La memoria non m'ingannava: trattasi di uno spin-off di Resolution, esordio della coppia di registi, che riprendono addirittura alcuni degli interpreti e citano in toto in una scena la situazione scatenante del film pregresso. Detto questo, il ritornare ai temi del prototipo - ampliandoli - è stata una buona idea; se la sensazione di deja-vu è inevitabile, dall'altro lato il film apre nuove prospettive sul delirio para-lovecraftiano e riesce a mantenere alta l'attenzione in un fantahorror mai sanguinoso ma comunque abbastanza allucinato.
Due fratelli sono fuggiti da una setta in previsione di un suicidio di massa che non ha avuto luogo. A dieci anni di distanza, tornano nella comunità in cui sono cresciuti: sembra un oasi di pace ma... Film indipendente a basso costo, con effetti speciali minimalisti, che riesce ad intrigare con un senso di minaccia incombente per tutta la sua durata. Il pregio maggiore è l'originalità, di cui la coppia di registi - qui anche attori - aveva già dato prova pochi anni fa con Spring, anche se non si era trattato di un'opera del tutto convincente. Da tenere d'occhio per auspicabili prove future.
MEMORABILE: Il tizio dentro la tenda bianca: un inferno in miniatura
Da salvare solamente l'atmosfera straniante e il sottofondo musicale martellante. Per il resto ci troviamo di fronte a un film dalla trama sconnessa non giustificata nemmeno dal genere fantasy cui è ascrivibile: improvvise distorsioni spazio-temporali sembrano legate a una setta dalla quale due fratelli sono fuggiti anni prima... Peccato che questa congrega (di aspiranti suicidi) sia composta da giovani che, pur vivendo in un luogo fatiscente, girano ben curati, amano la lettura e si dedicano alla produzione di birra (!). Cast modesto, doppiaggio italiano svogliato. Risibile.
Fa piacere scoprire che due individui facciano da registi, sceneggiatori e attori principali di un loro film; il tutto con l'ausilio di un budget sicuramente non gargantuesco. Il fatto è che il film coniuga, sapientemente, una personale rielaborazione lovecraftiana con le deformazioni spazio-temporali della fantascienza classica: il risultato è una pellicola dalle buone soluzioni visive, arricchita da una gestione della tensione ragguardevole. Gli spezzoni tonitruanti di chiusura rientrano nel pacchetto e non compromettono quanto visto in precedenza.
MEMORABILE: Il tiro alla fune con l'oscurità; Le due lune; L'uomo impiccato nella cascina; Il tendone bianco; I disegni dell'artista; I totem; Le cupole multiple.
La coppia Moorhead/Benson, qui anche protagonisti, sfornano dopo Spring un altro film indie a basso costo vagamente lovecraftiano e ancora una volta non centrano il bersaglio. Si parte bene con i due sopravvissuti di una presunta setta suicida e un certo alone di mistero rimane fino a quando i due ritornano alla suddetta setta. Poi però si finisce in un gorgo di sbalzi spazio - temporali piuttosto confusionario e astruso, per arrivare a un finale pseudo apocalittico che la povertà di mezzi rende ridicolo. Qualche spunto visivo qua e là; attori "amatoriali" protagonisti compresi
MEMORABILE: Il gioco della corda con l'Essere; Le tre lune; Il tipo imprigionato in un minuto.
Un’opera di fantascienza che funziona più sul versante delle atmosfere che sulla trama in sé. La storia presenta infatti non poche incongruenze, a partire dalla rappresentazione del campo sede della presunta setta e che culminano in una seconda parte piuttosto confusa e dalla trama poco comprensibile. Meglio invece il modo in cui i registi e interpreti, complice verosimilmente il limitato budget a disposizione, “gestiscono” la tensione, legata alle personalità dei protagonisti, uno dei quali in particolare, ancora evidentemente condizionato dalle esperienze precedenti. Incompleto.
Due fratelli ritornano in una setta dell'infanzia preoccupati di un eventuale suicidio di massa e trovano strani fenomeni legati a eventi spazio temporali. Sci-fi vicino a certo horror legato a culti e comunità fanatiche, ma con particolarità sui portali spazio temporalie e non privo di influenze lovecraftiane. Interessante dal punto di vista della sceneggiatura, con una regia non male ma che per certi versi poteva essere più asciutta (soprattutto nei tagli). A volte l'intreccio degli eventi temporali non è così semplice da decifrare, ma il risultato è vedibile.
Lovecraft raccontato da Jonestown. O Jim Jones come lo racconterebbe Lovecraft magari fotoshoppato da una fotografia argillosa e dai tricks and trips del timelooping – kool aid(s) estetici del lotto-lutto - che vanno a sovraimprimersi ovunque mandando il cervello in pappa reale. D'intorno, uno spirito coattamente shoegaze e finto-splenetico che conferisce dubbia patina sundancera e fa lo sgambetto alla dimensione partecipata di chi osserva dal mondo dove l'eternità è la prima esclusa. Si aggiusta dopo metà corsa ma resta assai meno ungulato di quanto vorrebbe potrebbe e dovrebbe.
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DiscussioneDaniela • 27/06/18 12:22 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Segnalazione: The Endless è girato con due lire, con effetti speciali che sono tanto poco speciali da poter essere realizzati da chiunque, oppure tiene con il fiato sospeso.
Arcadia (questo il nome della comunità) sembra la realizzazione di un sogno sessantottino: pace, fratellanza, auto-sostentamento, amore libero, fumo pure, canzoni attorno ad un fuoco...
Eppure, come uno dei due fratelli protagonisti, avvertiamo un senso di minaccia incombente.
Un film imperfetto che talvolta dà quasi l'impressione di non andare da nessuna parte e che si affida molto (troppo?) all'immaginazione dello spettatore, ma che ha il pregio dell'originalità, preziosissima in quest'epoca di film fatti con lo stampino.
Lo consiglio soprattutto a chi ha apprezzato il precedente lavoro della coppia di registi: Spring.
Grazie della segnalazione Daniela.
Come detto in sede di rece, la memoria mi suggeriva qualcosa: e infatti il film è una reprise dell'esordio dei due registi, Resolution, di cui riprende addirittura i due protagonisti nella scena della capanna nel bosco, che era la location del precedente film. In pratica uno spin-off quindi, che comunque offre interessanti evoluzioni in questa vicenda tra il lovecraftiano e il fantahorror soprannaturale.
DiscussioneDaniela • 28/06/18 23:09 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Non ho visto Resolution, a questo punto cercherò di recuperarlo.
SPOILER
Anche a te ha fatto effetto il mini-loop dell'uomo dentro la tenda bianca? L'ho trovata una efficace rappresentazione dell'inferno: la coazione a ripetere sempre gli stessi gesti, giorno dopo giorno, anno dopo anno... cosa che succede anche con certi lavori impiegatizi ;o)
Daniela ebbe a dire: Non ho visto Resolution, a questo punto cercherò di recuperarlo.
SPOILER
Anche a te ha fatto effetto il mini-loop dell'uomo dentro la tenda bianca? L'ho trovata una efficace rappresentazione dell'inferno: la coazione a ripetere sempre gli stessi gesti, giorno dopo giorno, anno dopo anno... cosa che succede anche con certi lavori impiegatizi ;o)
le sue impennatine le avrebbe anche, ma sono troppo sparpagliate e tardive e nell'insieme ho più sbadigliato che altro. mi è sembrato un incrocio indie(treggiante) tra lovecraft, primer e l'epopea di jonestown. boh.