Note: E non "Spogliamoci così senza pudore". Episodi: "Il detective" (Maccione), "La squadra di calcio" (Montesano), "L'armadio di Troia" (Lionello), "La visita" (Dorelli).
Meglio del precedente e simile 40 gradi… Esilarante l'episodio con Dorelli (la prima volta che l'ho visto, al cinema, lo spettatore vicino a me è stato quasi male dal ridere) e la Andress (grazie anche ai favolosi Tedeschi e Vargas). Gradevole quello con Montesano e Barra. Sufficiente quello con Lionello, la Bouchet e la Cassini. Mediocre il primo, con Aldo Maccione.
MEMORABILE: Il terzo arrivo di Dorelli in casa Zenaro.
Divertente ed elegante commedia, vagamente erotica (la Cassini sprizza sensualità da ogni poro) coerentemente diretta dal bravo Sergio Martino. Si lascia guardare per la struttura ad episodi e per la buona riuscita delle interpretazioni (bravi Alberto Lionello ed Aldo Maccione). Il versante "estetico" è ben rappresentato da vari tipi di bellezza femminile: Ursula Andress, Barbara Bouchet e la già menzionata Cassini (il miglior "didietro" -a mandolino- dell'epoca). Raimondo Vianello firma (in parte) la sceneggiatura!
Premetto che non passa troppo tempo senza che lo riveda e che ho una personale adorazione per Dorelli (sia come cantante che come attore); questo filmetto resta uno dei miei cult, se non altro per "La visita". Difatti qui si assiste a scenette di comicità sublime, tirando in ballo il "poareto" Partibon, con Johnny e Ursula degni coprotagonisti. Anche l'episodio con Maccione non è affatto male e la Cassini premia lo spettatore col suo epocale lato b mozzafiato! Il resto è pur sempre alta scuola italiana. Quindi non fatevelo sfuggire!
Simpatica commedia con quattro episodi la cui godibilità e simpatia vanno in crescendo fino all'ultimo, che ci presenta un Dorelli in splendida forma. A scalare ammiriamo la classe di Alberto Lionello terzo, un Montesano un po' impacciato e forzato ed un Maccione nelle sue normali prestazioni. Gran parata di belle donne, dalla classe della Andress alla sensualità della Cassini.
Decorosa commedia in 4 episodi, un gradino sopra alla media del genere: gli episodi migliori sono quello con Dorelli e la Andress (una commedia degli equivoci che strizza l'occhio a certo humor macabro poco visitato in Italia) e quello con Montesano "calciatrice". Gli altri, con Lionello scaricato (nel vero senso della parola) dalla moglie e con Maccione cornificato, sono solo barzellette sceneggiate per allungare il brodo. Non un capolavoro ma più che decoroso.
MEMORABILE: Sempre piacevole vedere i corpi naturali delle attrici anni '70, così belli e diversi da quelli plastificati delle attricette di oggi.
Commedia in quattro parti, di media qualità. Dopo un avvio in tono minore – qualche risatina con le gag della maldestra coppia investigativa Maccione-Vitali e gli equivoci ingenerati da Montesano en travesti – prende quota per merito della spigliatezza di Lionello e Dorelli, rispettivi mattatori del terzo e del quarto episodio insieme alle spalle Davoli, Vargas e Tedeschi, e il fine sex-appeal della Cassini e della Andress. Più vestita del consueto, la Bouchet si presta al ruolo della moglie ricca, acida e snob.
MEMORABILE: L’amaro “Violante”; Lionello che rivela il titolo del film “sociale” da lui prodotto (“Le studentesse nude del Collegio delle Vergini violentate”).
Che Cassini: l'episodio con Lionello, tutto gestuale e autoreferenziale (volutamente) gode della partecipazione di questa stupenda creatura. Simpatico l'episodio "pallonaro" con Montesano travestito da polacca. Maccione se la cava e Dorelli chiude in bellezza questo simpatico film ad episodi.
Martino dirige questa buona commedia ad episodi, che può vantare un cast di prim'ordine. Carino ma non eclatante il primo episodio con Maccione; spassoso quello con Montesano; notevole il terzo, che presenta un Lionello istrionico affiancato dalle due dive Bouchet e Cassini (al top della forma); più di classe l'ultimo segmento con Dorelli, ambientato a Venezia, che offre una classica commedia degli equivoci dove il cast è assolutamente perfetto, in particolar modo il sempre grande Vargas. Nel complesso si ride, pur a denti stretti. Non male.
Buonissima commedia a episodi, fra le prime della fase di trapasso verso film più palatabili in tv e quindi un po' meno trucibaldi, anche se Vianello e Continenza, che sceneggiano, non si tirano indietro dalla volgarità necessaria. Buona tenuta media, l'episodio di gran lunga migliore è "La visita", dal perfetto andamento di pochade e con interpreti tutti in palla. Cassini da infarto.
