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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Storia di un dodicenne scapestrato nell'Irlanda dei Sessanta, raccontata in un unico, lungo flashback dal protagonista diventato ormai adulto (che fa da narratore parlando spesso di sé in terza persona, con toni sadicamente scherzosi quasi in stile ARANCIA MECCANICA). Gli amici, i gravi problemi in famiglia col padre alcolizzato (Stephen Rea) e la madre (Aisling O'Sullivan) che pensa solo a strillare e cucinare. Un'infanzia difficile, come si suol dire, destinata a trasformare in odio pernicioso i problemi esistenziali del rossiccio Frances Brady (l'esordiente Eamonn Owens, davvero bravo e in parte). Inutile elencare...Leggi tutto le disavventure che dovrà affrontare, conta invece sottolineare l'estrema bravura del regista Neil Jordan, per una volta capace di mettere a freno le consuete metafore e i simbolismi a lui tanto cari (evidenti solo nel sogno, peraltro splendido, di Frances tra le macerie conseguenti a un'esplosione nucleare) per dedicarsi a drammi più comuni e alla notevole descrizione di un mondo ancora attuale (tranne forse per l'ingenuo terrore del comunismo). Montaggio perfetto, musiche (Elliot Goldenthal) e fotografia insieme a conferire lo spessore necessario a far trasparire le ambizioni del regista. Uno sforzo corale rimarchevole, insomma, cui il piccolo protagonista contribuisce in modo fondamentale: la sua espressività, la sua estrema vivacità, regalano alla vicenda un realismo non indifferente. I limiti sono dati semmai dalla relativa staticità del soggetto ricavato dal romanzo di Patrick McCabe dal quale il film è tratto, dall’indugiare forse troppo quando entrano in ballo la Madonna, i preti e la Chiesa in generale. Ma la forza dello stile salva tutto.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Pigro 15/11/10 10:46 - 9889 commenti

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È un bambino vivace e irrequieto, ma i casi della vita (madre suicida, padre ubriaco, paese bigotto e ostile) lo trasformano in una peste. Splendido film, condotto in una polifonia di registri fra comico e tragico, realismo e fantastico, in un'Irlanda primi anni 60 vista dallo sguardo infantile tanto puro quanto sadico, pronta a trasformarsi nel far west o nella terra distrutta dal nucleare. Il film ha un ritmo frenetico, come l'argento vivo del protagonista (un giovanissimo attore strepitoso), raccontato da un cinico narratore. Imperdibile.

Saintgifts 7/05/12 22:50 - 4098 commenti

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Della favola ci sono i colori (squillanti anche con il cielo grigio), i luoghi, i personaggi, il modo di raccontare le violenze; della realtà ci sono i comunisti (degli anni '60), la bomba atomica, i preti, i maiali (di tutti i tipi) e le musiche, che occupano un posto importante nell'economia del film (il 50%, come diceva Fellini). Ma viene in mente anche Stanley Kubrick. Il bambino protagonista a volte si comporta da bambino e a volta da adulto. È coraggioso e idealista e ha (avrebbe) tanto da dare a tutti. Ottima regia, buoni ritmo e fotografia.

Lupoprezzo 5/09/12 16:01 - 635 commenti

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Curioso film, da apprezzare soprattutto per la voglia e l'entusiamo che il regista dimostra ad ogni inquadratura e snodo narrativo: diversi inserti grotteschi, comici, fantastici e mistici si vanno ad intersecare in questo bizzarro e amaro percorso formativo di un giovane e grintoso irlandese, sospeso tra disagi familiari, amicize tradite, incubi rossi e pressanti istituzioni bigotte e ipocrite. Si resta a volte spiazzati dallo stile utilizzato e dalle stranianti musiche, ma indubbiamente resta un'operazione affascinante. Ottimo il giovane protagonista.

Kinodrop 3/08/17 18:37 - 3130 commenti

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Soggetto alquanto anacronistico di sapore ottocentesco, in cui il giovane Frances, vittima di un ambiente familiare disagiato e ostile, affronta il resto del mondo tanto sfrontatamente quanto ingenuamente fino alla violenza. Non è ben chiara la dialettica tra individuo (con tutti i suoi limiti) e società (con altrettanti limiti) che sono causa ed effetto delle azioni e dell'isolamento del protagonista (accuratamente descritti con una magnifica fotografia e una dose di ironia pungente). Peccato per i troppi e ripetuti luoghi comuni.

Daniela 23/11/19 10:18 - 12916 commenti

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Nell'Irlanda degli anni 60, un ragazzino dalla disastrosa situazione familiare combina birbonate a non finire finché viene rinchiuso in un collegio gestito da preti... Dal romanzo di Patrick McCabe, uno dei film più belli del regista, girato con grinta e creatività: le avventure di France, nel racconto della sarcastica voce narrante, assumono la natura di una rivolta della fantasia contro il grigiore di una normalità che lo condanna in partenza all'infelicità e alla marginalizzazione, come mostra l'amarissimo epilogo. Nel cast, bravi gli adulti, una forza della natura il piccolo Owens.
MEMORABILE: La madre pasticcera ossessiva; France e la Madonna; il padre e le mosche

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  • Discussione Daniela • 23/11/19 10:31
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    Soggetto dal romanzo omonimo dello scrittore irlandese Patrick McCabe, pubblicato nel 1992.

    Con The butcher boy Jordan si è aggiudicato al Festival di Berlino l' Orso d'argento per il miglior regista.

    Nel 2005 Neil Jordan ha diretto un altro film tratto da un romanzo di McCabe: Breakfast on Pluto.
  • Discussione Daniela • 23/11/19 10:32
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    x Zender:
    nella scheda IMDB è indicato il 1997 come anno di uscita