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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/07/18 DAL BENEMERITO TOMASTICH
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Tomastich 13/07/18 17:21 - 1255 commenti

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Incredibilmente brutto, questo horror russo dalla tematica tuttavia interessante. Il connubio fotografia-morte è inscindibile dalla natura stessa del mezzo; dal momento però che non si parla di filosofia ma di un film di genere, ci troviamo veramente spiazzati tra i tanti visetti da fiction (per non dire porno dell'Est), stacchetti musicali insulsi, occhi sanguinolenti che citano Fulci a caso. Tanta, tanta noia...

Fedeerra 13/07/18 22:39 - 770 commenti

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L'atmosfera, vagamente rarefatta e fumosa fin dall'inizio, si fa sempre più morbosa e più inquietante grazie anche alla presenza di un elemento tipico dei film horror: la casa. Il cast femminile funziona, la fotografia è splendida e nonostante qualche scivolone iniziale il film conserva un certo fascino slavo che lo allontana dai cliché di genere. Una piacevole sorpresa.

Daniela 14/07/18 23:14 - 12621 commenti

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Fresca sposa, Nastya fa la conoscenza con la famiglia del marito, sopra la quale sembra gravare un'antica maledizione legata all'usanza, un tempo assai diffusa, di fotografare i defunti come se fossero ancora in vita... Horror russo che innesta il tema della possessione con quello della casa maledetta: il risultato è di elegante fattura ma carente sotto il profilo della costruzione del racconto: bello il prologo e piuttosto intrigante l'elusiva prima parte, mentre nella seconda il ritmo diventa concitato, si palesano troppe incongruenze e facilonerie, fino ad un epilogo che appare affrettato.
MEMORABILE: "Il corpo era manomesso!": nell'Ottocento doveva essere più facile trovare una sposa vergine, ma ai tempi nostri cosa pretendi?

Taxius 1/08/18 20:25 - 1656 commenti

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Una coppia di novelli sposi va in gita nella villa di famiglia di lui, un'antica e sinistra casa lontana da tutto e tutti. Presto la novella sposa si renderà conto di essere in grave pericolo. Nulla di nuovo sotto il sole: si tratta infatti del solito film sulle maledizioni e le case inquietanti con la protagonista di turno in pericolo di vita. A salvarlo in parte sono, come spesso accade, l'atmosfera cupa della casa e la bella ambientazione. Si fa vedere, ma anche dimenticare piuttosto in fretta.

Pumpkh75 22/08/18 14:27 - 1740 commenti

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Inquietante l’incipit con il fotografo Victor e la testa della moglie Olga che proprio non vuol star su, poi iniziano i cliché e le disavventure della sposina bionda (un po' gonza...) alla quale succede per filo e per segno tutto quello che lo spettatore pronostica la scena prima. La cura con cui è girato però non è affatto spregevole, un paio di volte si salta anche dalla sedia e l’ambientazione a metà tra il contemporaneo e un datato quasi gotico stimola le pupille. Eccitante come un lancio di bouquet, eppure si sorbisce senza sforzo.

Cotola 27/12/18 09:30 - 9009 commenti

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Un'antica maledizione maledizione grava da tempo su una famiglia russa: come uscirne? Il duplice spunto di partenza non è nuovo, ma è comunque intrigante la connessione fotografia-morte. Peccato che tutto venga sprecato da una sceneggiatura prevedibile che si salva nella prima parte grazie alla sua elusività anche se non è difficile capire dove si andrà a parare. Nella seconda invece le sciocchezze e le illogicità si accumulano una dietro l'altra, fino ad arrivare ad un sottofinale che grida vendetta, tremenda vendetta. Ed anche il finale non è poi meglio. Ogni tanto c'è pure un po' di noia.

Minitina80 24/06/19 08:28 - 2980 commenti

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Altalenante e tutt’altro che memorabile horror russo che a tratti strizza l’occhio a uno stile marcatamente occidentale. A parte il prologo ottocentesco che lasciava presagire qualcosa di interessante, il resto ha ben poco da dire a causa di uno sviluppo non brillante che vanifica l’idea di partenza. L’usanza di fotografare i morti appena defunti, infatti, forniva un trampolino di lancio importante, sfruttato purtroppo solo parzialmente. Per generare spaventi si ricorre ai tipici stratagemmi e anche l’ambiente rurale non aiuta a distinguersi.

