Strategia di una rapina - Film (1959)

Strategia di una rapina
Locandina Strategia di una rapina - Film (1959)
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Titolo originale: Odds against tomorrow
Anno: 1959
Genere: gangster/noir (bianco e nero)

Cast completo di Strategia di una rapina

Note: Tratto dal romanzo di William P. McGivern.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Tutti i commenti e le recensioni di Strategia di una rapina

TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/07/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 10/07/09 21:57 - 1083 commenti

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Per farsi un'idea del talento di Robert Wise basta vedere l'epilogo, in cui il regista riesce a descrivere il carattere dei suoi protagonisti (il reduce razzista e frustrato interpretato da Robert Ryan ed il giocatore incallito Harry Belafonte) con una semplice corsa in ascensore. Questa è la forza del film, sceneggiato da Polonsky (non accreditato perché inviso al maccartismo) e diretto con eleganza, che mette quasi in secondo piano il plot criminale per soffermarsi sulle motivazioni che spingono i personaggi verso il crimine. Capito, Steven Soderbergh?
MEMORABILE: "Allora, cosa devo fare?". "Devi solo entrare nella banca e prendere i soldi."

Saintgifts 5/04/11 23:07 - 4098 commenti

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Una particolare ed affascinante fotografia in un b/n filtrato che sbianca i volti, ma non abbastanza quello di Harry Belafonte. Proprio l'odio razziale diventa il centro della vicenda, che tratta di un colpo ad una banca di una cittadina non troppo lontana da New York. La descrizione dei caratteri dei protagonisti e della loro vita occupa buona parte del film, è approfondita e conduce ad un finale insolito quanto spettacolare. Ottima la regia di Wise e buone le interpretazioni, dove Ryan mi sembra spiccare su tutti. Colonna sonora jazz.

Cotola 4/08/11 12:29 - 9424 commenti

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Un reduce razzista, un ex poliziotto corrotto, un giocatore nero sempre in bolletta: mix esplosivo. Chiaro che con tipi così scalcinati, 2 + 2 non faccia mai 4. Ottimo noir atipico firmato da Wise che sceglie di approfondire i personaggi, i loro caratteri e la loro psicologia spiegando le ragioni che li spingono a delinquere. La scena della rapina è relegata agli ultimi dieci minuti di film che regalano comunque un gran finale. Colonna sonora jazz, così come jazzante è l'andamento del film. Fraseggi, pause, riflessioni, poche accelerazioni. Chi si aspetta il “solito” noir potrebbe non gradire.

Graf 23/11/11 15:32 - 708 commenti

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Ottima prova registica di Wise. Tre uomini falliti e indebitati, due bianchi e un nero, cercano di rapinare una banca di provincia per risolvere i loro problemi. Il genere noir è posto al servizio di una potente denuncia dei problemi razziali che scuotevano gli USA di 50 anni fa. Drammi psicologici bollenti, passioni violente, conflitti brutali sono cristallizzati dentro una cifra stilistica preziosa e glaciale. Un film di analisi più che di azione, un esercizio di stile che cova sotto la cenere della bella forma i carboni accesi dell'odio razziale.
MEMORABILE: La straordianaria forza evocativa e poetica della fotografia; La capacità impressionistica delle luci che si accendono la sera, nella città di Melton.

Tarabas 3/09/13 11:13 - 1888 commenti

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Falliti assortiti tentano rapina in banca. Dovrebbe essere un colpo semplice ma, come noto, al cinema i colpi semplici non esistono. Noir atipico, girato in modo apparentemente classico per l'epoca (1959) ma in realtà già portatore di molte contaminazioni (temi sociali, l'uso non convenzionale degli esterni e dei panorami) che lo rendono interessantissimo. Il cast ruota intorno ai tre protagonisti, perfetti per i ruoli. Tre rapinatori per caso, tre esclusi dall'American Dream alla ricerca di una scorciatoia per rientrarvi. Finale di grande efficacia.
MEMORABILE: L'ambientazione finale è un chiaro omaggio a La furia umana.

