Sentito e riuscitissimo omaggio al regista hollywoodiano che meglio ha saputo fondere cinema commerciale e aspirazioni personali. Grazie a numerose interviste, foto e filmati di repertorio riusciamo a conoscere un po' di più lo Spielberg privato, quello fragile e insicuro che ha trovato la sua forza nel raccontare storie. Imperdibile, per gli estimatori.
Notevole viaggio nel cinema e nella mente di uno dei registi di maggior successo apparsi sulla scena del mondo. Interessante, anche perchè ci mostra una persona non certo sicura dei risultati di ciò che realizza, ma comunque convinto nel suo sperimentare e decisamente innovativo (film come Lo Squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo e Jurassic Park hanno aperto nuove vie cinematografiche). Considerato, all'inizio, solo capace di intrattenere (come se fosse una colpa), ha continuato a stupire e spiazzare con pellicole come Schindler's List e Salvate il soldato Ryan. Da vedere.
MEMORABILE: Le riunioni, creative e non, con Scorsese e Lucas; Il suo allontanarsi dall'ebraismo, perchè isolante e il suo ricongiungimento dopo il film.
Raramente la HBO sbaglia un colpo. Anche quando, come in questo caso, azzarda un documentario di incredibile durata per il suo genere (quasi 2he30m) su uno dei migliori registi del XX secolo per di più vivente e in piena attività. Esaustivo sotto ogni punto di vista e cronologicamente impeccabile; la Lacy non si limita a raccontare lo Spielberg regista ma fa un ritratto a tutto tondo avvalendosi di interviste, materiale di repertorio e ovviamente spezzoni di suoi lavori. Film per film il racconto della sua nascita, crescita e maturazione.
MEMORABILE: Tutta la parte dedicata alla nascita e alla realizzazione di Schindler's List, comprese le interviste a Neeson e Kingsley.
Basta rivedere le immagini che scorrono sui titoli di testa del documentario e che offrono una "carrellata" dei lavori del regista per rendersi conto, semmai ce ne fosse bisogno, della seminale importanza di Steven Spielberg nella storia del cinema mondiale. La HBO lo dimostra in maniera plastica con un documentario di grande qualità, il cui filo conduttore sono le dichiarazioni dello stresso regista e le sue preziose considerazioni sul suo cinema. Ne deriva un "affresco" in cui la filmografia viene ordinata in modo organico, fornendo un ausilio prezioso allo spettatore. Da vedere.
Steven Spielberg riassume come forse nessun altro regista contemporaneo le due nature del cinema, quella artistica e quella commerciale. Ha fatto film di grande intrattenimento ma ogni tanto ha investito in opere creative, personali, necessarie. Il film è un ottimo viaggio all'interno di questo mondo, con riflessioni non banali e tanta attenzione al suo senso dello spettacolo
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Galbo ebbe a dire: Vorrei sapere da chi l'ha visto dove è possibile reperire questo documentario, grazie
Come ha già detto Hackett è in programmazione su sky in questi giorni. Lo hanno trasmesso nell'ambito della Spielbergmania. Cioè hanno dedicato un canale, per una settimana mi sembra, solo ai film di Spielberg.