L’animazione digitale è il trend d’inizio millennio. In un mondo sempre più invaso dai computer e relative derivazioni era naturale che il cinema non potesse rimanere estraneo alla rivoluzione grafica. Così i bambini crescono con film che sono una via di mezzo tra l’animazione classica e i prodotti “per gli adulti”. Dopo successo di TOY STORY il fenomeno è proliferato e la Dreamworks (diretta concorrente della Disney) sbanca il botteghino con SHREK, favola con qualche malizia e ammiccamento cinematografico in più. In ogni caso, a ben guardare, la struttura è...Leggi tutto quella della fiaba classica, con tanto di principe, principessa, animali parlanti, un eroe burbero ma dal cuore d'oro, castelli e draghi. E se l'animazione regge nella resa dei protagonisti e dei fondali, crolla nel disegno degli umani, che lasciano sempre l'impressione di essere “posticci”, incapaci di muoversi con naturalezza. La sceneggiatura, pur ricalcando un certo tipo di umorismo semplice e ingenuo proprio delle fiabe meno stucchevoli, ha qualche momento effettivamente riuscito, dovuto alla simpatica caratterizzazione di Ciuchino, il mulo parlante. Si rifugge con successo dalla banalità, ma il ritmo non è propriamente incalzante. Dal punto di vista dell’animazione c'è ancora molta strada da percorrere, perché al momento il punto di riferimento resta ancora la strabiliante NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS di Tim Burton, che ha saputo disegnare pupazzi originalissimi muovendoli con grazia unica. SHREK è invece un film per ragazzi, graficamente dozzinale, con qualche momento eccellente.
Discreto film di animazione che segue il canovaccio classico delle favole insertandolo però con momenti godibili anche da un pubblico adulto; simpatico il personaggio del ciuchino. La tecnica di animazione alterna momenti davvero eccellenti ad altri in cui i movimenti risultano poco fluidi, ma la qualità generale è davvero stupefacente. Sicuramente dall'avvento dell'era del commputer il genere "cartoon" è quello che si è sviluppato maggiormente.
L'idea di base è a mio parere geniale: una favola che prende in giro le favole con un tocco di aria alternativa propria dell'animazione moderna (e che anni dopo sarà riciclata da "Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti"). Film comunque per bambini ma che difficilmente non regalerà un sorriso ai genitori o ai ragazzi. Ci sono momenti esilaranti (bellissimo lo specchio magico che fa uno show sulle scapolettine). A mio parere era da evitare il concerto che coverizza una famosa canzone.
Grazie all'animazione si può fare qualunque cosa ma, solitamente, si cerca di rispettare le storie originali delle favole che ispirano i film... Questo almeno fino all'arrivo di Shrek. Per una volta i ruoli sono completamente invertiti e ci troviamo a seguire le avventure di un orco che si ritrova ad essere il principe azzurro della bella principessa, una principessa che non è certo la dolce eroina indifesa delle favole tradizionali. Nel mondo classico delle favole, disegnato in stile soap opera, nulla è quello che sembra, tranne le risate.
E' probabile che ridano di più gli adulti in questo boom dell'animazione digitale. Una fiaba che prende in giro i mostri sacri delle fiabe, densa di citazioni cinematografiche, dove l'eroe è un tenero orco verde che rutta e scoreggia, non può non essere apprezzata. A meno che si ritenga l'animazione un settore ben delimitato a smielate vicende sentimentali con un target non superiore ai 13 anni. Tecnicamente eccellente, con doppiatori come la Diaz, Murphy e Myers, la pellicola è davvero fortissima. Da vedere e rivedere.
Grosso, brutto, verde e solitario...No non è Hulk, è Shrek l’orco delle meraviglie (soprattutto per regista e casa cinematografica, ma anche per gli spettatori). Un’operazione molto furba. Il dissacrante paga; e quando si riscrivono i personaggi delle favole (in chiave ironica e maliziosa), paga ancora di più. Ciò non toglie che il film sia riuscito e piuttosto divertente. Il protagonista è simpatico, come il logorroico ciuchino (anche se alla lunga stufa un po’). Bella l’idea della particolarità della principessa Fiona. L'orco verde merita un posto tra i personaggi riusciti.
MEMORABILE: Il perfido tappo regnante interroga e tortura pan di zenzero.
