Gli rapiscono la moglie e lui, ex agente segreto, ritorna all'azione insieme al figlio che ignorava il suo passato. Un discreto film d'azione, dove però l'azione più interessante e significativa non è quella (talvolta troppo spettacolare o sopra le righe) della spy-story, ma quella del rapporto tra padre e figlio. E' infatti questo il nucleo più interessante e stimolante del film, purtroppo non sempre sfruttato nelle sue potenzialità, nonostante la generosa interpretazione di Hackman e Dillon. Ma merita comunque la visione.
Situazione un po'troppo tirata per le lunghe, ma d'altronde i film di spionaggio (in questo caso in versione "lite") portano con sè una tradizione di alto minutaggio. Hackman e Dillon a volte stridono un po', ma nel complesso sono una coppia abbastanza spontanea per interpretare un padre (ex spia della CIA) e un figlio all'oscuro di tutto. Troppo leggero per far breccia nel pubblico spy-oriented, troppo "pesante" per un pubblico Gotch-esque.
Dal punto di vista spionistico, il plot riserva ben poche emozioni e sorprese per colpa di un tessuto narrativo che ripercorre situazioni trite e ritrite. Inaspettatamente colpisce l'evolversi del rapporto padre/figlio davvero raccontato con gusto e consapevolezza. Penn mostra di saper muovere egregiamente il mezzo e le poche scene action offrono un alto grado di suspense. A nobilitare il girato ci pensano il vecchio Gene e il giovane Dillon (all'epoca sulla cresta dell'onda grazie al notevole Rusty il selvaggio). Non male, ma nulla più.
Al di là del sottotitolo italiano, francamente incomprensibile e fuorviante, il film poggia su solide basi in cui il vero core sta nel rapporto padre-figlio, rapporto ottimamente interpretato da un Hackman in buona forma e da un giovane Dillon ancora sulla cresta dell'onda. Anche la spy story che fa da contorno è tutto sommato potabile e abbastanza credibile, per quanto lo possano essere queste storie. Non una genialata ma sicuramente ha spunti molto interessanti. Piuttosto ignorato da critica e pubblico, meriterebbe una riscoperta.
Efficace miscela di spionaggio e rapporto familiare padre-figlio, con un Hackman in palla e un Dillon discreto contraltare. La regia di Penn è un po' lenta in alcuni frangenti, ma la storia si fa seguire e alcune spruzzate di ironia alleviano i passaggi più banali. Ci sono qualche buona sequenza action, un plot intricato il giusto e nel complesso una buona messa in scena. Non superlativo ma davvero godibile.
Dopo il rapimento della madre durante una vacanza in Francia, un ragazzo scopre che il padre, da lui ritenuto un "mollaccione", è un ex agente della CIA con conti in sospeso... Spy story intrecciata ad un confronto intergenerazionale che richiede il superamento delle diffidenze reciproche: la prima è movimentata ma poco avvincente, il secondo penalizzato dallo scarso feeling tra il rodato Hackman e l'acerbo Dillon, entrambi pagano pegno ad una banalità di fondo della sceneggiatura non riscattata dalla regia di mestiere ma qui poco ispirata di Penn. Deludente, visti i nomi in campo.
Arthur Penn HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneTomastich • 3/02/11 18:10 Call center Davinotti - 117 interventi
sarebbe più carino, nel contesto generale del sito, di inserire la locandina originale e non il rifacimento.
DiscussioneZender • 3/02/11 18:49 Capo scrivano - 46948 interventi
Ok, in questo caso l'ho cambiata, ma non è che si mette sempre la locandina cinematografica. L'importante è che la locandina sia quella del film giusto (e questa lo era).
DiscussioneTomastich • 6/02/11 10:38 Call center Davinotti - 117 interventi
ah ok, siccome generalmente mi ero imbattuto in locandine originali, pensavo non l'avessi trovata. E diciamolo, le locandine originali erano imbattibili :)
DiscussioneZender • 6/02/11 10:41 Capo scrivano - 46948 interventi
Certo, son d'accordo. Il fatto è che magari al tempo non l'avevo trovata, non si trovava, non ne ho idea... Per cui non è che adesso possiamo sostituire tutte le locandine non originali con quelle originali. Tutto qui.