Ovvero POLICE STORY 3, terzo capitolo di una saga che in Italia debutta saltando a piè pari i primi due. Non che fossero necessari a comprendere meglio la storia e i personaggi, visto che sono particolari del tutto secondari. I film con Jackie Chan sono quasi sempre caratterizzati da una cronica assenza creativa in fase di soggetto e sceneggiatura. Sono storie puerili, finalizzate nei primi tempi (come in questo caso) da una latitanza di quelle gag o battute elementari che almeno faranno di lavori come TERREMOTO NEL BRONX commedie poliziesche a volte, se non divertenti, spassose. L'idea, qui, è quella di mandare il superpoliziotto Kevin...Leggi tutto (Chan) a infiltrarsi nelle maglie di una potente organizzazione. Tutto quello che ne consegue è ampiamente prevedibile, col condimento di una regia (il fido Stanley Tong) preoccupata solo di muovere più elementi possibile sulla scena così da dare, anche attraverso un montaggio agile e veloce, un senso di estrema azione, in puro stile Hong Kong. Quanto alle acrobazie certo non mancano, con Chan che corre sui treni, si appende a scalette pendenti da elicotteri impazziti, mulina mani e braccia a velocità raddoppiata in moviola. Ma manca ancora la parvenza di una trama che possa vagamente impreziosire tutti gli inseguimenti, le corse, i voli che a lungo andare, essendo fini a se stessi, stancano. Non è un caso se gli unici momenti veramente divertenti siano i ciak malriusciti, sorta di “Paperissima” montata come sempre prima dei titoli di coda e dopo un finale che non ha un vero epilogo.
Pazzesco. Il piatto forte della saga Police story, questo terzo episodio sorpassa di spanne i precedenti sull'unico piano che conta, quello dello spettacolo coreografico. Oltre agli stunts fuori della grazia di Dio (anzi, ben dentro, se no si parlerebbe da tempo del fu Jackie Chan), la carta vincente è una protagonista (l'ottima Michelle Yeoh per l'occasione tornata sulle scene) di eccellenti capacità marziali, e superiore a Chan sul piano recitativo. Una leccornia per i cultori, certo se amate il cinema orientale più introspettivo...
Mediocre (*1/2) film che, se andasse valutato solo in base al ritmo, meriterebbe un'alt[r]a votazione. Il problema è che, ritmo a parte, c'è davvero pochissimo. La trama è risaputa, le impossibilità sono eccessive, le battute o telefonate o banali o non funzionanti. Recitazioni così così. Trascurabile.
Jackie Chan e Michelle Yeoh insieme sono una garanzia per i fan degli action movie e infatti il film non delude le aspettative: stunt pazzeschi; inseguimenti rocamboleschi con auto, moto, treni ed elicotteri; esplosioni, sparatorie e combattimenti a più non posso. Il ritmo è scatenato, la storia risaputa ma funzionale. Buono.
Primi quindici minuti spigliati e divertenti (la "prova" cui è sottoposto Chan) in cui l'azione si sposa felicemente con la guasconeria e le battutine all'acqua di rose. Poi il ritmo diviene ipertrofico e la sospensione dell'incredulità cede vistosamente: esplosioni e inseguimenti frastornano lo spettatore e la brillante miscela iniziale si perde per strada. Un intrattenimento discreto.
Buon film di azione, che pur penalizzato da una trama che sa molto di già visto e che presenta alcune scene ridicole (la sparatoria con esplosioni di interi depositi che però lasciano intatti i nostri eroi), offre diversi spunti interessanti. Ottima la prova del cast, in particolare del protagonista e della sua compagna (Michelle Khan), la quale sfoggia un ottimo repertorio di calci volanti e altre mosse di arti marziali. Come realizzare un buon film senza troppe pretese né troppi mezzi.
Emozionante film pieno di combattimenti spettacolari, comici, stuntman mozzafiato e tanta violenza. Jackie Chan è il massimo: combatte un gruppo di criminali atroci e come sempre fa le sue pericolose acrobazie come mostrato nelle scene extra durante i titoli di coda. La trama a volte rallenta il ritmo, ma le sequenze d'azione frenetiche compensano. Le raffinate scene spettacolari includono Jackie che salta su un treno e che penzola attaccato a un elicottero.
Stanley Tong HA DIRETTO ANCHE...
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Quentin Tarantino in una recente intervista all'emittente inglese SKY ha stilato una clssifica dei suoi venti film preferiti dal 1992 ad oggi(in pratica da quando esordì con RESERVOIR DOGS).THE HOST è al decimo posto di questa lista che comprende non poche sorprese...
1* Battle Royale
2* Anything Else
3* Audition
4* Blade
5* Boogie Nights
6* Dazed & Confused
7* Dogville
8* Fight Club
9* Fridays
10* The Host
11* The Insider
12* Joint Security Area
13* Lost In Translation
14* The Matrix
15* Memories of Murder
16* Police Story 3
17* Shaun of the Dead
18* Speed
19* Team America
20* Unbreakable