Bel giallo a tinte molto forti con alcune scene davvero estreme, con tanto di nudi integrali e amplessi trasgressivi, senza però mai scadere nel nunexploitation fine a se stesso. La scenografia è ben curata e la fotografia è ottima, mentre il carattere di alcuni personaggi non mi ha completamente convinto (la brava Alida Valli è superficiale oltremisura, quasi si volesse caricare negativamente il suo ruolo e non solo il personaggio del film). Anche in questo caso la censura ha colpito molto duro e la versione integrale mostra il perché.
Blasfemissimo thriller travestito da nunsploitation. Anita Ekberg, matura ma sempre piacente, interpreta una suora violenta, lussuriosa ed eroinomane, una versione al femminile del Cattivo Tenente di Keitel. In effetti i riferimenti a Ferrara non paiono casuali: basta osservare con attenzione la suora Paola Morra nel bagno per accorgersi delle innegabili somiglianze con la Tana di Ms 45. Berruti gira con freddezza ed eleganza, con un occhio alla composizione delle inquadrature. Ebbe grane col Vaticano per via della sua insinuante locandina.
Interessante giallo, molto inquietante. La divina Anitona offre una buona intepretazione, da citare l'inquietante Paola Morra, il buon cameo della Valli, il torbido Castel e un bel cast secondario. Sottotono Dallesandro rispetto ad altre occasioni. C'è molto sadismo (vedi il terribile omicidio di Sofia Lusy) e un filo di inquietudine pervade lo spettatore, soprattutto nei terribili 10 minuti finali.
MEMORABILE: La Ekberg che si accoppia col primo trovato in un bar, l'omicidio della Lusy.
Ormai celeberrimo "capolavoro" di nunsploitation, sorretto da un cast decisamente all'altezza: la coppia Ekberg-Morra è di quelle indubbiamente gustose. Regia fredda e distaccata, che riesce in qualche modo ad elevare il film al di sopra di altre ciofeche del genere nonostante l'ampia dose di amplessi e omicidi vari che permea tutta la storia. S'intravede anche Joe Dallesandro, un habituè dei film di Warhol, qui relegato a una parte minore e ben poco memorabile. Uno dei pochi esercizi di genere che merita una visione seria.
A giudicarlo da un punto di vista della trama gialla e del thriller il risultato è mediocre, pure con un colpevole che più facile da individuare non si può; fortunatamente c'è invece dell'altro, e anche di discreta fattura (omicidi e altre follie visionarie notevoli). Squallida la scena di sesso tra la Ekberg e Chiodetti, conturbante la Morra. Un ibrido non molto riuscito ma perlomeno divertente.
Tra giallo, nunsplotation e cuculo-movie, un film tecnicamente raffazzonato (stacchi mal calibrati, scavalcamenti e via dicendo) e narrativamente squilibrato (troppo Anita Ekberg, troppo poco whodunit), in grado di distinguersi dal mare magnum dei thriller coevi solo per alcune sequenze oniriche e morbose con un paio di affondi splatter inaspettatamente crudeli. Il finale sembra rattoppato per mancanza di budget, ma non dispiace del tutto. Cast integralmente fuori parte, fatta eccezione, forse, per la notevole Paola Morra. Curioso ma mediocre.
Il meccanismo thriller non funziona bene: non è troppo difficile capire il gioco ed in più ci sono diverse pause nel ritmo. Anche la sceneggiatura fa acqua da parecchie parti: ci sono diversi "svarioni" risibili. Tuttavia, pur con qualche momento di noia, nonostante gli insistiti quanto gratuiti nudi della Morra, si lascia seguire fino al suo epilogo. A salvarlo dalla bruttezza "inaccettabile" c'è qualche squarcio onirico e splatter. Cast ricco ma sprecato. Regia non troppo all'altezza, colonna sonora fin troppo "roboante".
