Terrore nel buio - Film (1976)

Terrore nel buio

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'idea del trapianto di organi fatto in casa per risolvere un dramma familiare è vecchio come il cinema dell'orrore, ne è anzi uno dei suoi fondamenti. Il classico “mad doctor” pronto ad ogni turpitudine nel nome della scienza anche. Ne sapeva qualcosa un certo Victor Frankenstein, tanto per non restare nel generico. Saltuariamente, spesso quando mancano le idee, il tema salta fuori e allora ecco chi sostituisce perfino interi volti (I VIOLENTATORI DELLA NOTTE, ma anche HELLRAISER o il blockbuster FACE/OFF...Leggi tutto) per risolvere i propri problemi. Non è comunque detto che il riesumare vecchie idee significhi necessariamente produrre un cattivo film. Prendiamo questo TERRORE NEL BUIO ad esempio: mancavano i mezzi, il soggetto era piuttosto povero eppure ne è uscito un horror dignitoso. Merito di una regia sicura, di una sceneggiatura salda e non ultima una direzione degli attori ben condotta. Escluso il quasi irriconoscibile Lance Henriksen (è il dottor Bryan, fidanzato della giovane causa di tutto nonché collega del di lei padre), il cast non è certo da brividi ma fa onestamente il proprio dovere e riesce a rendere credibile una storia con molte approssimazioni. Il protagonista/mad doctor, specializzato in chirurgia oculistica, provoca un incidente d'auto rendendo la figlia cieca. Naturale per lui (e per noi) pensare all’espianto d’occhi a poveri ignari, qui tenuti vivi ma con caverne al posto degli occhi “rubati” (belli gli effetti gore orchestrati dal “mago” Stan Winston). Lui, pazzo, parla poco, noi ascoltiamo i suoi pensieri finendo per immedesimarci... La fidanzata/assistente è funzionale, il gruppo di uomini resi ciechi tenuti in gabbia in cantina anticipa la... “people under the stairs” di Wes Craven. Peccato per la confezione un po' televisiva (scadente la fotografia), tuttavia la produzione di Charles Band dimostra buoni propositi.

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Homesick 12/04/08 17:39 - 5737 commenti

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Lurido ed enucleante. Una sorta di remake del cult Occhi senza volto con richiami al mito di Frankenstein, caratterizzato da una sceneggiatura ripetitiva e da una sciatteria generalizzata, particolarmente avvertibile nella recitazione – peggiorata dallo scadente doppiaggio italiano – e nella fotografia. La maggior parte degli interventi oculistici si svolgono off-screen e lo splatter si limita all’incipit e al finale in cantina.

Puppigallo 30/11/08 09:56 - 5273 commenti

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Si dice che per i figli si faccia qualunque cosa, ma qui il padre esagera "leggermente". E' l'apoteosi dell'accanimento terapeutico. Detto questo, la realizzazione è un po' grezza, gli attori, a parte il protagonista (Basehart), sono piuttosto anonimi e, a un certo punto, subentra una certa ripetitività (quasi inevitabile, vista l'idea, che non permette sostanziali cambiamenti di rotta). Eppure si respira un soffio di quella buona aria malsana tipica dei film D.O.M. (Denominazione d'Origine Marcia) e ciò muove decisamente a suo favore, pur non salvando completamente la pellicola. Un'occhiata...
MEMORABILE: I vuoti oculari a perdere (nonostante le promesse del protagonista) nella cantina. A tu per tu col primo donatore assai poco volontario (son dolori).

Ciavazzaro 17/09/09 12:03 - 4770 commenti

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Ottima versione americana di Occhi senza volto. Richard Basehart è un convincente mad doctor che non si fa scrupoli pur di ridare la vista alla figlia. Da citare anche la Grahame e il caratterista Vic Tayback che interpreta un detective. Buono il make-up degli "operati" e l'aria malsana che si respira per tutta la pellicola. Finale sanguinoso.

Cotola 12/04/10 20:14 - 9043 commenti

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Imparagonabile a Occhi senza volto cui si ispirirebbe senza però conservarne il più piccolo barlume di classe e tensione narrativa. Brutto sotto ogni punto di vista, non diverte, non avvince ma annoia non poco a causa di una sceneggiatura ripetitiva (che si riduce agli svariati tentativi dello scienzato folle di trovare cavie e fare esperimenti) e prevedibile (si veda il finale). Scarsi e scadenti anche gli effeti sanguinolenti. Dispiace che la grande Grahame abbia partecipato a questo pasticcio.

