Il detective è sulle tracce di un falsario, che però gli tende una trappola pericolosissima. Il cane del titolo è ovviamente cruciale anche se la sua presenza è concentrata solo all’inizio e alla fine. Corpo del cortometraggio è il thriller, ben realizzato ma anche senza momenti particolarmente rilevanti se non l’eccessiva tortura. Discreta la cura dei dettagli e sicuramente efficace la recitazione degli attori. La pellicola non è memorabile ma entra a buon diritto nell’evoluzione del poliziesco e soprattutto del poliziotto a quattro zampe.
Abbiamo la certezza, grazie a questo corto (che dura una decina di minuti), che anche agli albori del cinema i "cattivi", quando volevano eliminare il "buono", anziché eliminarlo sùbito preferivano usare un metodo scenografico e barocco, che richiedeva un periodo di attesa, atto essenzialmente a salvargli la pelle, grazie ad una salvifico soccorso... Interessante per lo svolgimento poliziesco, cade però in alcune ingenuità (il detective che sta ritto dietro un pilastro basso, in modo di essere facilmente localizzato) e alcune sbavature temporali (la telefonata della moglie).
MEMORABILE: La sega rotante.
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