The burning hell - Corto (1974)

Altra pellicola religiosa prodotta da Ron Ormond (in questo caso il tema del discorso è l'esistenza teologica dell'inferno). Ad esso si intrecciano bizzarre ricostruzioni di episodi biblici relativi alle pene eterne e la storia di un ragazzo dedicatosi a un culto new age che cambierà idea dopo la morte di un suo amico. Al di là del discorso religioso alla base del film la realizzazione è a dir poco pedestre e le diverse scene bizzarramente realizzate rendono l'opera una vera e propria sagra del weird, seppur non ai livelli di If footmen tire you...

Ormond e Pirkle proseguono la loro medievalesca missione d'indottrinamento religioso attraverso la paura dipingendo gli orrori dell'inferno. Pirkle afferma che la Bibbia sia da intendere in senso letterale e che le anime dannate subiranno dantesche torture per l'eternità; Ormond, da provetto regista exploitation a costo zero, innalza siparietti carnevaleschi tra fuoco, fiamme, demoni e poveri peccatori cosparsi di cioccolato (!) tipo Sweet movie. Molto più prolisso di If footmen tire you (le citazioni bibliche abbondano), è goffo quanto noioso.

Meravigliosamente incredibile, ai livelli (se non superiore) dei manifesti filmici proibizionisti degli anni '30 e '40. Lo zoccolo duro dell'evangelismo militante a stelle e strisce ci mette la faccia (e i soldi) dietro questo bizzarro parto del rinsavito (?) Ormond: nei piani originari un lungo sermone contro i pericoli della mondanità contemporanea che conduce all'inferno, nella pratica una povera exploitation mascherata da predicozzo televisivo, che tra una citazione biblica e l'altra indugia su sangue e frattaglie. Registicamente debolissimo, ma è un autentico cult! Media.

Il pastore Pirkle collabora col redivivo Ormond per una predica sull'inferno che funge da conversione diretta per il giovane Tim, un poco di buono scampato a un incidente motociclistico. Quello che segue è una trasposizione pressoché letterale delle parabole bibliche in immagini vivide e funeste. La serietà del predicatore e del contesto, in comunione con le concessioni fantasiose dell'affresco infernale, fanno da antitodo ai mali del fanatismo religioso che lo stesso film intende promuovere, regalando quindi un'oretta simpatica di fascinose immagini kitsch.