Notevole film ad episodi del sempre bravo Martino. Il peggiore è l'episodio con Montesano, troppo risaputo ma almeno dal punto di vista femminile "notevole". Il primo episodio con Maccione e Vitali non è male ma è troppo breve. Molto meglio gli altri due. "L'armadio di Troia" è gradevolissimo con Lionello scatenato e il duo Cassini-Bouchet da favola. Chiude l'ultimo episodio che secondo me è il migliore: uno straordinario Dorelli supportato da Vargas e dalla bellezza della Andress danno vita ad un episodio davvero divertentissimo!
Film a episodi decisamente migliore del precedente 40 gradi..., sempre di Martino. Buono l'episodio con la coppia Vitali/Maccione, gradevole quello con Lionello e le bellone Cassini/Bouchet, si elevano sugli altri quello con Montesano travestito da calciatrice e soprattutto l'ultimo (strepitoso!) con Dorelli e la Andress, divertentissimo. Nonostante il titolo il film non abbonda con i nudi e la comicità non è volgare. Promosso.
MEMORABILE: "Partibon... è volato in cielo..." "Scombussolato dal dolore, poareto!"
Voto bassissimo per i primi due episodi, barzellette stiracchiate e neppure tanto sconce (il secondo soprattutto è pessimo: Montesano "en travesti" è di una tristezza infinita), ma si recupera poi abbondantemente col terzo e col quarto episodio. "L'armadio di Troia" è la versione moderna e frizzante di una novella boccaccesca (la mogliettina casta che si ricrede è un tòpos del genere), "La visita" è una mini-commedia degli equivoci, piccante senza volgarità, senza cedimenti fino all'acme comico (la bara proiettata fuori dalla finestra sulla gondola). Nel complesso, un discreto film.
MEMORABILE: Lionello nel finale del secondo episodio. La "rivelazione" di Dorelli al marito della Andress.
Divertente film ad episodi ben diretto da Martino. Quello con Maccione e Vitali è solo una barzelletta, ma non del tutto sgradevole, mentre quello con Montesano travestito da donna è molto divertente. Ma il migliore in assoluto è l'ultimo, quello con Dorelli, la splendida Andress e Vargas, davvero esilarante, così come sublime è quello con Lionello e le bellissime Bouchet e Cassini. Davvero un film divertente. ***
MEMORABILE: Il finto dispiacere di Johnny Dorelli per la morte del notaio Partibon.
Simpatico film a episodi. Poca fantasia nella trama, riprende i grandi temi classici della commedia all'italiana: il tradimento coniugale e la truffa sgangherata, il tutto accompagnato da pochissima volgarità, nonostante i frequenti nudi; quattro storie divertenti in cui gli attori tirano fuori il meglio delle caratteristiche che li accompagneranno nella loro carriera.
Commedia a episodi tutto sommato piacevole rispetto ad altre di quel periodo. Il primo episodio con la coppia Vitali-Maccione è forse il più debole. Nel secondo troviamo un esilarante Montesano che nella parte "en travesti" dà il meglio si sè. Il terzo episodio non è troppo esaltante ma viene riscattato dalla buona prova di Alberto Lionello con le belle Bouchet e Cassini. Il migliore resta l'ultimo episodio, ricco di equivoci e di una verve elegante grazie a Dorelli ma anche a tre buone spalle come la Andress, Vargas e Tedeschi.
Diversi episodi, tutti accomunati da equivoci grossolani e altamente improbabili, ma resi piacevoli dalle interpretazioni del ben nutrito cast. Su tutti spicca Dorelli nel simpatico (anche se un po' ridondante) episodio con la Andress, in cui viene dirottato dall'incredibile amico Silvestri in un borghese funerale che degenera. Gli altri episodi invece mostrano soggetti e sceneggiature deludenti, specie in quello di di Montesano, pretesto per mostrare una lunga scena di natiche e seni. Simpatici anche Maccione e Vitali nei panni dei detective.
Gli anni 70 incarnati in un film a episodi, con un cast di lusso e una progressione qualitativa graduale e sorprendente nella successione delle quattro parti in cui è diviso. Il più debole è il primo, con Maccione e Vitali alle prese con una storiella di corna e controcorna scontata e insulsa. Poi il crescendo fino a Dorelli, sorprendente e brillante. Nudi generosi e "al naturale" (la scena della doccia nel secondo episodio in primis). Anche questi sono i perduti e splendidi anni 70.
MEMORABILE: Nadia Cassini e il fascino che traspare in ogni suo movimento.
Da un’idea di Raimondo Vianello un film comico che mette in fila quattro barzellette di stampo paratelevisivo e dal fiato piuttosto corto. Ammettiamolo, questo tipo di pellicole sexy ad episodi alla fine hanno come unico scopo quello di mostrare le grazie delle bellezze di turno, e anche sotto questo profilo il film è deludente, tanto che la Cassini non si spoglia nemmeno. All’attivo qualche risata pecoreccia nell’episodio di Montesano e il seno dell’ex Bond-girl Andress. Ma per favore non chiamiamola commedia all’italiana...
