70 minuti che viaggiano veloci, al ritmo delle picconate dei minatori del donbass. Un film di propaganda veramente ben fatto, Vertov riesce nell’intento perfettamente, l’attività febbrile e appassionata del popolo russo, è coinvolgente e contagiosa. Il film apre con la riconversione delle chiese in circoli, per poi passare subito alle miniere di carbone, alle fonderie di acciaio (vera poesia, lunghi tubi di acciaio rovente si muovono sinuosamente come serpenti), ai campi di grano. L'Internazionale ha senso solo se cantata dal popolo russo. Dziga Vertov è uno pseudonimo, in ucraino significa "Vertice Rotante".
Documentario capolavoro. Il collettivismo che spazza via l'individualismo e come l'Unione Sovietica può andare avanti solo grazie a questa componente. Scene memorabili i minatori e gli operai che vanno a lavorare cantando l'Internazionale. L'anticlericalismo non mi ha dato fastidio.
Potente e dinamica testimonianza sulla collettivizzazione e la rapida industrializzazione come basi indispensabili per lo sviluppo dell'Unione Sovietica. Con stile dialettico e intenti epici, Vertov mostra i lavoratori finalmente emancipati intenti a costruire una nuova società, libera dai parassitismi del passato - non a caso, il film si apre con la riconversione di una chiesa. L'alternanza fra il lavoro metallurgico e agricolo sottolinea la sinergia fra il mondo operaio e contadino. Un'autentica sinfonia sullo schermo.
MEMORABILE: I tubi di acciaio incandescente nella fonderia.
La risposta alla Sinfonia di Ruttmann è un documentario appesantito dall’intento trionfalisticamente propagandistico del piano sovietico quinquennale, che spazza la superstizione religiosa e porta il progresso, visto in dettaglio nel bacino minerario del Donbass. Più interessante che convincente, grazie a immagini strepitose e a una colonna sonora del reale, materica, ruvida, che trasferisce la ricerca di Vertov dal piano visivo a quello sonoro, con analoga freschezza, curiosità, invenzione avanguardistico-futurista. Visionario, impegnativo.
Visto oggi è un documento straordinario di come la storia possa cambiare i rapporti tra i popoli: qui russi e ucraini, secondo la narrazione ufficiale, lavorano insieme per costruire un futuro. Ma ciò che stupisce è la straordinaria modernità del montaggio, la forza narrativa che supera l'immancabile retorica e soprattutto il bellissimo e originale commento sonoro tutto affidato ai rumori delle macchine dell'industria, che dovrebbero spingere a un miglioramento delle condizioni umane.
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HomevideoZender • 1/09/08 13:36 Capo scrivano - 48273 interventi
E' uscito il 28 agosto 2008 per Fox e "I Maestri del Cinema Sovietico (Distribuzione PuntoZero
in originale+sott.italiani - 1.33:1
E' il resoconto epico-lirico dell'attività febbrile nel Donbass, bacino minerario del Donec, affluente del fiume Don, tra Ucraina e Russia, alla fine del primo piano quinquennale. Si descrive il lavoro nelle miniere di carbone e nelle grandi officine metallurgiche con un interessante e originale uso del sonoro che fu registrato dal vivo in sincrono con microfoni collegati a centri.
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