Splendore nell'erba - Film (1961)

Splendore nell'erba
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/03/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 12/03/08 00:14 - 5523 commenti

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C'è chi lo troverà "irrimediabilmente scotto", scrive il contestato Bertarelli, ma stavolta ha proprio ragione. È una storia, forse rivoluzionaria per l'epoca, che oggi non può più colpire i suoi bersagli. Grande regìa, stupenda la Wood, commovente il finale, ma grava una lentezza inesorabile e l'incapacità di toccare oggi i tanti cuori che ieri bersagliava. Invecchiato male.
MEMORABILE: Il finale.

Cotola 26/06/08 20:29 - 9012 commenti

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Meraviglioso ed amarissimo film, in cui Kazan conferma la capacità principale del suo cinema, che è quella di saper raccontare grandi storie e di farlo emozionando fortissimamente il pubblico (a volte, ma non in questo caso, scegliendo anche mezzi e strade retoriche e discutibili). Il risultato è eccelso sotto tutti i punti di vista: grande cast (Natalie Wood su tutti), stupenda sceneggiatura che sa scavare bene all'interno dei personaggi, magnifica fotografia, come pure il resto della confezione. Memorabile e commovente lo splendido finale.

Daniela 5/04/09 13:14 - 12626 commenti

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Lui e lei, giovani e belli, si amano ed potrebbero essere felici, ma, per colpa dell'educazione e dei condizionamenti familiari, lei non gliela dà e lui, invece di darsi pace in qualche modo (magari iscrivendosi a "Comunione e Liberazione"), si rode e ci sta male. Seguono alterne vicende di tira e molla fine ad un finale amaro. Film passato alla storia come il primo che affrontò apertamente tematiche legate alla sessualità adolescenziale, risulta molto datato, anche se ben fatto. Wood e Beatty (al suo esordio) sono al massimo dello splendore.

Homesick 11/10/09 17:36 - 5737 commenti

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Un passo indietro nella gloriosa carriera di Kazan, che esaspera una vicenda di amour fou adolescenziale conducendola ad alcuni eccessi melodrammatici ai limiti della sopportabilità. Ciò tuttavia non gli impedisce di cospargere quasi tutto il film di una sottile malinconia sulle illusioni della giovinezza perduta – sintetizzate nei versi di William Woodsworth recitati dalla Wood – e di note sul conformismo puritano e il materialismo degli USA prossimi al baratro della Grande Depressione. Ottimo a livello tecnico e recitativo.

Galbo 30/03/10 10:00 - 12380 commenti

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Melodramma amoroso nell'America della grande depressione economica. Il maestro Elia Kazan è capace di emozionare raccontando una storia d'amore con profonde (e realistiche) implicazioni sociali. La sceneggiatura effettua un buon lavoro di caratterizzazione dei personaggi, interpretati a dovere dagli attori. Limite del film è il suo ritmo altalenante. Buona la resa ambientale.

Stefania 27/03/10 22:05 - 1599 commenti

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Roboante contrasto tra l'impeto totalizzante del primo amore tra due giovanissimi e l'impeto repressivo delle loro rispettive e rispettabili famiglie. Scontro tra titani: perdono entrambi, fagocitati dall'opportunismo, dalla depressione, dalla fine dei ruggenti anni venti, dalla fine dei vent'anni di Deanie e e di Bud. Vince Kazan, che ha diretto grandi attori in un melodramma che forse non commuove più, ma si lascia ammirare nella sua sapienza tecnica, nel suo lirico splendore forse offuscato, ma certo non spento. Grazie di essere esistito!

Capannelle 9/12/11 12:32 - 4399 commenti

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Coraggioso nell'affrontare certe tematiche generazionali e di costume senza il freno a mano tirato è però discontinuo nella fruizione: si passa da scene scolastiche e familiari molto tenui a figure ben disegnate come il padre del ragazzo e la ragazza stessa: lo sfogo della Wood nella vasca da bagno ad esempio è straordinario. Come meritevole è inconsueto per l'epoca è aver fatto vedere una normalissima giovane dar di fuori e finire in clinica per tali problemi. (Quasi) un buon film.

Saintgifts 30/04/12 16:27 - 4098 commenti

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Una sceneggiatura perfetta, regia di classe ed interpreti eccellenti (Nathalie Wood la mia preferita)! 929 anno che scuote l'America economicamente e nel piccolo paese del Kansas scuote anche un paio di famiglie e due generazioni, genitori e figli. Non credo siano mai stati filmati così bene, in modo commovente e drammaticamente equilibrati (sopra le righe qua e là, ma sempre contenuto e mai fastidioso), l'amore tra due giovani e i gravi disagi (che sconvolgono la vita) che procurano loro le rispettive famiglie. Lacrime a cascata.

