The final wish - Film (2018)

Il titolo lascia poco spazio al dubbio: ci troviamo di fronte all'ennesimo horror in cui bisogna stare attenti a ciò che si desidera. In questo caso la "lampada magica" è un'urna maledetta e il protagonista ne finirà vittima senza neanche accorgersene. Il vero pregio dell'opera è appunto l'approccio silenzioso con cui l'eroe entra in contatto coi poteri nefasti dell'oggetto, lasciando quasi l'impressione che possa trattarsi di coincidenze e scherzi della suggestione. Niente di più falso: la seconda parte diventa uno pseudo-clone di Wishmaster. Brividi zero e tante banalità. Peccato.

Altro Djinn, altra corsa: l’introduzione dei personaggi è discreta, con una parvenza da blockbuster alla Warner Bros che sembra presagire un occhio più alla forma che alla sostanza (guarda caso, imperversa l’ormai immancabile Lin Shaye), poi quando necessariamente qualche cosa deve pur accadere l’ambaradan soprannaturale si fa precario e incostante, oscillando anche nel ritmo, con una chiusura telefonata e nulla di memorabile da ricordare. Pollice su per Tony Todd con la sua tipica comparsata nelle terre di mezzo che ben gli riesce. L’ultimo desiderio: basta esprimere desideri!