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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Il solito futuro artefatto in cui di volta in volta si cambiano i responsabili della distruzione della Terra e i relativi salvatori della stessa (tenendo sempre presente che i primi sono macchine e i secondi umani) viene utilizzato come base di (ri)partenza per quello che di fatto è il solito criptoremake mascherato da sequel (in questo caso del secondo capitolo, visto che i successivi vengono bellamente ignorati). Ora non è più “Skynet” a combinare disastri nel futuro ma tale "Legion", che manda nel 1998 un T-800 (il Terminator Schwarzenegger) per fare ciò che nel 2 non...Leggi tutto era riuscito al suo predecessore spietato per un intero film: uccidere John Connor. Il T-800 risolve la pratica in un minuto e Sarah Connor (l'opportunamente ringiovanita Linda Hamilton) si vede uccidere il figlio davanti ai propri occhi. Ciao ciao.
Salto di 22 anni e si arriva al presente, con una nuova "John Connor" prossima salvatrice di noi tutti. E' la giovane e minuta Dani Ramos (Reyes), che a Città del Messico vede comparire di fronte a sé dapprima la sua protettrice umana (pur potenziata) Grace (Davis) e poco dopo la sua nemesi, il potentissimo "Rev 9" (Luna), un terminator indistruttibile che lo colpisci in qualsiasi modo e si ricompone, arrivando pure a sdoppiarsi per spedire a zonzo il proprio esoscheletro. E' l'erede del già devastante, cattivissimo robot del GIORNO DEL GIUDIZIO e fermarlo è davvero un'impresa. Grace ci prova, ne tampona i disastri e fugge senza sosta, ma quello ha mille risorse per ribeccare Dani e Grace, riunitesi nel frattempo alla rediviva Sarah Connor (sempre la Hamilton, ovviamente molto invecchiata), che detta i tempi e organizza le azioni. Anche perché lei sa dove ogni due o tre anni appaiono questi nuovi Terminator dal futuro; glielo dicono le informazioni speditele via messaggio da un benefattore misterioso.
E indovinate un po' chi è mai costui... Poteva esistere un sequel di TERMINATOR senza di lui? Ovviamente no, e benché il nostro si risparmi metà film lasciando il campo alle tre donne e al cattivone, quando gli suonano al campanello in Texas lui risponde presente. Dopo aver ucciso John Connor si è ravveduto, e se anche Sarah non gli perdonerà mai quel gesto, lui la aiuterà comunque a combattere il nemico. La formula e lo schema sono sempre gli stessi, in fondo, e se si esclude la trita sbobba fantascientifica che rielabora in cento caotiche ricette sempre le stesse quattro idee, ciò che resta è una semplice caccia all'uomo prolungata per le canoniche due ore, condita da effetti speciali all'avanguardia e una travolgente azione che in mano al regista Tim Miller si fa esplosiva come da consolidata tradizione della saga. L'inseguimento in autostrada è sensazionale, per quanto non certo di originale concezione, ma a contarle tutte, le sequenze action, son davvero tante e sostenute da una mano altamente competente in materia.
Poi però l'unico a rendere davvero interessante il film è sempre Schwarzenegger, il cui fascino non tramonta con l'età; perché la Grace, pur splendida, è un semicyborg piuttosto spento e la Reyes, che porta un po' di Messico (con relativi sottotitoli) nella storia, proprio non convince come predestinata (tantomeno nel flashback - o flashforward, dipende da dove lo si guarda - che racconta come conoscerà Grace). Quanto alla Hamilton fa il solito personaggio della dura rotta a tutto che alla sua età fa francamente sorridere. Meglio la monoespressività di Luna allora, ideale da associare alle continue mutazioni della pelle che si sbriciola, si ricompone, si modifica... Un giocattolone come di consueto riccamente confezionato e a tratti travolgente, che si scopre improvvisamente misero quando si trova a fare i conti con le scene in cui manca l'azione e che confina l'ironia a un paio di divertenti interventi di Arnold versione T-800, riciclatosi nel mondo civile come venditore di tendaggi... Ai fan della saga non dovrebbe dispiacere.