Film che parte da un'idea valida e originale: la satira delle fiabe ma anche dei luoghi comuni e del pensiero borghese. Al centro il personaggio negativo per eccellenza, l'orco, che diventa in questo caso maestro di vita e di pensiero ed è attorniato da eccellenti comprimari mirabilmente realizzati dall'animazione digitale. Battute e trovate memorabili rendono il film (a differenza del debole sequel) meritevole anche di più visioni. Ottima la colonna sonora.
Una favola per adulti e piccini. Personalmente non amo molto i film di animazione ma questo Shrek mi ha divertito parecchio. I personaggi sono curatissimi e spassosissimi, le gag troppo divertenti e soprattutto citazioniste. Anche il lavoro di doppiaggio ha visto la presenza di attori di alto calibro che hanno prestato la loro voce. Consigliata la visione.
Astuto e benissimo realizzato, capace di insinuare persino il messaggio senza dar troppo nell'occhio, divertente e centrato nella parodia. Un film riuscito - anche se come per molti altri coevi c'è da chiedersi quanto arrivi ai destinatari naturali, e se invece non siano più film per grandi, con tutto l'ammiccare e lo strizzar d'occhi - seppure non all'altezza del mito che gli si è creato intorno, e all'immane successo di merchandising. Che, a ben pensarci, rende futile il dubbio di prima: anche ai bambini, è arrivato eccome!
Sopravvalutatissimo filmetto d'animazione. Tecnicamente notevole ma mancano il ritmo e il divertimento. La parodia alle fiabe non funziona e anche i personaggi principali sono tutt'altro che simpatici e carismatici. C'è qualche buona idea, ma il film fatica a funzionare. Per un pubblico infantile.
Satira molto divertente delle fiabe più conosciute, ma che strizza l'occhio più agli adulti che ai bambini, compreso il messaggio finale (in questo senso valga per tutti il "love affair" del ciuchino e della dragonessa); pur con qualche volgarità seminata, la tecnica di animazione è ammirevole e il principe tappo, che pure è il cattivo della situazione, è talmente buffo da riscuotere la mia simpatia incondizionata.
Carino, decisamente carino! Un bel film d'animazione che rimane, ma qui non è un pecca tutt'altra cosa, a metà strada tra il puro e semplice intrattenimento per bimbi, ed una gustosa parodia per chi è meno bimbo. Sotto il punto di vista dell'ironia preferisco il sequel, qui c'è una maggior poesia. Bella l'idea dell'Orco puzzone ma non "sporco". Ciuchino vale il prezzo del biglietto da solo.
Un cartone che ha colpito nel segno per l'anticonvenzionalità e simpatia dei personaggi, orco e ciuchino in primis. Non raggiunge la finezza di disegno e di dialoghi di altri film del periodo, ma il divertimento è assicurato. Ripetitivo in alcuni frangenti.
Irresistibile sberleffo alla grazia melensa delle fiabe, il cui grandioso inizio (la toilette dell’orco, dall’uso poco ortodosso del bel libro miniato nella latrina ai peti durante il bagno nel fango) rappresenta uno dei più bei incipit nella storia del cinema d’animazione. Un film gaglioffo, che ti attacca alle spalle facendo brandelli del perbenismo e dei canoni, non per distruggerli ma per virarli all’insegna della scorrettezza e del sano “monellismo” di tutti i bambini. Delizioso e imperdibile.
Una classica favola rivoltata come un calzino. I ruoli tradizionali sono mantenuti, ma cambiano i protagonisti: qui i cattivi sono i buoni e i buoni sono personaggi ordinari incattiviti dal pregiudizio e dal conformismo. L’idea funziona e una buona realizzazione (anche se qualche pecca dal punto di vista grafico c’è) con qualche grande nome al doppiaggio e una colonna sonora coinvolgente, ha portato al successo planetario che questo film ha avuto.
Sarà, ma io tutta questa rivoluzionarietà mica ce la vedo. Satirico? Sì, ma mai veramente caustico. Irriverente? Abbastanza, ma mai davvero dissacratorio. I miti fiabeschi vengono presi in giro, raccontando una favola che a guardar bene è molto più classica di quel che sembri (o che voglia far sembrare) e che quindi non esce più di tanto da quel seminato nel quale essa stessa sta mietendo. Sia ben chiaro: si ride assai, a tratti pure sguaiatamente e certe trovate sono uno spasso, ma non si va oltre alla sana, buona, oretta e mezza di svago.
