Erin Grant (Demi Moore), ex impiegata dell'FBI, si trova in forti difficoltà economiche, tanto che le viene tolta la custodia della figlia, che passa nelle mani dello squilibrato marito. La donna, di piacevole aspetto, per rimediare tenta la via più semplice: lavorare in un topless bar. Nel locale viene, puntualmente, presa di mira da due pezzi grossi... Patinato e poco efficace per via di un'attrice dotata di grande talento che appare sprecata nella banale proposizione del (pur bellissimo) fisico. Trama, inoltre, noiosetta e poco intrigante.
Uno di quei film realizzati con il puro intento di scandalizzare ma a cui il risultato finale non è all'altezza delle aspettative. Si tratta di una commedia d'azione a sfondo patinato senza arte né parte. Dove la regia di Bergman conta poco o niente così come la descrizione degli ambienti o la cura dei personaggi. Conta sopratutto la Moore, davvero splendida nei numeri di spogliarellista. Per il resto, a partire da un Reynolds sul filo del ridicolo, il film è decisamente mediocre.
Indigeribile pastrocchio diretto da Andrew Bergman che tenta di realizzare un'operazione ardita: una sorta di dramma patinato intriso di erotismo affidata alle grazie (più o meno digitalmente corrette) di Demi Moore. Si introduce così l'espediente della donna sola in cerca di lavoro per dare modo ai fans dell'attrice americana di mirarne le grazie. Purtroppo il resto del film (regia, sceneggiatura, intepretazioni ed atre quisquille simili) è assente ingiustificato.
Uno dei film che hanno trasformato Demi Moore in un'icona sexy, ma realizzato abbastanza malamente. Il film vorrebbe essere drammatico mostrando anche audaci strip con pali, ma non riesce a omogeneizzare tutte le sue componenti e alla lunga rischia di diventare tedioso. Insomma...
Uno dei film più cretini e tristi degli ultimi quindici anni. Ricordo benissimo le
frotte di ragazzini urlanti (tra cui anche io, convinto dagli amici) e di maschi
arrapati, che affollavano i cinema per un solo motivo: vedere le tette (di plastica) di Demi Moore. Per il resto che dire: la storia non è certo più genuina dei seni della
protagonista, ma è anzi di una pochezza e di una stupidità senza pari. Reynold si dovrà vergognare a vita di avervi partecipato. Dirà qualcuno: e l'erotismo? Meglio
stendere un velo pietoso.
Un anno dopo che Showgirls vinse il Razzie per il peggior film, qualcuno ebbe la brillante idea di fare un film sullo spogliarello. "Striptease" è la brutta copia di Showgirls, con una trama assurda e una regia monotona. Gli attori ne escon male (sopratutto Burt Reynolds, il peggiore). Il fatto è che il film si focalizza totalmente sugli spogliarelli (elaborati e poco realistici, sembra di guardare Flashdance) e la trama ne risente troppo. Anche se le musiche di Annie Lennox alleviano la visione, "Striptease" è da evitare.
Non lo ricordavo di così pessima fattura, forse perché al tempo della prima visione ero più preso dalle performance della Moore. Effettivamente l'unica cosa da salvare è il fisico da urlo della protagonista, tornito e chirurgicamente modificato per le apparizioni in questione: mossa eticamente contestabile ma di sicuro effetto, vista la svolta che ha impresso questo film alla carriera di Demi Moore, elevata a sex-symbol vita natural durante. Incommentabile la sceneggiatura (praticamente da cartone animato) e i dialoghi (imbarazzanti). Pessimo.
Dramma iper patinato in puro stile americano con situazioni esasperate poco credibili. Procace donna in difficoltà, marito ricco ma pazzoide e senatore invaghito: questo è il triangolo che anima la narrazione. La Moore mostra le sue grazie, probabilmente siliconate ma comunque notevoli, che rappresentano il succo del film, mentre Reynolds si rende ridicolo.
A 13 anni, quando uscì, ero pronto a mettermi barba e baffi finti pur di vedere la Moore in topless: il resto passava in secondo piano. A 30, con qualche diottria in meno, il film può essere visto senza ormoni impazziti: un castello di carte senza fondamenta che alterna momenti da commedia ad altri in cui le emozioni del rapporto madre/figlia dovrebbero colpire al cuore. Peccato che il risultato sia opposto. Regia da straight-to-video, interpretazioni tra il ridicolo e il patetico, storiella scritta in tre minuti. Si salva solo... beh lo sappiamo.
Mal scritto, dal ritmo troppo blando per una commedia e con risibili tocchi patetico-sentimentali. Alla fine viene tenuto in piedi dalla Moore all'apice della bellezza e da alcune macchiette che prese singolarmente strappano il sorriso, da Reynolds gigionesco al curioso ruolo di Rhames. Dura quasi due ore che sono davvero troppe per un film dalla trama talmente minima, ma in qualche modo si arriva alla fine. Mediocre.
Al culmine del suo delirio di onnipotenza (star superpagata di Hollywood) Demi Moore si fa promotrice di questo film banale nel quale, a parte le sue grazie bene in evidenza, non c'è nulla da salvare. Troppa insulsa la storia per poter trarne qualcosa di buono e troppo sciatta la recitazione per meritare più di un pallino. Reynolds si sarà sicuramente pentito amaramente...
Una (madre) spogliarellista rimane invischiata in un intrigo politico. Tratto da un romanzo, “Striptease” è un film fiacco, dopotutto, con situazioni prevedibili e personaggi che definire poco credibili è riduttivo, su tutti quello di Burt Reynolds (avrà accettato il ruolo per inerzia), che offre un'interpretazione sbagliata. Demi Moore molto apprezzabile come "ballerina".
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Capisco che il titolo inganna, ma perchè classificarlo come "Erotico"? A me sembra una Commedia, e la presenza di Burt Reynolds mi sembra una garanzia. Si, ok, ci sono degli striptease, ma gli spot dei deodoranti mostrano di più, e le scene che rimangono più impresse sono quelle comiche. Per inciso, se lo dovessi giudicare come commedia, gli darei un bel voto. Come erotico è scialbo, ma come commedia è godibile.
Colonna sonora veramente bella, con canzoni di Billy Idol, Prince e Billy Ocean, fra le altre. Spicca una versione rarissima (direi, unica) di "Little Bird" di Annie Lennox (la cantante degli Eurythmics) che presenta la particolarità di essere leggermente accellerata, "uptempo", rispetto alle versioni presenti nei dischi.
Per capirsi, è la musichetta trasmessa dal radioregistratore che Demi Moore sente mentre prova i passi per il numero serale indossando l'asciugamano, prima che il detective suoni al campanello. non so se i link funzionano ma qui:https://www.youtube.com/watch?v=7yxTp2bPF7M
DiscussioneZender • 26/08/21 08:54 Capo scrivano - 47698 interventi
Dovendo sempre optare per un unico genere, molto spesso capita che poi subentri la soggettività e quindi non si riesca ad avere una unica scelta "corretta". Ad ogni modo qui ho cambiato in commedia.