The call 2 - Film (2005)

The call 2

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sequel del già poco entusiasmante THE CALL - NON RISPONDERE, annoiata riproposizione delle tematiche di THE RING affidata al prolifico Takashi Miike. L'idea era quella di una telefonata (via cellulare) dal futuro: chi la riceveva, due giorni dopo era morto. Il sequel, naturalmente, riprende la trovata per svilupparla però in modo a dir poco caotico. In un diluvio di nomi giapponesi difficilmente memorizzabili si cerca di risalire alle origini per trovare la causa prima di tante tragedie. E chi altri potremmo mai trovare alla fonte di tutto? La solita bimbetta cadaverica...Leggi tutto dai lunghi capelli neri e lo sguardo che uccide, ovvio. Lo sforzo di dare una certa qual consistenza allo script è evidente, ma tra mille incongruenze e ingenuità si finisce per assistere ad avventure sempre più improbabili e risibili. Si passa con disinvoltura dal Giappone a Taiwan, si intrecciano due diversi filoni d'indagine segnati da un discreto numero di omicidi "fantasmatici", si fa ricorso a videofonini e telecamere per mostrare spettri tecnologicamente all'avanguardia, ma alla fine di tutto rimane difficile da sostenere il caratteristico incedere lento comune a gran parte degli horror orientali. Dialoghi e recitazione scadenti, con l'orrore che va sempre suscitato attraverso prolungate ispezioni a dimore maledette o apparizioni improvvise di volti sbiancati. Dopo una prima mezz'ora in cui ci si sofferma ad apprezzare l'alta qualità media di riprese e fotografia nel cinema orientale, si comincia a perdere la pazienza e a smarrire il filo degli eventi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/08/06 DAL DAVINOTTI
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Sadako 26/03/07 22:28 - 177 commenti

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Perché limitarsi a recuperare il cattivo fantasma del primo film quando puoi inserirne un secondo e complicare le cose? Questo devono aver pensato il regista e i produttori del sequel di The call e, putroppo, non sono tornati sui loro passi. La metodica utilizzata dal secondo fantasma è identica a quella del primo, solo che per scovarlo i protagonisti devono andare fino a Taiwan. La trama risulta inutilmente confusa e a nulla valgono le ricerche in paesi esotici per risollevare il morale dello spettatore, a terra già dopo i primi minuti.

Undying 13/05/07 18:45 - 3807 commenti

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La superficilità che regna dietro la realizzazione di questo seguito ha un che di imbattibile, in considerazione del fatto che già il capitolo precedente non brilla per originalità. Qui l'horror cede il campo alla parodia, spesso tutt'altro che voluta. La lungaggine della scialba sceneggiatura, resa ancora più insopportabile dai continui e repentini squilli di cellulare, si estende oltre i 100 minuti, invogliando lo spettatore ad un sonno profondo. The Call 2, dopo un inizio accettabile, scema nella disperazione del vuoto assoluto.

Fele 12/12/07 20:46 - 43 commenti

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Mantiene l'oscurità narrativa del predecessore senza possederne la visionarietà. Risulta dunque del tutto inutile e non fa che confermare le accuse mosse da più parti ad un filone morto e sepolto, che s'è spinto troppo oltre il limite dell'auto-citazionismo e del ridondante. Morto e sepolto.

Buiomega71 30/07/11 16:14 - 2910 commenti

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Lontano anni luce dal gioiellino di Miike, questo sequel di Tsukamoto all inizio non è male, ma poi cambia rotta totalmente diventando l' ennesimo clone di The ring e discostandosi nettamente dal primo capitolo. Le solite bambine dannate dai lunghi capelli neri, i soliti fantasmini cerulei, le solite porte scricchiolanti, le solite maledizioni che hanno origini nel passato. Ci sono pure il pozzo e la bambina che terrorizzava il villaggio di minatori. Insomma, la solita menata degli horror giappo. Anche qui il finale vale tutto il film. Sciapo.
MEMORABILE: Un gruppo di paesani, nel flashback, cuce le labbra della bimba menagramo stile La casa 4; il finale agghiacciante, dopo 100 minuti di fuffa.

Fedeerra 15/04/21 06:18 - 770 commenti

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J-horror che raschia il fondo del barile per cercare qualcosa che possa anche solo minimamente avvicinarlo al bel capitolo che lo precede. Ovviamente non ci riesce e per tutta la sua durata (eccessiva) resta indeciso se prendere la strada del thriller psicologico o quella del film del terrore. Alla fine ne esce un ibrido incolore, insapore e ai limiti della catastrofe. Evitabilissimo.

Teddy 1/03/23 04:47 - 825 commenti

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Sequel dalle faticose dinamiche narrative, si costringe a una costruzione drammatica esistenziale che rende la storia -  già di per suo noiosa - disordinata e maldestramente diretta. Qualche jump-scare funzionale ma alla lunga il sentimento di déjà vu la fa da padrone. Cast totalmente a caso. Il gioiellino di Takashi Miike è resta un bagliore lontano. Evitabile.

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