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Salto di 22 anni e si arriva al presente, con una nuova "John Connor" prossima salvatrice di noi tutti. E' la giovane e minuta Dani Ramos (Reyes), che a Città del Messico vede comparire di fronte a sé dapprima la sua protettrice umana (pur potenziata) Grace (Davis) e poco dopo la sua nemesi, il potentissimo "Rev 9" (Luna), un terminator indistruttibile che lo colpisci in qualsiasi modo e si ricompone, arrivando pure a sdoppiarsi per spedire a zonzo il proprio esoscheletro. E' l'erede del già devastante, cattivissimo robot del GIORNO DEL GIUDIZIO e fermarlo è davvero un'impresa. Grace ci prova, ne tampona i disastri e fugge senza sosta, ma quello ha mille risorse per ribeccare Dani e Grace, riunitesi nel frattempo alla rediviva Sarah Connor (sempre la Hamilton, ovviamente molto invecchiata), che detta i tempi e organizza le azioni. Anche perché lei sa dove ogni due o tre anni appaiono questi nuovi Terminator dal futuro; glielo dicono le informazioni speditele via messaggio da un benefattore misterioso.
E indovinate un po' chi è mai costui... Poteva esistere un sequel di TERMINATOR senza di lui? Ovviamente no, e benché il nostro si risparmi metà film lasciando il campo alle tre donne e al cattivone, quando gli suonano al campanello in Texas lui risponde presente. Dopo aver ucciso John Connor si è ravveduto, e se anche Sarah non gli perdonerà mai quel gesto, lui la aiuterà comunque a combattere il nemico. La formula e lo schema sono sempre gli stessi, in fondo, e se si esclude la trita sbobba fantascientifica che rielabora in cento caotiche ricette sempre le stesse quattro idee, ciò che resta è una semplice caccia all'uomo prolungata per le canoniche due ore, condita da effetti speciali all'avanguardia e una travolgente azione che in mano al regista Tim Miller si fa esplosiva come da consolidata tradizione della saga. L'inseguimento in autostrada è sensazionale, per quanto non certo di originale concezione, ma a contarle tutte, le sequenze action, son davvero tante e sostenute da una mano altamente competente in materia.
Poi però l'unico a rendere davvero interessante il film è sempre Schwarzenegger, il cui fascino non tramonta con l'età; perché la Grace, pur splendida, è un semicyborg piuttosto spento e la Reyes, che porta un po' di Messico (con relativi sottotitoli) nella storia, proprio non convince come predestinata (tantomeno nel flashback - o flashforward, dipende da dove lo si guarda - che racconta come conoscerà Grace). Quanto alla Hamilton fa il solito personaggio della dura rotta a tutto che alla sua età fa francamente sorridere. Meglio la monoespressività di Luna allora, ideale da associare alle continue mutazioni della pelle che si sbriciola, si ricompone, si modifica... Un giocattolone come di consueto riccamente confezionato e a tratti travolgente, che si scopre improvvisamente misero quando si trova a fare i conti con le scene in cui manca l'azione e che confina l'ironia a un paio di divertenti interventi di Arnold versione T-800, riciclatosi nel mondo civile come venditore di tendaggi... Ai fan della saga non dovrebbe dispiacere.
Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/11/19 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/10/22
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- Davvero notevole!:
Digital, Rambo90, Taxius - Quello che si dice un buon film:
Herrkinski, Galbo, Rigoletto, Marchcav, Jena - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., 124c, Daniela, Viccrowley, Il ferrini, Gestarsh99, Piero68, Nando, Daraen4, Lupus73, Anthonyvm - Mediocre, ma con un suo perché:
Capannelle, Ryo, Puppigallo - Gravemente insufficiente!:
Siregon
Riallacciandosi al secondo capitolo, "Terminator: destino oscuro" è un action movie scoppiettante, dal ritmo vorticoso e con una violenza davvero notevole. Contaminato da una certa qual dose di ironia, non concede un attimo di tregua allo spettatore, che si trova catapultato in un ottovolante dal quale non si vorrebbe mai scendere. Cast scelto a puntino, con i veterani Schwarzy e la Hamilton in ottima forma fisica, adeguatamente supportati dalle giovani Davis e Reyes. Puro cinema di svago, assolve ampiamente al suo dovere di trastullare.
Non c'è pace per Sarah Connor; arrivata a un'età quasi pensionabile, continua a combattere nel presente i robot che provengono dal futuro, sempre armata di tutto punto, come in Terminator 2 - Il giorno del giudizio. Il regista James Cameron prova a riprendersi la sua creatura scrivendo, ma non dirigendo, un nuovo capitolo che mescola le carte in tavola e che parte da una situazione che potrebbe sconvolgere alcuni fan. Il capitolo più rosa della serie per via delle tre eroine che combattono un T-1000 composto di liquido nero, simil-Venom.