Daniela 4/08/16 01:46 - 13130 commenti

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Per mettere a segno una rapina in banca, un anziano ex poliziotto si associa con due complici male assortiti: un cantante nero pieno di debiti ed un reduce razzista stanco di farsi mantenere dalla sua donna... Heist-movie atipico in cui la rapina viene mostrata in una manciata di minuti, dopo una prima parte dedicata ai ritratti di questi delinquenti per caso e necessità. Inusuale per il genere anche la fotografia: salvo l'epilogo cupo e dal taglio espressionista, il resto è girato alla luce del giorno con una tecnica che privilegia i toni chiari. In parte il cast, a cominciare da Ryan.
MEMORABILE: Segni premonitori: la bambola, il coniglio, i bambini con le pistole giocattolo

Kinodrop 5/11/16 18:46 - 3277 commenti

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Una storia articolata almeno su due livelli, psicologico e sociologico (che indaga sulle personalità dei tre protagonisti e i condizionamenti dell'ambiente) e il classico impianto noir (concentrato soprattutto nel finale). Interessante la distanza che Wise tiene rispetto alle tematiche scottanti descritte: il razzismo, il poliziotto corrotto, il reduce disadattato ecc, che giustificano in qualche modo l'epilogo. Fotografia in un bellissimo b/n perfettamente funzionale al genere e musica azzeccata solo in alcune parti. Datato ma efficace.
MEMORABILE: La suspense nel finale.

Didda23 6/10/18 20:04 - 2458 commenti

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Un'opera che indubbiamente privilegia maggiormente la profondità dei personaggi cercando di contestualizzare le motivazioni che spingono i personaggi a optare per un certo comportamento rispetto a un altro. Un film figlio dei propri tempi con la tematica razziale che è predominante, anche se non è da sottovalutare la critica all'american dream. Regia di spessore che si concede soprattutto la parte finale per dare uno sfoggio di tecnica illuminante. Grosso limite la poca empatia, che suscita che abbassa di molto la valutazione complessiva.
MEMORABILE: La performance canora; L'escamotage del vassoio più grosso; Il finale.

Myvincent 19/03/19 08:38 - 3927 commenti

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Due uomini inseguiti dai debiti accettano di partecipare a un rapina ai danni di una banca, ma l'odio razziale è un tema ancora troppo caldo e tollerato per far quadrare il cerchio. Film che delude per la discontinuità del risultato: a una prima parte di sentito approfondimento psicologico e sociale ne segue una seconda didascalica e con un finale atteso e "educativo". Shelley Winters poteva essere sfruttata meglio.

Nicola81 19/03/20 21:23 - 2934 commenti

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Rispetto ad altri classici del genere, qui la rapina in sé occupa poco spazio (ma l'epilogo è comunque ad altissima tensione) perché Wise dirige un noir improntato a un notevole disegno psicologico dei personaggi, facendo emergere con intelligenza la tematica del pregiudizio razziale. Bravi i tre protagonisti che compongono la banda forse peggio assortita della storia del cinema: Begley ex poliziotto corrotto, Ryan reduce razzista, Belafonte (leggermente al di sotto degli altri due) cantante pieno di debiti. Sottoutilizzate Winters e Grahame.
MEMORABILE: Il finale.

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Pessoa 25/06/20 20:37 - 2476 commenti

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Variazione sul tema del noir di Wise, il quale confeziona un ottimo film in cui la rapina del titolo italiano è solo un pretesto per rappresentare un'America che non ha molta voglia di sognare. I canoni del genere saltano uno per volta (ambientazioni diurne, eroi insicuri, donne molto poco fatali) per ricongiungersi in un finale quasi inevitabile, in cui la nemesi ha vita fin troppo facile, come si conviene in ogni noir. La sceneggiatura indugia forse un po' troppo sulle pause, che gli attori non sempre riescono a valorizzare al meglio. Merita comunque un'occhiata attenta.