Chi se l'aspettava da un titolo così ridicolo un filmone del genere? La Ekberg in bianco e vestita da suora è sensazionale e ti cattura in toto, la storia e il suo epilogo tirano schiaffoni da stordire da quanto non ci si creda! Oltre che sorprendente anche lucido, spietato, sadico, mai edulcorato... non son solo gli omicidi il piatto forte del film. In più il cast internazionale non è sprecato: perfino Dallesandro è bravissimo nel suo ruolo, per non parlare di Serato.
Interessante esempio di nunsploitation, non particolarmente riuscito ma ugualmente gustoso. Ottima la matura ma sempre splendida Anita Ekberg, inquietante in veste di suora sadica, così come bellissima è anche la Morra, che ci offre nudi da sballo. Massimo Serato è il migliore, mentre il Wharoliano Dallesandro è relegato in secondo piano. Gli omicidi sono ben inscenati, sadici quanto basta, mentre non il massimo è la soluzione finale (così come la regia di Berruti, non sempre presente). Tutto sommato niente male.
Nel ginepraio nunsploitation la trama gialla si apre la strada a fatica, riuscendo infine ad imporsi con il cruore degli omicidi e lo score chitarristico-liturgico di Alessandroni. La suora tossica e ninfomane della disfatta Ekberg assorbe e rilascia l’aria putrida della pellicola, visitata da ospiti di riguardo come Serato, Valli, Castel e Dallesandro. Unico ruolo – insieme a quello ne L'insegnante balla... con tutta la classe - in prima linea per l’effimera starlet Paola Morra.
MEMORABILE: La dentiera della Montagnani fatta a pezzi dalla Ekberg; Spitalieri paziente ginnico; la preghiera dei defunti; la tortura degli spilli.
Il più fervido esempio di nunsploitation italiana, coniugando talora in modo temerariamente immaginativo tare erotico-segregazioniste (l’ospizio gestito da suore), addiction sessual-alcaloidali, vertiginosi intrecci para-argentiani. Ne vien fuori un pasticciaccio la cui fallibilità è incontrovertibile, ma con notevoli tratti di folle insanità. Di delirante perfezione la scelta di casting di Anitona (superba) e Paola Morra, tale da compensar lo sciupio di Alida, D’Alessandro, Castel, Serato. Berruti si concede perfino un paio d'originali soluzioni registiche.
MEMORABILE: La Ekberg che prima seduce e poi si schianta uno sconosciuto tra le vie di Torino; I ricordi “manomessi” di Anita; Il vecchio che si fa l’infermiera.
Presenta spunti interessanti, tra scene morbose (quello in carrozzina, la lingua della Morra) e sadici omicidi, come notevoli sono le schitarrate etniche e la scena finale. Ma nel complesso non acquista forza perchè mescola temi incoerenti e la regia si sofferma su particolari inutili o caserecci per guadagnare metraggio. Interpreti infilati a forza (Dallesandro inebetito, Serato e Valli sprecati) e una Ekberg "troppa" in tutti i sensi. Un'occasione sprecata più che un film maledetto, come vogliono le leggende metropolitane che lo circondano.
Qui siamo nell'ultratrash. Un giallo terribile, girato in un ospizio, con Anita Edberg vecchia suora lasciva e tossicodipendente, una serie insulsa di omicidi, qualche nudo frontale, nessuna emozione. Da evitare con cura.
Ispirato da un fatto di cronaca avvenuto in Belgio, è un curioso esempio di giallo a basso costo, diretto da un documentarista poi deluso dal trattamento riservato alla pellicola, a causa di una sfortunata frase di lancio. L'interessante cast, dominato ovviamente dalla presenza della brava e tormentata Anita Ekberg, si muove convulsamente nelle trame di un giallo ottimamente orchestrato (in tutti i sensi: ottima pure la partitura di Alessandroni) che ha come unico difetto la repentina spiegazione in chiusa. Torbido e avvincente...
MEMORABILE: La simulazione rituale della suora, con morfina al posto del calice.