Lupus73 19/11/19 14:24 - 1487 commenti

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Basato sul vecchio folclore russo (la credenza che fotografare i defunti ne conservasse l'anima) il film avrebbe le carte in regola per essere un'ottima operazione, a cominciare dall'antefatto storico con atmosfera folk e gotica (fa venire in mente i vecchi lavori della Hammer). Torna poi ai giorni nostri in una casa (e una famiglia) spettrale e decadente. Incuriosisce molto, la confezione è ottima, il soggetto interessante, ma verso la fine tutto si risolve in qualcosa di banale e debole, con montaggio e sceneggiatura confusi nei dettagli.
MEMORABILE: L'antefatto.

Ira72 26/01/20 16:27 - 1309 commenti

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Partenza niente affatto male che ricorda The others, tra atmosfere vittoriane e macabre fotografie post mortem, in cui spicca una sequenza inquietante ove la testa della defunta ricade di continuo su se stessa, quasi a volersi sottrarre a quella pratica funesta. Degna di nota anche l’ambientazione. Un film tutto sommato di buona fattura. Però. Il finale che sembra imminente nella sua banalità in realtà si trascina all’infinito, a discapito di una sceneggiatura fino ad allora scorrevole. Nel complesso intrattiene, ma si poteva osare di più!

Magerehein 5/12/22 09:32 - 985 commenti

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Si comincia con un incipit ben reso e decisamente macabro che vale mezzo punto; probabilmente mantenere l'intera vicenda nella stessa epoca avrebbe giovato. Si arriva invece nel presente e lo svolgimento dei fatti diventa prevedibile (facile capire a cosa servirà la giovane sposa) e confusionario. Cosa trasformò l'esperimento del fotografo nella "madre"? Perché essa viene venerata e "tramandata"? Purtroppo non lo si scoprirà mai. Nel settore degli horror russi questo è uno dei migliori (oltre al bel prologo un paio di momenti tesi ci sono) e non è malvagio, ma approssimativo sì.
MEMORABILE: Il prologo, in particolare il tentativo di fotografare la defunta.

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  • Discussione Buiomega71 • 14/07/18 09:00
    Consigliere - 25933 interventi
    Zendy, il titolo originale non è The Bride, ma Nevesta
  • Discussione Daniela • 14/07/18 09:40
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Ne avrò certo scritto in altre occasioni ma mi ripeto: trovo segno di irrimediabile provincialismo culturale appioppare alla versione doppiata in italiano di un film russo un titolo anglosassone.
    Quanto aveva ragione Carosone...
  • Discussione Zender • 14/07/18 10:56
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Beh c'è però da dire che ormai l'inglese sta diventando a tutti gli effetti la lingua internazionale. Di tutti. "The bride" viene considerato il titolo internazionale del film e dal momento che in Italia tendiamo ormai a non cambiare più i titoli inglesi se sono appena appena comprensibili alla massa...
  • Discussione Von Leppe • 14/07/18 12:53
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    E' vero quello che dice Zender, ma la cosa discende anche dai tempi di Robert Hampton, Anthony Dawson e Santi Bailor...
    Ultima modifica: 14/07/18 12:54 da Von Leppe
  • Discussione Daniela • 14/07/18 14:40
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    infatti, in molti casi più che segno di globalizzazione mi sembra un retaggio di santibailorizzazione :o)
  • Discussione Zender • 14/07/18 17:07
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Secondo me ai tempi di Anthony Dawson non l'avrebbero mai fatto coi titoli. Chiudiamola qui comunque o devo spostare tutto su davibook.
  • Discussione Daniela • 14/07/18 23:26
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Sulla fotografia post-mortem, si può leggere qui:
    http://www.recencinema.it/parliamo-di/84-cinema-e-cultura/4202-la-fotografia-post-mortem
    Ultima modifica: 14/07/18 23:26 da Daniela