Rebis 21/02/14 11:38 - 2332 commenti

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Rigoglioso, turgido melodramma dei Sixties che prende di petto il conflitto generazionale tra genitori e figli, lo infarcisce di complicazioni storiche (la crisi economica del '29), implicazioni sociali (il proibizionismo, il conflitto di classe, la psicoanalisi) e ne ricava molto più di un dramma adolescenziale: un vivido ritratto della società americana dominata dal puritanesimo. La definizione dei comprimari è esemplare, più ricca di sorprese e brio di quella riservata ai due giovani protagonisti. Intensa Natalie Wood; imbambolato Beatty. Luci riverberanti di Boris Kaufman.

Parsifal68 4/04/16 12:36 - 607 commenti

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Melodramma di inizio anni sessanta che negli Stati Uniti dell'epoca destò un po' di scalpore per i temi trattati. Amore giovanile contrastato, crisi del '29 con suicidio annesso e conflitti di classe sono il perno centrale di una sceneggiatura che paga dazio a causa di una esasperata lentezza che culmina in un finale amaro. Oggi risulta datato e sarebbe difficile scandalizzarsi. La Wood, bellissima, è al suo massimo splendore.

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X offender 20/10/17 21:11 - 39 commenti

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Questo psicodramma sessuale non ha perso un briciolo della sua carica emotiva. Natalie Wood offre una delle più intense interpretazioni che si ricordino: semplicemente straordinaria. La scena con lei nuda nella vasca da bagno mentre si sfoga contro la madre puritana rimane di una potenza sconvolgente, così come non può non commuovere il malinconico e poetico finale, tra i più struggenti nella storia del cinema. Forse il più bel film mai fatto sulla gioventù (e la fine della stessa). Capolavoro.
MEMORABILE: Lo sfogo nella vasca da bagno; Il crollo psicologico Deanie, ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo il tentato suicidio; Il tristissimo finale.

Cerveza 19/06/23 14:15 - 359 commenti

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Due innamorati vorrebbero abbandonarsi con naturalezza alla propria passione, ma vengono repressi dai rispettivi genitori che li usano come strumenti di riscatto per i loro fallimenti. Un Kazan davvero spuntato si abbandona a un prolisso melodramma rosa imperniato sui turbamenti giovanili. Ragazze perbene, ragazze "permale", giovanotti ossessionati dal doversi "sfogare"; il sesso come unico pensiero morboso e opprimente. Poco accurate le ambientazioni: è difficile capire di essere negli anni '20 se acconciature e abbigliamento sono anni '50/'60; pure le auto sembrano hot rod.
MEMORABILE: L'ombra della testa d’aquila accanto al reverendo; Ginny che istiga alla gang bang; Angelina che fa assaggiare la pizza a Bud... e non solo quella.

Paulaster 2/02/24 18:12 - 4391 commenti

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Una coppia di ragazzi vorrebbe vivere la propria sessualità ma viene osteggiata dai genitori. Anche se il tema dei pruriti sessuali era un argomento sensibile, il film risulta datato perché, benché girato all’inizio degli anni Sessanta, è come se appartenesse ai Cinquanta. La coppia protagonista ha fascino da vendere, anche se il ruolo ribelle della Loden ha più cose da dire riguardo alle pressioni familiari. Kazan insiste troppo sulla melodrammaticità del racconto, manicomio compreso. La chiusura torna in canoni discreti. Buona la fotografia nei suoi tagli di luce sui volti.
MEMORABILE: La Wood alle cascate; Il padre che va dalle ballerine.
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  • Curiosità Cotola • 26/06/08 20:37
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Il titolo del film è ispirato al verso di una magnifica poesia del grande poeta inglese William Wordsworth che si intitola Intimitations of Immortality di cui la pellicola, specie nello struggente finale, rispecchia perfettamente il senso.

    Riporto qui i versi che vengono letti nel film:

    Ma se la radiosa luce che una volta/ tanto brillava negli sguardi è tolta,/ se niente può far si che rinnovi all'erba il suo splendore/ e che riviva il fiore/ della sorte funesta non ci dorrem,/ ma ognor più saldo in petto/ godrem di quel che resta
  • Curiosità Fauno • 7/09/16 12:43
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film: