All'inizio c'è solo una scenografia scarna e David Byrne che con la sola chitarra esegue "Psycho killer". Un po' alla volta il palco si riempie, in un crescendo sonoro e visivo che va di pari passo con l'eccitazione ritmica. Quello dei Talking Heads è un sound selvaggio, primordiale e il film diventa coinvolgente.
Documentario sullo spettacolo dei Talking Heads (con parentesi dei Tom Tom Club, nati all’interno del gruppo) in cui oltre all’invettiva di Byrne viene aggiunto il tocco nelle riprese di Demme. Spettacolo che monta pian piano (anche per le scenografie): si passa da una radiolina iniziale fino a giungere al vestito gigante. Coinvolgente anche per la fisicità espressa dai musicisti, si concentra molto sulle loro espressioni con primi piani. Alta la qualità audio.
MEMORABILE: “This must be the place” cantata solo sotto una lampada.
Jonathan Demme ci porta ad assistere a un concerto (in realtà le riprese si svolgono in tre serate diverse) dei Talking Heads e cerca di far sì che la mdp interferisca il meno possibile con quanto avviene sul palco. Ovviamente a dominare la scena è il cantante/leader del gruppo: David Byrne. Ottima l'idea di "montare" pian piano la scenografia dello spettacolo, che parte col solo Byrne che interpreta "Psycho Killer" accompagnato dalla sua chitarra e (scenograficamente) da un mangianastri, per poi affiancarlo, via via, con tutti i musicisti.
Attraverso una scenografia in progress, dal a-solo (+ stereo) iniziale alla band al completo, Demme "ricuce" tre concerti dei Talking Heads catturandone le parti più coreografiche ed emozionanti, tenendosi quasi "in disparte" lasciando fluire la performance dei musicisti sul palco. In primo piano l'ego e il talento accentratore di Byrne che via via si estende al resto della band in un mix di ritmi e sonorità che pesca dall'afro al country, dalla new wave al gospel. Una visione quasi geometrica per una festa iperdinamica che si trasmette ancora intatta nonostante il tempo trascorso.
Sin dalla prima apparizione di David Byrne che, accompagnato solo dalla chitarra acustica e da un mangianastri, esegue la celebre Psycho killer, viene voglia di rendere un immenso grazie a Demme che ha deciso di fermare su pellicola una delle migliori performance dei Talking Heads nel loro momento migliore. Si tratta di un concerto e basta, d'accordo, ma la regia non anonima e la grande presenza scenica dei protagonisti lo trasformano in un documento unico, fondamentale per conoscere una delle band più significative della new wave musicale del periodo. E ne vale davvero la pena!
MEMORABILE: L'inizio con "Psycho killer"; "Burning down the house".
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Nelle edizioni per l'home video (non so se in tutte) sono state reintegrate le esecuzioni delle canzoni "I Zimbra", "Big Business", e "Cities", escluse nel film originale. La durata totale passa così da 88 a 100 minuti. [fonte: Imdb e Wikipedia]