Una piacevole scoperta! Sebbene la trama sia piuttosto banale e priva di originalità (la "maledizione" di Fiona mi ha ricordato quella di Ladyhawke) è un film di animazione (computer grafica strabiliante) con personaggi spassosi, su tutti Ciuchino e Shrek. In alcuni punti è fin riuscito a strapparmi una risata (Shrek che gonfia la rana dal di dietro e ne fa un palloncino). Non raggiunge l'apice toccato dagli Incredibili (cartoon classico) ma si difende molto bene.
Divertente. Il cartone scavalca il politically correct e si caraterizza per un buona animazione. Anche il doppiaggio non è niente male. Da citare il personaggio di ciuchino l'asino. Una sua importanza nel mondo dell'animazione la possiede. Promosso.
Primo film di Shrek, che, all'epoca, credevo unico. Nel 2001 l'animazione in digitale era una novità, tanto quanto quest'orco che ribaltava il concetto stesso di fiaba. Odia le canzoncine, spaventa la gente, ha un caratteraccio infame, si trova come compagno d'avventure un ciuchino chiaccherone, salva una bella principessa da una draghessa buona come il pane. Bel film, deliziosamente trasgressivo e moderno. Le gag sono molto riuscite (vedi il simpatico finale a sorpresa che non t'aspetti).
La love story di base è la solita, ma questa volta i personaggi sono decisamente anticonvenzionali, partendo dal cosiddetto eroe e passando per una sfilza di comprimari a metà fra le fiabe dei Grimm e il manicomio. Si ride eccome, soprattutto se si è un po' "grandicelli". Un film grezzo nel senso buono, che può essere visto e rivisto (molto di più rispetto al sequel). Buona l'animazione, doppiaggio di un certo livello.
MEMORABILE: Lo specchio che presenta le tre principesse.
Shrek è un film che grazie a questo buon primo capitolo, vanta già due sequel. Questo perché, nel tanto pattume che c'è oggi, è originale e coinvolgente. I dialoghi tra Ciuchino e Shrek sono ben creati, anche se il ritmo appare troppo lento per un film animato. Il mio personaggio preferito è Pan di zenzero!
Simpaticissimo film animato che unisce brillanti dialoghi tra i personaggi ad esilaranti parodie delle favole classiche. Lo stesso protagonista è una parodia: un orco buono che deve liberare una principessa. Finale stupendo. Ottima anche la realizzazione tecnica. ***
Animazione più che soddisfacente, con uno studio notevole dell'espressività dei personaggi che, in certi passaggi, raggiunge anche vette da ovazione. Tutti i personaggi principali sono ben puntellati e le gag spassose e dissacranti non difettano certo. Così viene servito uno spettacolo che sa attrarre l'infante per la curiosità allegra e scanzonatamente monellesca di tante situazioni e atteggiamenti, ma che pare rivolto in modo non certo incidentale anche ai grandi, grazie pure a una certa allusività spassionata figlia di sabotaggi fiabeschi.
La trama accenna al tema de la Bella e la Bestia superandola, in quanto l'Orco/Bestia Shrek non solo è buono, ma non si trasforma in principe azzurro essendo invece un orco a 360°: se ne frega dell'etichetta, non ha nobili origini e vuole solo vivere in pace. Divertente e originale, ironico, comico e con vari riferimenti a figure del cinema, dello spettacolo e della letteratura, introduce vari personaggi (Ciuchino, Fiona, Principe Azzurro) che troveranno successivi gustosi sviluppi.
Buona idea quella di realizzare una favola che si prenda gioco delle favole, stigmatizzandone tutti gli stereotipi, a partire dalla bellezza dei protagonisti. Shrek è un ottimo film d'animazione, fruibile anche da un pubblico adulto in virtù delle varie gag che vanno a segno e di una sorta di continua "caccia alla citazione" della letteratura classica. Tecnicamente ineccepibile, quando uscì stabilì un nuovo standard di riferimento nel suo genere. Si ride spesso e di gusto.