Capannelle 4/06/10 14:00 - 4411 commenti

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Un'idea già utilizzata, quella del mad doctor, che qui trova uno sviluppo ordinato e due note caratteristiche. Quella positiva è nella condizione del gruppo di persone operate e rinchiuse nei meandri della villa del dottore, alle quali non si sa quale destino augurare. Quella negativa una confezione scadente che rivela la povertà di mezzi a disposizione. Ma per tutta la durata del film sussiste un minimo di professionalità e filo logico. **

Pumpkh75 9/06/12 17:20 - 1749 commenti

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Opera nella norma: poche vette, molta mediocrità, anche se, in fondo, pochi punti deboli. Ma, come non si può negare un certo stanco ripetersi ciclico nella struttura del film, bisogna ammettere che le sequenze girate in cantina, tipo la prima comparsa di Lance Henricksen, lasciano un subdolo senso di inquietudine greve e quasi fastidiosa. Pollice verso per il poco gore: si poteva, decisamente, osare di più.

Rufus68 5/04/18 15:14 - 3842 commenti

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Molto elementare nella progressione drammatica (la ricerca di nuove prede) e piuttosto rozzo nella fattura (il make up delle vittime). Qua e là emergono ideuzze che lo salvano dall'infamia: non male, a esempio, il cruento contrappasso finale che cita (esplicitamente?) Cinque dita di violenza e la prigione degli "enucleati", anche se manca del tutto la claustrofobia della disperazione. Il protagonista se la cavicchia, la Grahame è trascurabile; da dozzina il resto del cast.

Anthonyvm 30/05/18 21:50 - 5689 commenti

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Versione aggiornata (e molto meno elegantemente) del classico Occhi senza volto, con la sola differenza che invece dei trapianti di faccia qui il chirurgo pazzo si occupa di sostituzioni oculari, tenendo le vittime cieche rinchiuse in gabbia come bestie. L'atmosfera malsana e sudicia, unita a qualche effetto gore disturbante, riescono a conferire una dignità a questo povero ma a suo modo efficace medical horror. A lungo andare è un po' ripetitivo e la fine piuttosto sbrigativa, ma il cast è buono e certi dettagli non si scordano facilmente.

Trivex 13/10/20 11:33 - 1744 commenti

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Una trama “circolare” per un film dai contenuti moderatamente estremi, circondato da una atmosfera macabra e molto malata. Il delirio del protagonista va “fuori controllo” e tramuta la sua scienza in un furibondo massacro per la ricerca di ciò che è ormai impossibile da ottenere. Ben diretto e con attori in parte, mostra qualche scena raccapricciante, ma è l’oscuro e terribile piccolo mondo della prigionia delle vittime a fare davvero impressione. Finale che sembra una pellicola di zombi e affini, ma qui ci sono solo persone vive alle quali è stato fatto un male insostenibile.
MEMORABILE: La terribile prigione con sbarre elettriche; La fuga e l'investimento mortale.

Myvincent 4/04/21 08:48 - 3741 commenti

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Ancora una volta la storia di un trapianto di occhi per ridare la vista a chi l'ha persa in un incidente. I malcapitati di turno che saranno costretti a sottoporsi all'esperimento saranno tanti e per tutti una prigione senza apparente via di fuga. Dispiace vedere due vecchie glorie come Basehart e Gloria Grahame presenziare in quest'horror da pochi soldi in cui la paura è un soggetto inesistente. Il trucco dei pazienti enucleati ora è discreto, ora è scadente (come tutto il resto).

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Herrkinski 13/02/22 16:13 - 8111 commenti

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Fondamentalmente un cripto-remake di Occhi senza volto, resta di certo tra i film di punta del filone "eye-violence"; la cantina-prigione con le persone deturpate costrette a vivere nell'oscurità lascia certamente il segno e in generale la morbosità tipicamente 70s dell'insieme si fa apprezzare. Il film soffre tuttavia di una certa ripetitività, raramente spezzata da qualche momento più thriller; la confezione è un po' blanda, il cast nella media (con un giovane Henriksen), ma potrà regalare qualche soddisfazione al fan del cinema grindhouse del periodo, pur senza essere un classico.
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  • Curiosità Undying • 23/04/10 20:35
    Risorse umane - 7574 interventi
    Charles Band: primo contatto con il cinema

    Terrore nel buio rappresenta l'avvio di una carriera che ha percorso le vie del cinema in senso "contrario": solitamente un cineasta passa dalla regia alla produzione; invece Charles Band, alla giovane età di ventun anni, esordisce in ruolo di producer, affidando la regia del film ad un attore, tale Michael Pataki.
  • Homevideo Digital • 8/11/11 18:25
    Portaborse - 3994 interventi
    Dvd della Stormovie disponibile dal 09/01/2012!



    Dati Tecnici :

    Audio : Italiano Dolby Digital 5.1 e 2.0
    Rapporto Schermo : 1.85:1