Il cinema di genere Anni '70 ha mostrato, tra le varie, anche suore peccaminose e il contributo in questo senso di Berruti si è sommato - in modo alquanto raffazzonato - all'elemento criminologico del titolo. I buoni intenti del regista sono tanto per cambiare surclassati dal basso budget che si manifesta soprattutto nelle squallide e monotone location (l'80% del film si svolge in un marmoreo corridoio d’ospedale!); l'involontaria ridicolaggine delle situazioni fa il resto. Il declino fisico/artistico della Ekberg appare evidente.
Ispirato, non si sa quanto fedelmente, a un fatto di cronaca realmente avvenuto in Belgio negli anni '70, è un curioso mix fra erotico-conventuale, horror e giallo argentiano, diretto da Berruti alla sua seconda e ultima regia. Sorvolando sulla poca credibilità di una sceneggiatura abborracciata, colpisce sia per l'intensa interpretazione della Ekberg, che sembra prendere fin troppo sul serio la sua parte, sia per una certa velleità autoriale che fa da controcanto all'evidente povertà dei mezzi. Torbida e sensuale l'effimera stellina Paola Morra.
MEMORABILE: L'inquadratura finale con la Morra davanti al confessionale vuoto.
Incredibile esemplare del più oscuro cinema di genere italico. Incentrato su di una suora morfinomane e una catena di omicidi, sfugge alla definizione di exploitation per il suo essere un oggetto unico che fa del programmatico squallore portato all’estremo la sua cifra stilistica e contenutistica. A partire da una sfatta Anita Ekberg, passando per i luoghi, i volti e le scene di sesso (poche e tristi) tutto concorre alla cappa oscura che sovrasta questo giallo non proprio esaltante, ma certo dotato di una forte personalità.
Del blasfemo e talvolta ridicolo genere su suore peccaminose e simili è l'unico che mi è piaciuto, finalmente girato in modo discreto. In alcuni momenti mi è sembrato di rivedere il migliore Argento (quello del 70); le ambientazioni sono molto curate, alcuni omicidi davvero sanguinosi. Ottima la colonna sonora.
MEMORABILE: L'omicidio della povera donna con aghi e bisturi, la disgraziata poi finisce appesa al soffitto (?)
Più erotico che giallo, francamente. Suor Ekberg risulta poco credibile nei panni di madre Gertrud (unghie laccate, trucco pesante, mèche fresca di parrucchiere) mentre fa lo slalom tra le mani lunghe dei pruriginosi pazienti e nude colleghe che le si fiondano nel letto. Per non parlare delle sue libere uscite in giarrettiera e di particolari inverosimili, come la veste che rimane immacolata dopo aver massacrato un cranio. Comunque. Quest'accozzaglia grottesca conferisce atmosfera e sapori tipici degli anni 70. Passabile nella sua leggerezza e ingenuità.
MEMORABILE: Memorabile il trittico Ekberg-Valli-Dallesandro!
Ricordate quanto Rousseau trovasse astratto e peloso voler bene all’umanità? Berruti calca il tacco a spillo sull’occhio del filantropo che è tale per sola superiorità morale da sfoggiare, schizofrenicamente scisso tra bene comune e male assoluto. Mandando ogni discorso teologico in crash senza possibilità di riavvio e tenendosi a lato di tutto un genere, erige Ekberg e la Morra a stelle dell’Orsa Peggiore e badasses di Castro, manda Flavia, Cristiana e Bunuel in panchina e prefigura l’Almodovar che verrà. Ne scaturisce un seduttivo cine-atto giacobino che distrugge il buon nome di madre ecclesia.
Un'opera curiosa, pressoché introvabile per secoli, riemerge per farsi assaporare nella propria interezza. Inaspettatamente cattivo nella ferocia degli omicidi, deludente sul versante erotico con la scena che vede protagonista la Ekberg di uno squallore disarmante da porno di serie Z (non si vede nulla, ma la situazione è tipica). Ci si consola con le mirabolanti fattezze della Morra, con sublimi scorci onirici fra il genio assoluto e la spazzatura e un cast generale che se la cava. Forse troppo Ekbergcentrico, ma merita un'occhiata.
MEMORABILE: Il braccio usurato dalle punture di morfina; Gli istinti omicidi confessati al prete; Il soffocamento con il cotone.
Giallo abbastanza soporifero con alcune scene cruente riuscite. Non è neppure difficile capire dove finirà il filo della esile storia. Qaulche nudo si intravede, ma la scena di sesso della Ekberg è veramente triste e sarebbe stato meglio fermarsi ai soli pensieri della protagonista prima dell'atto sessuale. Film trash che non lascia nulla, terminata la visione. Riuscita invece la colonna sonora di Alessandro Alessandroni.
Paradigmatico su come da una buona idea possa uscire un film che molto spesso non funziona. Il budget risicato, come spesso si evince. Errori di cast fragorosi (fuori ruolo da paura per Dallesandro e Castel) che causano incredulità. Meccanismo giallo sfilacciato. Trama ripetitiva. Momenti che dovrebbero colpire, ma che si rivelano invece paradossali (il martirio letto in sala mensa!). Funziona invece la Ekberg, funziona qualche scena sorprendente (la dentiera in primis), funziona la scena finale. Nei film italiani gli uomini dormono spesso nudi: pertanto qui nude dormono popputissime suore...
Pur non lesinando picchi di trash sul versante erotico (la genuflessione ripresa dalla locandina ricorda quella che faceva scappare la moglie di Sordi al cinema) è un film che si eleva dalla routine della nunsploitation, sia per la cura iconica di Berruti che per il soggetto sorprendente che si intreccia col whodunit e lambisce occasionalmente lo splatter. Gran prestazione di vecchi leoni (Serato, la Ekberg, la Valli) mentre i più giovani risultano inadatti (Morra), sottoutilizzati (Castel) o del tutto sprecati (Dallesandro). Non perfetto ma adorabilmente blasfemo.
MEMORABILE: La dentiera; Il sesso sulla sedia a rotelle; La tortura con gli aghi.
Un bel film, diretto da Berruti, che ha il pregio di creare un'atmosfera interessante grazie a una fotografia che, insieme al montaggio, rappresenta il vero valore aggiunto della pellicola. La storia, nella sua componente gialla, non ha molto da dire, ma la regia è abile nel mettere in primo piano, in maniera mirabile, i desideri e gli istinti proibiti delle protagoniste.
Punto d'incontro fra il genere nunsploitation e il cinema argentiano: così si potrebbe definire quest'opera di Berruti, che purtroppo non colpisce pienamente nel segno, complice un ritmo un po' tedioso. Cose pregevoli (l'intera onirica sequenza del primo omicidio) si alternano ad altre che lasciano a bocca aperta (l'anziano in carrozzella che ha un rapporto sessuale) e il cast maschile, con Castel in testa, è mal sfruttato. Generosissima invece la Morra, mentre Anitona (suor Gertrud - Gertrude, non che gli sceneggiatori avessere molta fantasia...) non si spoglia. Buone le musiche.
Dietro un titolo sciocco si cela un film oltraggioso e coraggioso come solo negli anni Settanta si potevano fare. Un giallo con influenze nunsploitation che si regge su diverse scene grottesche e truculente ma soprattutto sulla carismatica recitazione di un'inedita Anita Ekberg nei panni di una crudele e psicotica madre superiora. Non tutto funziona però a dovere: la sceneggiatura ha numerosi tempi morti e in altri oscilla pericolosamente tra la prevedibilità e il caos totale; il cast è bizzarro ma non sempre azzeccato (Dallesandro non convince come medico). Rimane un unicum.
Cult irreplicabile. Con le giuste pretese, è un giallo erotico sublime. Onirico, sensuale, spinto e incalzante. Ottime atmosfere, ambientazioni e fotografia. Buona OST, poco splatter e regia decisa, specialmente nei trip/omicidi. Curiosi i simbolismi blasfemi (le suore genuflesse davanti al prete che aprono la bocca per ricevere l'ostia). La Eckber, seppur leggermente invecchiata, è ancora conturbante. La Morra ci mette tutta se stessa, con un nudo frontale prolungato e rigoglioso e una lingua maliziosa. Finale per nulla deludente. Difetti minimi, comuni e pedonabili. Da tramandare.
MEMORABILE: L'amplesso in piedi e i trip della Ekberg; Il nudo e la lingua della Morra; Il vecchio, la pioggia e un'indemoniata Fraia in cerca di fama a cavallo.
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Secondo me è un discorso che non sta nè in cielo nè in terra.Non capisco come si fa a detestare una tecnologia che non sostituisce la precedente, ma la migliora di molto. Poi se parliamo di collezionismo le copie della mosaico media valgono come il due di coppe con briscola bastoni
DiscussioneZender • 4/07/13 20:37 Capo scrivano - 48382 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Il fatto è che il bluray non è proprio una cosa di nicchia, è semplicemente la naturale evoluzione del dvd (e nemeno l'ultima, ovvio). Definirla superficiale e inutile vuol dire fregarsene della qualità con cui si vede un film, Buio. Cosa che, per carità, puoi anche fare, però poi se per vedere Suor omicidi ti tocca vedere un film in inglese invece che in italiano e in qualità migliore la definizione di inutile mi pare un po' azzardata.
Perchè, vuoi venirmi a dire che la qualità di un dvd non e ottimale? E non parlo dei Mosaico o dei Golem...Quante volte , su questo sito o altri siti, leggo di utenti fregati dai BR che hanno la stessa qualità di un dvd?
Posso capire vedere o gustarsi in BR un blockbusterone tipo Transformers o l'ultimo Superman, ma capisco meno vedere film come Maniac o Suor Omicidi in BR (per me non ha senso alcuno)
Di Suor Omicidi ne faccio una questione di idioma, non di qualità (che mi importa assai meno)
Che poi il BR c'è da un pezzo ma non ha ancora preso piede come il dvd e un fatto (vuoi anche per i costi, sarà anche quello), che ci sia gente che pretende la perfezione visiva e un altro (sinceramente, ho visto , a casa tua, un pezzo di Aliens in BR, e francamente non mi pare tutto stò chissàchè)
Dico solo che mi girano parecchio se in un immediato futuro i dvd verranno sostituiti dai BR (per me vuol dire cambiare lettore e pure tv, e non e spesa da poco), quando l'immagine del dvd e comunque ottimale ( e non si parla di vhs)
Non sono mai stato un maniaco della perfezione visiva, e mai lo sarò
Spero solo che questa "evoluzione" sia più lenta possibile... nemmeno la qualità dei br è ottimale, non esiste la versione ottimale. E' una questione di definizione. Però guardati Inferno in Bluray e in dvd su un signor televisore e forse capirai perchè per molti ne vale la pena (anche per un film del 1980). Che poi esistano bluray fatti male o della stessa qualità di un dvd è ovvio, come esistono dvd che sono vhs riversate. Se poi tu preferisci vedere un film in qualità vhs più che bluray, per dire, ne hai tutto il diritto, comunque. Se speri che non prenda piede... come vuoi. Io cercavo solo di spiegarti perché in Usa ormai certi film nemmeno escon più in dvd.
Zender ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Il fatto è che il bluray non è proprio una cosa di nicchia, è semplicemente la naturale evoluzione del dvd (e nemeno l'ultima, ovvio). Definirla superficiale e inutile vuol dire fregarsene della qualità con cui si vede un film, Buio. Cosa che, per carità, puoi anche fare, però poi se per vedere Suor omicidi ti tocca vedere un film in inglese invece che in italiano e in qualità migliore la definizione di inutile mi pare un po' azzardata.
Perchè, vuoi venirmi a dire che la qualità di un dvd non e ottimale? E non parlo dei Mosaico o dei Golem...Quante volte , su questo sito o altri siti, leggo di utenti fregati dai BR che hanno la stessa qualità di un dvd?
Posso capire vedere o gustarsi in BR un blockbusterone tipo Transformers o l'ultimo Superman, ma capisco meno vedere film come Maniac o Suor Omicidi in BR (per me non ha senso alcuno)
Di Suor Omicidi ne faccio una questione di idioma, non di qualità (che mi importa assai meno)
Che poi il BR c'è da un pezzo ma non ha ancora preso piede come il dvd e un fatto (vuoi anche per i costi, sarà anche quello), che ci sia gente che pretende la perfezione visiva e un altro (sinceramente, ho visto , a casa tua, un pezzo di Aliens in BR, e francamente non mi pare tutto stò chissàchè)
Dico solo che mi girano parecchio se in un immediato futuro i dvd verranno sostituiti dai BR (per me vuol dire cambiare lettore e pure tv, e non e spesa da poco), quando l'immagine del dvd e comunque ottimale ( e non si parla di vhs)
Non sono mai stato un maniaco della perfezione visiva, e mai lo sarò
Spero solo che questa "evoluzione" sia più lenta possibile... nemmeno la qualità dei br è ottimale, non esiste la versione ottimale. E' una questione di definizione. Però guardati Inferno in Bluray e in dvd su un signor televisore e forse capirai perchè per molti ne vale la pena (anche per un film del 1980). Che poi esistano bluray fatti male o della stessa qualità di un dvd è ovvio, come esistono dvd che sono vhs riversate. Se poi tu preferisci vedere un film in qualità vhs più che bluray, per dire, ne hai tutto il diritto, comunque. Se speri che non prenda piede... come vuoi. Io cercavo solo di spiegarti perché in Usa ormai certi film nemmeno escon più in dvd.
Che in USA certi film non escano più in dvd ma solo in BR sarebbe tutto da dimostrare (basta farsi un giretto su Amazon.com, per dire)
Credo proprio che i BR non sostituira mai il dvd (e da un pezzo che esiste, ma non ha mai preso piede fino in fondo, e questo dovrebbe far pensare)
Ripeto, ho visto, a casa tua, se ben ricordi, uno stralcio di Aliens e da La cosa in BR, e non mi e parso tutto stò granchè, comunque...
A ognuno la visione che meglio preferisce...
DiscussioneZender • 5/07/13 07:33 Capo scrivano - 48382 interventi
Buio, se vedi il dvd sul mio 50 pollici la differenza tra La cosa e il dvd de La cosa è enorme, per dire. Dipende dai film. Come per i dvd ce ne son di fatti bene e di fatti male.
Non capisco cosa ci sia da dimostrare. Praticamente quasi tutti i prodotti Blue Underground escon solo in br ormai, per dire...
Poi se ragioni così anche il vinile c'è ancora; anzi, continuano a uscire dischi anche nuovi in vinile, continua a esserci gente che preferisce il vecchio vinile, ma credere che questo significhi qualcosa in termini di grandi vendite non credo.
Zender ebbe a dire: Buio, se vedi il dvd sul mio 50 pollici la differenza tra La cosa e il dvd de La cosa è enorme, per dire. Dipende dai film. Come per i dvd ce ne son di fatti bene e di fatti male.
Non capisco cosa ci sia da dimostrare. Praticamente quasi tutti i prodotti Blue Underground escon solo in br ormai, per dire...
Poi se ragioni così anche il vinile c'è ancora; anzi, continuano a uscire dischi anche nuovi in vinile, continua a esserci gente che preferisce il vecchio vinile, ma credere che questo significhi qualcosa in termini di grandi vendite non credo.
Non credo che la Blue Underground faccia testo (avendo prodotti piuttosto di nicchia), se ti fai un giro su Amazon.com puoi vedere di persona che di dvd in vendita c'è ne a iosa...Da come lo hai scritto sembra che negli USA il dvd sia scomparso del tutto, ma non e così...
Non credo che la Germania, la Gran Bretagna o la Francia siano di meno degli States per via di produzioni di film in digitale, anzi...
Addirittura ci sono film SOLO in dvd e manco in BR (e per via di produzioni, la Germania, non e seconda a nessuna)
Te lo dice uno che gira su Amazon tutti i dì
Ma poi sei davvero sicuro che la Blue Undeground faccia uscire i suoi film solo in BR?
DiscussioneZender • 5/07/13 10:45 Capo scrivano - 48382 interventi
Questo è zombi2, uscito una vita fa, quando li faceva ancora i dvd.
Ma non capisco. Mai detto che il bray ha già preso il posto del dvd. Chissà quanto ci vorrà. Ma se vai nei centri commerciali cominci a vedere che i dvd ormai te li tiran dietro e fan posto agli scaffali dei bray. Se poi prenderan davvero piede da noi io non lo si dire. La logica direbbe di sì, ma poi chi lo sa, magari farà tempo a uscire l'ultraray e il bray andrà prematuramente in pensione.
Il vantaggio dei lettori bray è che leggono comunque anche i dvd, a differenza dei lettori dvd che certo non leggevano le vhs. La tecnologia è solo l'evoluzione della precedente, non un cambio radicale come fu per il dvd.
Zender ebbe a dire: Questo è zombi2, uscito una vita fa, quando li faceva ancora i dvd.
Ma non capisco. Mai detto che il bray ha già preso il posto del dvd. Chissà quanto ci vorrà. Ma se vai nei centri commerciali cominci a vedere che i dvd ormai te li tiran dietro e fan posto agli scaffali dei bray. Se poi prenderan davvero piede da noi io non lo si dire. La logica direbbe di sì, ma poi chi lo sa, magari farà tempo a uscire l'ultraray e il bray andrà prematuramente in pensione.
Il vantaggio dei lettori bray è che leggono comunque anche i dvd, a differenza dei lettori dvd che certo non leggevano le vhs. La tecnologia è solo l'evoluzione della precedente, non un cambio radicale come fu per il dvd.
Allora qui c'è qualcosa che non mi torna:
a)Se i dvd , nei centri commerciali che dici, te li tirano dietro come mai su Amazon.it i costi sono ancora elevati? E la gente continua a prendere da Amazon?
Fortunato tu, alla Mondadori di Brescia o in altri centri i dvd NON te li tirano certo dietro , anzi...
Scemo io allora, che dovrei andare a Milano visto che li i dvd (solo li?) praticamente li regalano...
Nella pagina che ho linkato non c'è solo Zombi 2, ma altri film della BU in dvd (e parecchi pure)
Poi, ultraray o megaray, alla fine l'occhio umano più di tanto non può percepire, indi per cui la vedo solo una questione un pò "modaiola"
davvero un film oltre l'incredibile, sicuramente tra i più cattivi di allora assieme a quelli già citati da gest e dal successivo fulci dello squartatore. spazza via in mezzo colpo di ramazza il bunuel più caustico e l'almodovar più anticlericale a venire. chissà che sudori freddi e che chiusure della giugulare per il CCC.
sono anche abbastanza concorde con gest che il film possa essere letto come una sorta de la cattiva badessa, anche se non punterei ogni scellino sul fatto che ferrara si sia ispirato a berruti. è se mai cosa nota che abbia maggiormente preso copkiller quale stella polaris di riferimento. la trovo tuttavia una lettura più che pertinente, anche se probabilmente scavalca le intenzioni a monte di ferrara. è forse quel pelo più probabile che un certo pedro se lo sia imparato come l'ave maria...