Serie goticheggiante supportata da un'ambientazione decisamente azzeccata (colori volutamente spenti, tetri, anche per sottolineare il lerciume umano) e, soprattutto, da un protagonista (ottimo Hardy, anche autore) a dir poco oscuro e impenetrabile (difficile capire cosa stia pensando, o quale sia la sua prossima mossa). Cambierà la vita di chiunque incrocerà malauguratamente la sua strada, dalle più alte sfere, fino all'umile villico. Se ci si cala in questa sorta di anticamera degli inferi con porto, le soddisfazioni audiovisive non mancheranno. Notevole e da vedere.
MEMORABILE: "Quando muoiono li sento cantare"; Meglio non seguire il protagonista, o peggio, tentare di ucciderlo; Il viscido personaggio di Sir Stuart Strange.
Ottima serie dall'ambientazione storica impeccabile (primi dell'800) calata realisticamente in una Londra dai mille contrasti, tra le povertà del popolo e lo sfarzo dell'aristocrazia indolente. Grandissimo Tom Hardy, che riesce a metterci il fisico e l'anima tratteggiando un protagonista memorabile, moderno Heathcliff determinato e spietato nella realizzazione del suo piano di rivalsa. Porte aperte alla seconda stagione.
L'impeccabile ricostruzione del periodo vale da sola già mezza serie. Se aggiungiamo la superlativa caratterizzazione che Hardy fa del suo personaggio abbiamo pure l'altra metà. Eppure mi aspettavo qualcosa in più, dal punto di vista della narrazione e della storia: i primi episodi avevano creato non poche aspettative su quello che sarebbe potuto succedere; invece, arrivati all'ottavo episodio, sembra essere tutto rimandato alla stagione successiva. Almeno le spiegazioni più intriganti. Resta comunque una piacevole novità, nel panorama fiction.
MEMORABILE: La fine riservata al dott. Dumbarton, medico e spia americana; Lo scontro con il malese.
Nei primi anni dell'800, un uomo misterioso ritorna a Londra dopo decenni trascorsi in Africa. Una serie televisiva che presenta due elementi di rilievo: da un lato un'eccellente ricostruzione ambientale della città inglese, realistica, malsana e assai lontana dall'idea convenzionale della metropoli affascinante; dall'altro la prova di un grande Tom Hardy che conferma bravura e fisicità da grande interprete. La storia si dipana senza grandi sussulti ma il finale è notevole. Da vedere.
Delaney, misterioso, inaccessibile, inquietante, rientra a Londra dall'Africa per sistemare le cose con i nemici (tanti) e con ciò che resta della sua famiglia. Una sorta di revenge movie con venature "montecristiane", ambientato in una Londra livida e fangosa, tra intrighi di alto livello e il popolo dei miserabili. Pur in prospettiva della seconda stagione, questa serie si regge autonomamente e non c'è episodio in cui non vi sia un nucleo di forte interesse, tra loschi affari, corruzione e legami "pericolosi". Straordinario Hardy e cast ineccepibile.
MEMORABILE: La "presenza" della misteriosa famiglia e gli incubi; L'infelice sorella; Sir Strange; La Compagnia delle Indie e la Corona; Il chimico e il salnitro.
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