Un film d'animazione che ha saputo ribaltare i modelli dei cartoni tradizionali facendone addirittura la parodia. Le trovate sono esilaranti e i personaggi irresistibili, ritratti non solo nelle loro debolezze umane ma anche nelle loro scorrettezze e mancanza di rispetto e di buone maniere. Il protagonista Shrek è un orco rozzo vittima delle proprie insofferenze, accompagnato dal mulo parlante Ciuchino che è simpaticissimo e inopportuno. Un successo meritato, apprezzato da grandi e piccoli.
Riuscitissima parodia di tutti gli archetipi fiabeschi: ogni cliché viene catturato, masticato e rigurgitato (pessima metafora che va a braccetto con l'atipico protagonista). Le contraddizioni meta-narrative diventano motivo di confronto fra i personaggi, completamente assorbiti dalle difficoltà nel familiarizzare con ruoli non idonei alla loro natura; il tutto accompagnato da una resa grafica assolutamente riuscita (seppur un po' invecchiata, dopo 16 anni). Non un capolavoro, ma abbastanza straripante da essere visto e rivisto con piacere.
MEMORABILE: Lo specchio magico; "la ragazza stecchita via dal tavolo!"; La traversata sul ponte sospeso; La principessa Fiona.
È un film che migliora nel corso della visione. L'inizio sembra una semplice ostentazione di tecnica digitale (davvero straordinaria), che appare l'unica arma del film. Inizialmente latitano le idee e il tutto risulta come una sequela di gag molto infantili che non fanno ridere. A metà strada poi la storia si fa nettamente più interessante, i personaggi perdono la forma di macchiette e diventano molto più simpatici. E si fa strada anche una piccola morale. Discreto, ma nulla di più.
L'idea vincente della DreamWorks Animation è prendere i personaggi delle fiabe classiche e rimescolare le carte, assegnando il ruolo dell'eroe che salva la principessa in pericolo ad un orco verde maleodorante e apparentemente scorbutico ma in realtà buono come il pane. Un ribaltamento simpatico, come pure lo sono altri personaggi come il ciuchino che nell'originale ha la parlantina inarrestabile di Eddie Murphy. Film piacevole oltre che ben realizzato, superiore ai suoi più modesti sequel, ma anche meno anticonvenzionale di quel che vuol sembrare.
Il protagonista diventa un personaggio sempre visto come antagonista (un orco), il coprotagonista un personaggio sempre visto ai margini (un asino) e la principessa, pur presente, si presenta a metà orchessa. La chiave vincente non sta solo nella perfetta caratterizzazione dei personaggi, e nemmeno nei numerosi sberleffi nei confronti della Disney (uno su tutti la città di Lord Farquar, che sembra una presa in giro di Disneyland), ma soprattutto in un umorismo che sfocia in lievi volgarità che rendono questo film adattissimo anche agli adulti.
Impossibile negare la genialità dell'idea di irridere e sovvertire i canoni delle fiabe tradizionali, oltre a quel pizzico di trasgressione che non può che compiacere lo spettatore. Il risultato è una ventata di freschezza capace di divertire e far sorridere in leggerezza, anche per le innumerevoli citazioni che stimolano ancor di più la curiosità. Può permettersi, inoltre, il lusso di esortare a riflettere sul tema dell’accettazione del diverso e sulla vacuità dell’apparire in un certo modo pur di sentirsi parte di qualcosa. Non difetta di nulla per essere apprezzato e consigliato.
Shrek, il protagonista, è un orco simpatico e ben realizzato nell'aspetto; un po' meno il resto dei personaggi, per il fatto che il film è del 2001 e l'animazione digitale era ancora agli inizi e tutto comunica una sensazione di gommoso. Anche gli scenari non sono il massimo e fanno rimpiangere i disegni animati tradizionali. La trama è divertente e ribalta molti cliché delle fiabe che si erano viste al cinema fino ad allora, in cui la perfezione, gli eroi, i belli e le belle sono messi da parte per fare largo a situazioni e personaggi meno ortodossi.
Gustoso proprio in virtù del suo (voler) essere brutto, sporco e cattivo (aggettivi ovviamente da declinare rispetto al contesto del tendenziale pubblico di riferimento) . Non dotato dal punto di vista grafico di un avvolgente calore, il cult Dreamworks esplode tutta la sua potenza empatica grazie alla ruspante caratterizzazione dei personaggi e al conseguente ricorso agli aspetti più infantili dell'umorismo (scatologia e doppi sensi lascivi compresi). In tal senso perfetto il design del nostro "Hulkorco", della Principessa karateca, dell'irriverente Ciuchino e dell'infimo Farquaad.
