Space probe Taurus - Film (1965)

Dopo il fallimento della missione "Faith 1" gli Stati Uniti approntano per l'anno 2000 una nuova nave spaziale, la "Hope 1" (avessero varato pure la "Charity 1" si sarebbe completato un bel terzetto...), con cui raggiungere il pianeta Taurus che si immagina ideale per una possibile colonizzazione terrestre. Dotata di un equipaggio di quattro persone e un sistema speciale che ruota la cabina nel caso l'astronave non voli in orizzontale, la Hope 1 parte mettendo subito in luce uno sgradevole problema interno: la garbata insofferenza del comandante Hank Stevens (Brown) per la quota rosa della missione, la scienziata Lisa Wayne (York); lui avrebbe voluto un quarto uomo e per dirlo apertamente si becca dalla...Leggi tutto donna piccate (e sacrosante) risposte sarcastiche. Il viaggio si fa inquietante quando sulla sua strada la Hope 1 incrocia un'astronave immobile, non terrestre, alla quale accedere tramite porta lasciata curiosamente aperta (!). Parte l'esplorazione a due e all'interno i nostri incontrano un alieno uguale a noi tranne per una faccia sulla quale dev'essere stata spalmata della cera. Il tentativo d'approccio dei terrestri è pacifico, ma quello tira fuori la lingua come ingolosito, aggredisce e si becca una pallottola in pancia, schiattando all'istante. Il primo approccio con gli alieni finisce così, ingloriosamente. Ma chi se ne importa dopotutto... pur con qualche rammarico i quattro astronauti riprendono il viaggio e via, fino al solito sciame di meteoriti che danneggia la nave e che costringe tutti a deviare verso il primo pianeta a portata di tiro, che ovviamente è un pianeta sconosciuto dalle caratteristiche molto simili alla Terra. L'avventura continua tra granchi giganti (ma tranquilli) e uno strano essere con branchie che nuota proprio laddove la Hope 1 si è inabissata. Il film è condito dagli immancabili dialoghi fiume utili a far metraggio, da riempitivi assortiti che prevedono qualche approccio alla bella scienziata di bordo (indovinate da parte di chi), da scorni e scambi di vedute opposte, contatti frequenti con la Terra... Girato per la gran parte all'interno della cabina del razzo, non può certo contare su effetti speciali memorabili; con discrezione e fiacco anonimato s'inserisce nel filone della fantascienza d'oltreoceano (anche se stavolta l'origine è canadese) con la sbrigatività nell'azione tipica di chi non ha troppa voglia di scrivere copioni rivoluzionari. Due/tre momenti di tensione, per il resto un appiattimento fuori tempo massimo (si pensi che solo tre anni dopo uscirà 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO, un anno avanti nella fantasia degli autori, cento nella resa filmica) su canoni ormai abusati e dinamiche decisamente datate. Pari e patta il doppio incontro con gli alieni: uno lo ammazziamo e fuggiamo, un altro ci restituisce il favore. Si può tornare sulla Terra col sorriso sulle labbra, suvvia, ché per il futuro s'è trovato un bel pianeta da colonizzare senza troppi problemi.

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