Fittereste mai una stanza da un tenutario come Klaus Kinski? È proprio quello che fanno le incaute ragazze di questa pellicola. Le conseguenze sono abbastanza ovvie e scontate così come pure lo svolgimento dell'intera pellicola, che non presenta alcun elemento di rilievo o di interesse. Noia che regna sovrana e tensione del tutto assente il che per un film di genere come questo è una vera iattura.
È uno scherzo vero? Uno dei film più brutti mai visti. Da fan del mitico Kinski ho avuto un profondo dispiacere nel vederlo terminare con filmacci come questo. Trama banale, attori pessimi, interpetazione di Kinski molto molto scadente... Uno zero su tutta la linea. Gli dò un pallino solo perché lo zero non è previsto. Ultima chicca: perché è vm18? Mistero...
Piccolo gioiellino poco conosciuto e uscito da noi solo in home video (label Titanus/Videogram). Sordido, oscuro, morboso e perverso, il talentuoso regista di Horror puppet gioca sulla psiche, sugli ambienti claustrofobici, sulle devianze mentali e rifugge splatter e nudi gratuiti. Schegge tetragone di certo cinema lynchiano e uno script che si discosta nettamente dai soliti thriller/horror del periodo. Nazismo, follia, cavie umane, voyeurismo, roulette russe alla Il cacciatore e vaghi sapori dell'Occhio che uccide. Caldamente consigliato. Cult.
MEMORABILE: La roulette russa di Kinski; La ragazza nella gabbia con la lingua strappata; I condotti di aerazione; Il finale.
Il regista del valido Horror puppet imbastisce questa vicenda ossessiva e claustrofobica, che vede inscenare rigurgiti nazisti da parte di un Kinski ormai in debito d'ossigeno nei panni di un mad doctor assolutamente viscido, guardone e sadico torturatore. La vicenda a dire il vero sta un po' in piedi con lo sputo e forse necessitava di una maggior cura in fase di scrittura, ma riesce lo stesso a regalare momenti e situazioni convincenti (la roulette russa; la ragazza nella gabbia). Da culto del trash Kinski sul carrello nel condotto d'areazione.
Stracult. Klaus Kinski completamente folle ruba la scena: da applausi infiniti, striscia nei corridoi dell'areazione mentre tenta di ghermire Talia Balsam; e che dire dei sublimi momenti in cui delira, ripensando al passato, o durante le roulette russe che fa con se stesso? Violenza ai massimi livelli, veramente incredibile, da amare od odiare; non possono esserci mezze misure e io lo amo follemente! Girato in italia.Direttore ella fotografia l'amatissimo fulciano Salvati.
MEMORABILE: Kinski prova la roulette russa; La disperata fuga della Balsam; La scoperta dei cadaveri.
Schmoeller non mi ha mai molto convinto ma stavolta sforna un piccolo gioiellino. I primi dieci minuti, quando una tipa entra nell'antro dell'orco con le gabbie piene di topi famelici e gli strumenti di tortura, è da infarto. Poi c'è Kinski, mellifluo e pazzo fino al midollo figlio di un medico nazista, che è uno spettacolo da solo (indimenticabile quando fa la roulette russa o spia le ragazze). Il film scorre bene con tensione dall'inizio alla fine e con continue trovate (la coppia perversa, Kinski in divisa da SS) e con omicidi di rara ferocia.
MEMORABILE: La tipa infilzata da dietro e quella nella gabbia senza lingua; I monologhi deliranti di Kinski; Kinski che striscia nelle tubature dell'aria.
Si vede quanto sia un film realizzato con pochi spiccioli e una manciata di idee. Pochi set e attori che si contano sulla punta delle dita incarnano un thriller che deve quasi tutto a colui che interpreta il protagonista principale, ovvero Klaus Kinski. I buoni propositi per osare ci sono tutti e sono identificabili in disturbi mentali, reminiscenze naziste e violenze di vario genere a cui il carisma naturale di Kinski dona particolare credibilità. Destinato al contenitore che include tutte quelle pellicole identificate come stracult.
Non male, anche se piuttosto lento nell'incidere e prevedibile negli sviluppi, questo horror riesce a trasmettere un senso di inquietudine non indifferente attraverso una certa atmosfera malsana. Kinski è ovviamente fondamentale nel creare tale clima, con la sua performance allucinata e i suoi occhi da pazzoide. Bella fotografia, finale con discreta tensione. Vedibile.
Noto per i contrasti sul set tra Schmoeller e un Kinski sempre più ingestibile, il film ha però la principale ragione d'esistere proprio nella prova dell'attore; allucinato ma dai modi all'apparenza pacati, il suo personaggio è un'ottima rappresentazione di uno psicopatico totale, con le reminescenze naziste a dare un ulteriore tocco di follia al tutto. Il ritmo è altalenante, quasi rilassato nel suo incedere indolente, squarciato però da momenti splatter efficaci e da una parte finale dove Kinski si rende sempre più sinistro e inquietante. Ottima la fotografia del nostro Salvati.
Di padre in figlio è un po' come dire di male in peggio, se il padre è sineddoche del nazionalsocialismo e il figlio accomoda casa a labirintico micro-lager e trappolificio che Amazzonia e Adrenaline fate largo. L'idea non è affatto male e lusinghiere son le maestranze chiamate a concretizzarla (il fulciano Salvati in cabina fotografica, il depalmiano Donaggio alla consolle) e – cosa rara - Kinski trova perfetta simmetria nell'essere misuratamente sornione, scortato da belle impennate visive A manomettere l'umore è il venir meno ritmico, e il non venire affatto del restante cast.
MEMORABILE: Sovrimpressioni belliche; Tanatomimesi con trucco svelato.
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Come fa, giustamente, notare Davide Pulici*, Kinski si muove anche su set "alimentari" con estrema abilità (qua si atteggia in stile "marine", all'interno dei cunicoli mentre si lancia in estenuanti soliloqui con la ragazza che tiene prigioniera): tipico di un Dio o di un pazzo, data la produzione nella quale è, appunto, invischiato.
La curiosità c'è: l'attrice Talia Balsam è figlia del celebre Martin (lo ricorderete tutti, spero, in Psycho) e sarebbe, da lì a qualche anno, convolata a giuste nozze con George Clooney, salvo poi divorziare poco tempo dopo.
*Dossier Nocturno n. 80 - La stagione delle streghe, sul duetto di pellicole dirette da Sergio Garrone ed interpretate da Kinski.
Contattami perché' ho una notizia bomba da dirti riguardo doppiaggio. Sperando sempre che leggi messaggi. Perché' vedo che non li leggi mai. Ti avevo anche lasciato mail.