Spionaggio atomico - Film (1955)

Un'organizzazione di stampo comunista escogita un piano per rapire un importante fisico nucleare. Lewis Allen mette in scena una inerte e pallosa spy story, poco convincente nell'intreccio e ancor meno nel tedioso risvolto patriottico. E non bastano neanche Edward G. Robinson e George Raft a tenere in piedi la baracca. Uno dei peggiori film di un regista spesso invischiato nelle paludi della staticità.

Tedioso spionistico diretto da un regista che in altre circostanze si era ben destreggiato, ma che in questo caso incappa nel classico passo falso. Il film, nonostante la brevissima durata (poco più di ottanta minuti) annoia e la vicenda, peraltro non perfettamente chiara (le motivazioni che inducono a rapire lo scienziato, non vengono spiegate) non riesce sufficientemente ad appassionare. Peccato, perché il cast di tutto rispetto poteva regalare ben altre soddisfazioni.

Tentativo di fondere l'indagine poliziesca con lo spionaggio da guerra fredda che funziona sul primo versante ma decisamente meno sul secondo, soprattutto a causa di un'inverosimile svolta conclusiva in cui alcuni personaggi si scoprono improvvisamente patrioti. Perlomeno non ci si annoia e il cast è ottimo con le due icone del noir Robinson (qui ispettore di polizia) e Raft contorniate da comprimari all'altezza (in particolare Van Eyck nei panni per lui consueti di elegante cattivo). Nella sua bruttezza, il titolo italiano è più pertinente di quello originale.