MEMORABILE: Linda Hamilton che torna a impersonare Sarah Connor dopo quasi 30 anni; Arnold che è un T-800 pentito con famiglia, con barba e capelli sale e pepe.
Migliore dei due capitoli precedenti ma non di quel T3 tanto sbertucciato dai fan, questo Dark Fate è una notevole aggiunta, che scompagina le carte e ci regala due ore di pura adrenalina e azione a più non posso. Gli sviluppi pensati per Sarah Connor sono buoni e ci aiutano a immedesimarci in questa eroina ormai disillusa, mentre Arnold arriva a metà per riconfermarsi con il suo carisma, presenza imprescindibile per la saga. Colonna sonora potente, ottimi effetti e finale da lacrimuccia. Da vedere.
Schwarzy torna per l'ennesima volta nei panni del Terminator ma questa volta non è solo in quanto torna anche Linda Hamilton, l'unica vera Sarah Connor. Il personaggio della Hamilton è il vero protagonista del film e il suo carisma è tale da oscurare tutti gli altri, compreso Schwarzy. La trama è una sorta di mezzo remake del primo film, il che sottolinea un certo pessimismo per una razza, quella umana, che come unico destino ha proprio l'estinzione. Tantissimi l'azione e lo splatter. Notevole ma non privo di difetti.
Dal punto di vista narrativo riprende il filo dopo il Giorno del giudizio, mentre dal punto di vista spettacolare somiglia molto alle Macchine ribelli, ossia è un film di genere che, pur non possedendo la poesia del primo né la potenza del secondo, fa onestamente il proprio mestiere di intrattenere. Inutile cercare tracce di originalità, perché tale non può considerarsi l'accentuazione del peso dei ruoli femminili, ma le scene d'azione sono ben dirette, Hamilton è bella tosta, Schwarzy è vivo e lotta insieme a noi, per cui, al netto di banalità e ruffianerie, si può restare soddisfatti.
MEMORABILE: "Abbiamo un rapporto platonico"; Tende tinta unita o fantasia?
Cameron si riprende la sua creatura patrocinando questo sequel che tiene in considerazione solo la storyline dei primi due classici della saga. Di acqua sotto i ponti ne è passata e la CGI odierna permette un livello di spettacolarità prima impensabile, regalando alcune sequenze oggettivamente mozzafiato; è però anche il suo limite, rendendo il film un giocattolone come la maggior parte dei blockbuster moderni. La storia è comunque discreta, fa piacere ritrovare la Hamilton e Schwarzy alza di molto il livello con la sua autoironia. Gradevole.
MEMORABILE: Sull'aereo; Tutte le parti con Schwarzy.
La serie di Terminator torna alla cronologia post secondo episodio con un film di buon livello che ovviamente manca di originalità (a tratti sembra un remake), ma è ben diretto da Tim Miller (con Cameron produttore). Vengono recuperati gli iconici interpreti Hamilton e Schwarzenegger per una storia che può contare su effetti speciali superlativi e su scene d’azione ottimamente realizzate che ne fanno un prodotto godibile di pura evasione.
Dopo l'orrendo Genisys torna per l'ennesima volta a fare capolino il franchise creato da Cameron decenni fa. La macchina hollywoodiana ha smarrito ogni stilla di coraggio e capacità di innovare e si affida come sempre a ritorni di fiamma spesso deleteri. Fortunatamente stavolta le cose vanno un po' meglio e ci troviamo di fronte un action che fa di tutto per tenere alta l'adrenalina in ogni istante, alternando azione furiosa a personaggi discretamente delineati e rispettosi della continuity originale. Pollice alto per una grandiosa Hamilton.
MEMORABILE: Tutto l'inseguimento in autostrada; I dialoghi tra Sarah Connor e il T800 di Schwarzy.
Ennesimo pessimo film in una saga ormai da anni alla canna del gas. Sputa su tutto quello che rappresenta l'originale indebolendo personaggi amati e strutturati per sostituirli con stereotipi neo-femministi di una Hollywood noiosa e moralista. Effettacci a secchiate, personaggi di cartone e dialoghi imbarazzanti messi in bocca agli spaesati Schwarzenegger e Hamilton. Finto come i suoi personaggi. Da evitare.
L'ultimo capitolo della serie (?) è un pirotecnico fuoco d'artificio nel quale tutto sembra ruotare a meraviglia che raggiunge dei paradossi etici incredibili (uomini che vengono ptenziati e macchine che si umanizzano). Avevamo già assistito al ritorno di Schwarzenegger, ma il graditissimo recupero della Sarah Connor originale (Hamilton) aggiunge al film uno spessore di ampio respiro, sia per l'oggettiva bravura dell'attrice nel ruolo cardine della sua carriera, sia perché fa breccia nel cuore dei fans con intelligenza.
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L'inizio è onesto nel farti capire da subito che "squadra che vince non si cambia" e che si vogliono ripercorrere le fattezze del secondo episodio. Nel prosieguo speri che si possano sviluppare nuove impostazioni, ma col passare dei minuti si rivela una speranza vana. Al di là dell'impegno della Davis e di uno Schwarzy versione familiare non si va. Ci sono inseguimenti vari ma non è un copione fantastico; dialoghi prevedibili e pure la CGI denuncia più di una sbavatura.
Un po' confusionaria la collocazione nella continuità con gli altri film. Dovrebbe narrare eventi accaduti dopo il secondo capitolo, ma i personaggi parlano di fatti che non sono mai stati mostrati dandoli per scontati. Action puro e molto tamarro, con trovate che raggiungono livelli di ridicolo esagerati, facendo perdere tutto il fascino costruito da Cameron una trentina di anni fa.
Legato soprattutto al secondo capitolo della saga, ha il pregio di riportare in primo piano la Hamilton, attempata ma in forma strepitosa e votata all'eliminazione di tutti i terminator, forte di un arsenale da far invidia a Commando. La storia è la stessa di sempre: il nuovo Skynet si chiama Legion e la nuova Connor si chiama Ramos (interpretata dalla bellissima Natalia Reyes), il film scorre veloce grazie alle scene d'azione anche se in qualche frangente appare ripetitivo e serioso. Quando finalmente arriva Schwarzy si torna a sorridere.
Ci volevan Cameron e Miller per fare un po' d'ordine fra i calcinacci della saga, dopo il caotico cronosisma causato dalla trilogia apocrifa. I loro protagonisti entrano in gioco come tanti supereroi Marvel, andando a formare un A-Team matriarcalizzato con tanto di Schwarzy nei panni di Mr T(erminator) e Linda Hamilton legittimamente risalita al trono reale lasciato vacante da quasi 30 anni. Leviatano da smantellare, un cyborg di consistenza fibro-catramosa a pultrusione continua. Il grado di "badassery" è sempre bello alto ma comunque anni luce distante dalla superlatività dei primi due cult.
MEMORABILE: La resa dei conti alla centrale idroelettrica.
Sorprendente ritorno di una saga agonizzante da troppi anni, con Linda Hamilton credibile (e graditissimo ritorno) e Mackenzie Davis in parte. Il vecchio T-800 di Arnold è simpatico e regge bene le scene d'azione. Risultati al botteghino eccessivamente severi per un film girato con cura che, nonostante rimanga un pallido riflesso dei primi due capitoli, diverte e spinge a volerne ancora.
Parte discretamente, suscitando anche un certo interesse, vista la singolarità di chi è giunto e di chi si troverà, suo malgrado, coinvolto. Poi però, dall'apertura della porta della baita, con relativa spiegazione, le braccia tendono a cadere; e da lì in poi sarà solo una ripetizione di vecchi schemi, con tanto di coppia di pensionati vogliosi di rendersi utili. L'azione non manca, come pure gli effetti, ma serviva di più per rendere interessante questo capitolo.
MEMORABILE: "E' un terminator, sparagli in faccia e guarda cosa c è sotto"; "Vendo tendaggi".
Reboot? Remake? Nuovo filone narrativo ma su una linea temporale diversa rispetto ai precedenti capitoli di Cameron? Purtroppo non si capisce bene e i tanti, troppi plot hole non aiutano affatto, sotto questo aspetto. Resta comunque un buon film, godibile soprattutto per gli amanti della saga, che dal punto di vista delle sue peculiarità non delude affatto. La Davis si dimostra all'altezza del compito e la Hamilton âgée è ancora più risoluta che nei primi due episodi. Convince meno invece la Reyes, che non sempre sembra sul pezzo. Come già detto una certezza, per gli amanti della saga.
Quasi un remake del secondo episodio anche se meno potente e indubbiamente scontato, tuttavia l'azione regna sovrana e vengono ripescati gli iconici Hamilton e Schwarzy in un trionfo di effetti speciali con uno spettacolare inseguimento. Poco incisive le due protagoniste femminili che perdono il duello con gli storici protagonisti, nonostante la Hamilton appaia più antipatica del solito.
Irritante maniera di rimescolare, anzi, terminare, le carte, eliminando due film della saga per riprendere le mosse dal secondo capitolo. Operazione di base fastidiosa, proprio dal punto di vista della comodità mentale, con annesso ri-settaggio obbligato della propria memoria di spettatori; il film parte malissimo, la scena della sequenza inziale dell'omicidio è imbarazzante e la storia pare da subito un'accozzaglia tremenda di personaggi a ricalcare la solita linea narrativa della saga; incredibilmente il tutto assume pian piano una forma e diventa epico.
MEMORABILE: "Sarà difficile spiegarlo ad Alyssa".
Ennesima escursione temporale che mischia ancora le carte in tavola e, dopo un'incredibile ricostruzione in CGI dei personaggi del 2, con eliminazione di Connor/fake Furlong, siamo in Messico con un nuovo bersaglio femminile, una sorta di neo Jaime Sommers e una Hamilton/Connor rediviva e anziana. Il limite è il ripetersi del canovaccio del franchise: eliminazione nel passato del bersaglio da parte di un Terminator sempre più potente, distruzione della nuova potenza informatica, Schwarzy cattivo/buono. Da questo punto di vista Genisys era più interessante, ma non c'era un cast così.
MEMORABILE: Schwarzenegger/Terminator che dopo l'esecuzione dello scopo ha persino sviluppato una "coscienza" e ora è padre di famiglia (!).
Arnold Schwarzenegger HA RECITATO ANCHE IN...
Un po' come era accaduto per l'Halloween del 2018, anche il sesto capitolo della saga di Cameron si collega direttamente al secondo episodio ignorando il resto; inoltre, al fianco dell'adesso compassionevole Schwarzenegger, torna finalmente Linda Hamilton, action-woman in ottima forma a dispetto dell'età. Nuovi nemici, nuovi eroi da salvare, un nuovo futuro da cambiare, ma il succo resta più o meno invariato e la routine si fa notare. Nessuna delusione dal reparto SFX, che offre numerosi e vorticosi scontri fra terra, mare e aria. Non un vero rilancio, ma gli appassionati apprezzano.
MEMORABILE: Incipit con John Connor; Il Rev-9, capace di "sdoppiarsi" grazie alla copertura di metallo liquido su endoscheletro; Battaglia sull'aereo che cade.
Sostanzialmente un requel di Terminator 2 (75% remake, 25% sequel), in linea woke (al posto di Kyle Resse c'è una donna, la tosta Grace, il nuovo John Connor è sempre donna, e ispanica) + la rediviva Hamilton 65enne ancora in forma per completare il trio femminile. C'è pure Schwarzy, Terminator divenuto buono (!) che si è pure sposato (!!) e non ha perso del tutto il carisma. Detto questo lo spettacolo è sontuoso, con adrenaliniche scene d'azione mozzafiato e ottimi effetti speciali. Poche idee nuove ma l'effetto nostalgia per i fan della serie non manca. Migliore di T3 e di T5.
MEMORABILE: L'inizio nostalgico con Schwarzy ringiovanito; Il lunghissimo, classico inseguimento in autostrada; Le trasformazioni del Rev9; Il finale in fonderia;
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- Accidenti, il regista è quello del primo Deadpool! Cameron non avrebbe potuto scegliere di meglio.
- Linda Hamilton, che ritorna nei panni di Sarah Connor, ha svelato di non aver seguito le performance delle altre attrici (Lena Headey ed Emilia Clarke) che hanno impersonato il “suo” personaggio in TV e al cinema: "Non ho visto il film con Emilia Clarke, ho visto un solo episodio della serie tv. Ho sinceramente augurato loro il meglio, non mi sono sentita minacciata dal fatto che delle altre attrici interpretassero il mio personaggio, anche perché non è facile trovarsi a indossare degli abiti che sono stati già portati da un’altra persona. È un franchise al quale lavoro fin dall’inizio e ho sempre voluto il meglio per questa saga".
Fonte: https://www.badtaste.it/2019/10/31/terminator-destino-oscuro-12-curiosita-dal-set-del-film-con-arnold-schwarzenegger-e-linda-hamilton-excl/399960/