Paulaster 14/03/24 18:01 - 4770 commenti

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Trio eterogeneo progetta un colpo alla banca. Noir atipico in quanto l'azione è ridotta al minimo e l'attenzione va al trio perdente. Anche l'atmosfera pregna di razzismo dà un quadro abbastanza chiaro del periodo e ancora non si parla di diritti civili. Belafonte si adatta meglio al clima di lotta (discrete le musiche jazz di contorno) ma è Begley il migliore del gruppo. Wise dispensa inquadrature ricercate in ogni fase e sa anche rallentare quando serve; di rilievo la conclusione spettacolare.
MEMORABILE: L'escamotage del vassoio; Belafonte che canta male apposta; Gli spari tra i superstiti.

Rocchiola 14/01/25 09:05 - 1014 commenti

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Tre soggetti in cerca di riscatto sociale (un poliziotto espulso per corruzione, un musicista nero col vizio del gioco, un veterano razzista che vive da mantenuto), decidono di rapinare una banca di periferia. Ottimo noir in cui Wise si conferma regista dal passo lento, più attento alla caratterizzazione dei personaggi e alla descrizione ambientale, piuttosto che all’azione con la rapina relegata solo in un finale di grande impatto. Ottimo il terzetto di protagonisti in cui spicca Begley tutto denti e occhi strabuzzati. Affascinanti musiche jazz di John Lewis del Moder Jazz Quartet.
MEMORABILE: Lo sfogo allo xilofono di Johnny sconvolto dagli esattori delle scommesse; La rapina finale; "Per colpa del bianco o del nero... e che differenza fa".
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  • Homevideo Digital • 22/10/11 13:56
    Portaborse - 4101 interventi
    Dvd della Terminal Video/A & R Productions disponibile dal 04/11/2011.

    Dati Tecnici :

    Audio : Italiano, Inglese mono 1.0
    Rapporto Schermo : Widescreen Anamorfico
    Ultima modifica: 6/03/17 15:14 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 6/03/17 11:19
    Call center Davinotti - 1308 interventi
    A&R come sua usanza negli ultimi tempi ha ripubblicato il titolo in questione in una nuova versione restaurata in HD.
    Il video è discreto con un bianco/nero molto luminoso ed una definizione altalenante, molto buona in alcune scene, non proprio entusiasmante in altre, anche perché il formato 1.33 in 4:3 va adattato su un televisore 16:9 con evidente perdita di dettaglio.
    Ovviamente non ci è dato sapere da dove provenga il master utilizzato.
    E poi almeno per quanto mi riguarda permangono dei dubbi sul formato 1.33, in quanto nel 1959 anno d'uscita del film mi pare strano che abbiano girato in tale formato anziché nel più classico 1.85 (anche considerando che Wise è un regista che dalla metà degli anni 50 in avanti ha spesso usato addirittura lo scope 2.35).
    In ogni caso anche il DVD MGM americano presenta tale formato e l'unica versione in bluray edita in Uk dalla BFI (dual format BD+DVD) presenta il film in formato 1.37. Se qualcuno ha qualche informazione in più ben venga ....
    Comunque in Italia prima della versione A&R non era mai uscito in DVD, per cui ci si può anche accontentare.
    Ultima modifica: 6/03/17 11:21 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 14/01/25 09:23
    Call center Davinotti - 1308 interventi
    Ho approfondito l'argomento formato immagine di questo film ed a quanto pare è stato girato proprio in formato 1.37 probabilmente per richiamare le atmosfere e le immagini dei vecchi noir anni 40. Quindi il DVD A&R riposrta il formato corretto che era anche alla base del vecchio DVD americano MGM e dell'ottimo bluray inglese BFI. Eventuali edizioni in formato panormaico sono quindi state tagliate sul lato superiore ed inferiore. Mi correggo rispetto a quanto sopra riportato precisando che il DVD A&R è anamorfico quindi non vi è bisogno di adattare l'immagine agli attuali schermi in 16.9 in quanto la medesima si adatta in automatico centrando l'immagine con le bande nere laterali. Quindi rivisto oggi su uno schermo più grande da 55" ambilight, devo dire che l'immagine è buona. Permane qualche sgranatura di troppo in alcune sequenze soprattutto in esterno. I segni d'susura sono davero minimi con qualche sporadica spuntinatura e la definizione è mediamente più che discreta. Audio italiano potente ed abbastanza chiaro. Durata 97 minuti.