Primo capitolo di una fortunata serie che diverte grandi e piccini grazie al rovesciamento dei luoghi comuni delle favole: il principe è un nanetto subdolo e vigliacco, l'orco invece buono e coraggioso. La principessa da salvare è tutt'altro che una damigella debole e indifesa e accanto all'eroe non si erge un cavallo bianco ma un asinello chiacchierone. I riferimenti all'universo delle fiabe arricchiscono ulteriormente questo piccolo gioiello dell'animazione. Riuscito.
MEMORABILE: Il discorso di Shrek sugli orchi e le cipolle.
Tecnologicamente superbo, di ottimo impatto visivo, con personaggi più che simpatici (molto più apprezzabili in versione originale però) ma, alla fine della proiezione, per quanto concerne la storia risulta sopravvalutato. Tutto sa di già visto, anche se il film non annoia e anzi ci si diverte comunque. Una visione, almeno per chi è avanti con l'età, basta e avanza. Discreta la colonna sonora.
A prescindere dalla sua importanza culturale (il primo lungometraggio d'animazione ad aggiudicarsi l'Oscar nella sua categoria), la parodia fiabesca della DreamWorks è una divertente, energica e scanzonata avventura per spettatori di tutte le età, il cui humour irresistibilmente "gross" e scorretto (non è scontato in un film per famiglie costruire una gag su mamme uccelline morte e uova cotte onde evitare sprechi) resiste alla prova del tempo. Non pare pretestuosa la morale di fondo che invita al superamento dei pregiudizi e premia il valore dell'amicizia: non si può chiedere di più.
MEMORABILE: Arrivo a Duloc; Le manie egocentriche di Lord Farquaad; La fuga dalla draghessa; Romanticherie davanti a topi arrostiti; Il numero musicale alla fine.
Un campione d'incassi sicuramente definibile come uno dei capolavori dell'animazione digitale. Uno dei punti di forza è senz'altro lo scopo parodistico della pellicola, raggiunto grazie alla straordinaria chimica tra i due protagonisti (l'orco Shrek e l'asino parlante Ciuchino), oltre che alla riuscita di molte gag non pensate esclusivamente per un pubblico infantile, ma in grado di strappare più che qualche risata a qualsiasi fascia d'età. Forse l'opera maxima, insieme a Kung Fu Panda, della Dreamworks.
Simpatico film d'animazione spensierato e ben realizzato, che ha dalla sua un ottimo ritmo con tanta azione e canzoni rock. Ha il merito di introdurre un orco ben caratterizzato come protagonista positivo, mentre i duetti tra Shrek e Ciuchino sono ormai entrati nella cultura popolare. Grafica da anni 2000 alla scoperta del 3D: sembrava rivoluzionaria all'epoca, ora appare più come un videogioco in stile retrò.
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Disponibile in Alta Definizione (Blu-Ray 3D + DVD) dal 06/12/2011 per DreamWorks/Universal:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Tedesco Spagnolo Francese Portoghese Russo Turco Olandese Coreano Mandarino
Dolby TrueHD 7.1: Inglese
CuriositàDaniela • 27/04/20 11:25 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Le voci dei personaggi animati nella versione originale sono: Mike Myers (Shrek), Eddie Murphy (Ciuchino), Cameron Diaz (Principessa Fiona), John Lithgow (Lord Farquaad), Vincent Cassel (Monsieur Hood).
Nel 2002 il film si è aggiudicato l'Oscar nella categoria di miglior Film di animazione, istituita per la prima volta proprio in quell'anno, battendo Monsters & Co. prodotto dalla Pixar.
Quando lord Farquaad sceglie una delle tre "scapolottine", il pubblico presente esulta e in sottofondo si ascolta un breve frammento della canzone "Escape", Rupert Holmes, 1979 (nota anche come "The Piña Colada Song"), che parecchi anni dopo ebbe un notevole successo nella colonna sonora in stile primi anni ottanta, contenuta "Guardiani della Galassia" della Marvel (2014). Dettaglio singolare, la presenza di questa canzone in Shrek non è riportata nè dal cd-bestseller della Colonna Sonora, nè nelle enciclopedie.