MEMORABILE: Montesano en-travesti indegna versione calcistica di Tootsie.
Risultati diseguali per i quattro episodi: il primo è il meno riuscito, Vitali è una garanzia di trash ma anche Maccione è costantemente sopra le righe. Nel secondo qualche battuta va a segno, ma il protagonista travestito da donna non brilla certo per originalità e Montesano non è Jack Lemmon. Nel terzo un bravissimo Lionello salva la baracca ma l'unico episodio davvero ben scritto è il quarto, una classica ma solida pochade degli equivoci, peraltro incentrata su un funerale e dunque sapida di un apprezzabile black humor che va a sostituire le solite gag su seni e glutei.
Quattro episodi di livello altalenante: il primo con Maccione è abbastanza insulso e scontato; il secondo con Montesano è veramente scadente e non si ride praticamente mai; il terzo non è particolarmente originale ma funziona grazie soprattutto alla verve degli interpreti, su tutti un ottimo Lionello; la perla è senza dubbio il quarto con Dorelli e la Andress, che può vantare un cast in gran forma e ben utilizzato (bene anche Vargas e Tedeschi) e che ha un buon ritmo e ottimi tempi comici. Complessivamente non il migliore dei film a episodi diretto da Martino.
MEMORABILE: Tutto l'episodio con Dorelli e la Andress; La splendida Cassini nel terzo episodio.
I primi due episodi sono piuttosto mediocri, più per lo script carente che per demerito degli attori, pur se gli amanti delle forme femminili possono consolarsi con i molti nudi, anche integrali. Si riprende leggermente con la terza parte grazie alla buona forma (non solo fisica) degli attori, in cui Martino inserisce qualche bella trovata su un canovaccio piuttosto risaputo. Si sale poi decisamente con l'ultima tranche, una specie di gioiellino con Dorelli molto in parte che si conferma un grande attore brillante, ben sorretto da Tedeschi e Vargas. Si guarda volentieri.
MEMORABILE: I duetti fra Dorelli e Vargas; La bara in fuga sul Canal Grande; Montesano in barriera.
Nonostante l'utilizzo di numerosi tòpoi della commedia gli episodi del film non funzionano quanto dovrebbero e il film va in crescendo di comicità: l'episodio di Maccione e Vitali è davvero poca cosa e l'avventura en travesti di Montesano con il nero di barba che affiora sul viso e la doccia vestito poco credibile; si prosegue con Lionello e la sua macchietta di lumbard logorroico e fedifrago sempre efficace (ma il finale "prigioniero" è incomprensibile) e si termina con Dorelli amante frustrato, il migliore del lotto. Partibon!
Mediocre, come la maggior parte delle commedie a episodi del periodo. Meglio del precedente, ma anche questo non riesce a emergere dalla mediocrità. Il cast ottimo c'è, ma è mal sfruttato. Per l'ennesima volta al centro del film ci sono le corna. Niente di nuovo dunque, neanche in sceneggiatura. C'è qualche buona battuta, qualche buono sketch, ma in generale ci si annoia. Il momento migliore forse è l'equivoco Cassini-Davoli-Lionello. Tra qualche momento decente e qualche altro squallido si arriva alla fine. Al massimo si sorride. Consoliamoci con i tanti volti del cinema di genere.
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DiscussioneDusso • 26/06/12 07:24 Archivista in seconda - 1822 interventi
L'episodio con Dorelli a mio avviso me è una delle cose piu' divertenti che la commedia italiana ha partorito negli anni 70
DiscussioneZender • 26/06/12 08:31 Capo scrivano - 47698 interventi
Trovi, Dusso? Secondo me è il miglior episodio (anche se la cosa migliore del film per me resta l'interpretazione di Alberto Lionello) e non è un caso che sia l'ultimo perché sulla carta era quello meno scontato e più spassoso per l'idea dell'uomo coinvolto suo malgrado in un funerale cui non vorrebbe proprio partecipare, ma poi la realizzazione mi ha lasciato freddino.
DiscussioneDusso • 26/06/12 09:24 Archivista in seconda - 1822 interventi
Zender ebbe a dire: Trovi, Dusso? Secondo me è il miglior episodio (anche se la cosa migliore del film per me resta l'interpretazione di Alberto Lionello) e non è un caso che sia l'ultimo perché sulla carta era quello meno scontato e più spassoso per l'idea dell'uomo coinvolto suo malgrado in un funerale cui non vorrebbe proprio partecipare, ma poi la realizzazione mi ha lasciato freddino.
L'episodio non è certo originale ed è tutto giocato sugli equivoci,ma trovo Dorelli e Vargas in stato di grazia,si muore dal ridere...