Dopo che i suoi genitori sono partiti per presenziare a un matrimonio, la giovane Cindy invita qualche amico nella casa libera e se la spassa allegramente. Non sa che al piano di sopra la sorellina Candy sta guardando un misterioso DVD arrivatole via posta: "Terror Toons", uno show per bambini ideato da nientemeno che Satana in persona, in cui uno scienziato pazzo chiamato Dr. Carnage e il suo assistente Max Assassin, uno scimmione creato in laboratorio dal padrone, seminano caos e distruzione. Piccola peculiarità: il DVD ha il potere di materializzare nel mondo reale i personaggi del delirante programma, con ovvie e disastrose conseguenze per la piccola compagnia.
"Animated to kill" recita la tagline.
In realtà in questa spassosa trashata semi-amatoriale, costata meno di tremila dollari, non troviamo vere e proprie animazioni. La magrezza del budget non avrebbe mai consentito di far convivere personaggi animati e live-action, un po' come
Chi ha incastrato Roger Rabbit o, in contesto orrorifico, l'olenrayano
Evil toons - Non entrate in quella casa, quindi l'effettista e regista Joe Castro opta per la soluzione più semplice: gli antagonisti cartooneschi saranno persone in carne e ossa con indosso costumi grotteschi e mascherone di lattice. E per rendere al "meglio" l'effetto cartoon di sfondi e azioni slapstick?
After effects e un abuso quasi nauseante di green-screen adempieranno alle esigenze.
L'effetto finale sembra l'evoluzione (o l'involuzione) delle tecniche usate da Obayashi per il suo famigerato
House: anche lì trovavamo esperimenti naif col chroma-key, omicidi bizzarri e animazioni grezze, in un'apoteosi del weird demenziale. Certo, il valore artistico di
Terror toons non è neanche lontanamente paragonabile all'horror-comedy del '77, ma il film conserva una sua dignità se raffrontato con le valanghe di direct-to-video no-budget sfornati negli USA.
Il texano Joe Castro si è fatto le ossa nel campo degli effetti speciali a partire dai primi anni '90, collaborando con la Troma, la Full Moon e culminando col delizioso
Blood feast 2 di Herschell Gordon Lewis (che fra l'altro apparirà nel pessimo
Terror Toons 3). Bravo artigiano specializzato in effettacci gore "vecchia maniera", sembra divertirsi un mondo nell'ideare morti cruente e improbabili, nella migliore tradizione della violenza fumettistica di
Tom & Jerry, ovviamente votata allo splatter, fra Grattachecca e Fichetto de
I Simpson e il nostrano
Squeak the Mouse di Massimo Mattioli.
E così si assisterà a sbudellamenti, operazioni al cervello, trucchi di magia dagli esiti letali (in anticipo su
Happy Tree Friends e su
The Banana Splits movie), ragazze trasformate in pupazzi da ventriloquo come in
Killer Klowns, tizi che muoiono letteralmente dalle risate in profluvi sanguigni e altri bocconcini horror-carnevaleschi.
Il tutto è ovviamente condito da effetti sonori direttamente ricavati dai cartoni Hanna & Barbera (ma il top della ladroneria è raggiunto dall'uso, chissà quanto legittimo, della colonna sonora di
Beetlejuice durante i titoli di testa), scenografie malamente disegnate, vagonate di effetti visivi volutamente (e necessariamente) miseri, come l'incredibile lingua finta di una "ragazzina" che si gusta un lecca-lecca, o gli occhioni appiccicati sul volto di un bambino felice al culmine dell'esaltazione. L'equilibrio fra demenzialità povera e ristrettezza pecuniaria viene raggiunta lodevolmente, rendendo difficile distinguere dove finisca l'una e inizi l'altra.
Anche i momenti di raccordo fra una splatterata e l'altra non vengono lasciati al caso, rivelando un'ingenua ma efficace ricerca stilistica da parte del creatore. Basta osservare il quadretto famigliare della protagonista, che strizza un occhio a John Waters: la sorellina minore è in realtà più che maggiorenne e non si fa problemi a esibire un po' di mercanzia mentre si fa il bagnetto con la paperella (in fondo si tratta della pornostar Beverly Lynne, mentre la collega Lizzy Borden interpreta la protagonista), il padre è più o meno coetaneo delle figlie e la madre è interpretata da Shimmy Maxx, irresistibile drag queen.
Cade un po' nel baratro dell'indigenza formale la tranche ambientata all'inferno, con Satana in green-screen sovrapposto a uno scontato oltretomba luciferino, fin troppo simile a uno sketch televisivo di Marcello Cesena. Incredibilmente
Evil Bong 666 riuscirà anche a fare peggio (perlomeno il diavolo del teatrale Jack Roberts è lontano anni luce dal querulo e irritante demonietto di Peter Donald Badalamenti).
In un pastone di difetti ruminati e risputati come strambi pregi, l'unico vero fardello che funziona a demerito della resa complessiva dell'opera (oltre a una fase preparatoria non molto interessante, fra sedute di Strip Ouija, col "fantasma" a suggerire quale indumento togliere, e lunghe attese per una pizza che non arriva mai) è la fotografia pesantemente home-made, che soffre di un'illuminazione eccessiva e di colori non sufficientemente vivaci per stare al passo con l'impianto cartoonesco del film.
Da segnalare l'evasione dal televisore del Dr. Carnage e di Max Assassin (in debito col baviano
Demoni 2), la danza esilarante del duo di maniaci, il poliziotto sulle loro tracce (che finirà irrimediabilmente male), e la svolta supereroistica nel finale, con resa dei conti ovviamente grandguignolesca. Ottimo il design delle mascherone di gomma dei due antagonisti, opera di Mark Villalobos (coinvolto anche in produzioni illustri come
L'armata delle tenebre).
Peccato che da un soggetto semplice e simpatico come il qui presente, il buon Castro abbia partorito due sequel men che mediocri (senza contare
Terror toons 1.5, un tutto sommato accettabile cortometraggio di collegamento fra il primo episodio e il secondo).
Se si è in vena di sciocchezze sulla scia indie di Lloyd Kaufman e associati, questo si può rivelare un valido passatempo.