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MMJ Davinotti jr
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Horror di rara inconsistenza. Sgangherato, sconclusionato, povero d'idee e di contenuti, mal diretto (da Sheldon Wilson, che se l'è pure scritto), montato senza criterio... Un'ora e mezza di fumo negli occhi, con lo sceriffo di un paesino ai margini d'un bosco che indaga (ma non sembra venire a capo di nulla) sull'apparizione in zona di un ragazzetto nudo completamente ricoperto di sangue. Chi è ? Da dove viene? Perché si ostina a non aprire bocca? In che modo è collegato agli omicidi che si stanno verificando in paese? Perché ha scritto col sangue sulla porta "No one leaves" ovvero "Nessuno se ne andrà"? Mille interrogativi...Leggi tutto che, invece di essere risolti, si aggiungono ad altri mentre a mo' di flash velocissimi il regista si diverte a mostrare brevi sequenze legate ai vari omicidi. Quel che però più infastidisce, di SHALLOW GROUND, non è solo l'assenza di una vera logica, quanto piuttosto la vacuità sottesa a tutta l'operazione, aggravata da una regia che si rivela completamente incapace di rendere il film se non altro scorrevole. Dopo venti minuti a nessuno frega più niente del misterioso ragazzetto o del fatto che le sue impronte digitali appartengano alle persone uccise (un dito a testa, diciamo), e tanto meno lo sceriffo riesce a rendersi personaggio interessante. Colpa anche di una recitazione complessivamente terribile. E dal momento che il sangue, presente in abbondanza nell' incipit, non è associato a scene splatter di sorta (tranne nel demenziale epilogo, veramente allucinante), ci si chiede a chi possa interessare un horror simile, perdipiù tanto confuso.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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- Davvero notevole!:
Undying - Non male, dopotutto:
Cotola - Mediocre, ma con un suo perché:
Pesten - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Puppigallo, Rebis, Pinhead80, Rufus68 - Gravemente insufficiente!:
Marcel MJ Davinotti jr., Flazich, Hackett
Shallow Ground rappresenta una piacevole sorpresa in derivazione dal mondo delle produzioni indipendenti.
Il regista Sheldon Wilson, con un budget di circa 100.000 dollari, confeziona un prodotto dignitoso e di alta qualità visiva.
Il concetto alla base della storia è di tipo giallo, venato da una componente puramente horror che si manifesta nel proseguimento della vicenda, per trovare negli ultimi 20 minuti il suo apice narrativo.
Molto originale l’idea del “ragazzo” vendicativo e summa (in corpo e voce) delle molteplici vittime del killer...
Questo film dovrebbe essere sponsorizzato dall’AVIS (c’è sangue ovunque e se ne striscia pure per i fatti suoi). Bisogna ammettere che, prima che si scopra il perchè e il percome, questa pellicola può suscitare un certo interesse, per la stranezza della situazione e per alcuni momenti riusciti (la ragazza appesa nel bosco e il ragazzo misterioso zuppo di sangue). Poi però il tutto si sgonfia, andando a parare dove peggio non poteva (le solite colpe del passato) e scivolando inesorabilmente nella boiata horror sanguinolenta, senza nulla di nuovo.
MEMORABILE: I frammenti delle foto delle persone scomparse, che uniti formano il volto del sinistro ragazzo emoricoperto.
Al limite del paradossale, questo horror è quanto di meno auspicabile uno spettatore vorrebbe vedere. La trama assurda è resa ancor più brutta da una regia pessima. Le atmosfere sono da dimenticare e le ambientazioni pure (la centrale della polizia in mezzo alla foresta?). L'assassino lo si riconosce dalla prima scena. La scontatezza è all'ordine del giorno. Soprassediamo sul finale e speriamo che non facciano mai un seguito.
Pur con qualche scena riuscita e un considerevole numero di cadaveri, questo film convince solo in parte per la pochezza (o assenza) di un'idea di fondo che sia anche solo un po' originale. Tra boschi, serial killer, vendette familiari, il tutto risulta abbastanza scontato e poco emozionante per lo spettatore. Meglio di altri filmetti horror che girano nel circuito dell'home video, ma è sempre un po' poco.
Wilson ci scaraventa subito nell'orrore, scompagina la narrazione e monta il mistero come fosse chiara d'uovo... Peccato si dimentichi d'innescare autentica suspense e di approntare una soluzione all'altezza delle tracimanti aspettative: così i titoli di coda sferragliano su una desolante aria fritta. Il sangue scorre copioso e sciropposo ma non c'è carne e - quindi - non c'è vero splatter. Di crudeltà neanche a parlarne. Buona l'atmosfera e l'idea dell'"assemblato grondante" ma tutto resta ripiegato nelle sue più banali conseguenze. Bersaglio mancato.
Parte come un thriller paranormale e riesce a creare una buona tensione e discrete aspettative. Nella seconda parte svolta anche dalle parti del giallo sfociando però in una soluzione finale non del tutto soddisfacente e, forse, troppo fantasiosa. In ogni caso ci sono sangue e budella a fiumi, qualche idea nuova, un buon grado di coinvolgimento e divertimento. Cosa volere di più da un semplice film di genere? Preso per quello che è, un puro cazzeggio, risulta abbastanza riuscito.
Tolte le premesse iniziali, che facevano presagire a un gran bel filmone, ciò che segue è un'accozzaglia di semi-idee che lasciano il tempo che trovano. Sembra che vi siano due storie parallele (legate al paranormale e a un serial killer) che si incrociano tra loro senza però soluzione di continuità. In definitiva l'impressione è che neanche il regista abbia capito che cosa volesse realmente fare con la storia. I protagonisti si muovono in cento metri quadrati tra bosco e ufficio, eppure sembra che facciano migliaia di chilometri... Brutto.
Film dall'evidente low budget (lo si vede sia dagli attori che dagli effetti speciali) che però mantiene una sua dignità grazie a uno svolgimento e una storia di base interessanti. L'idea principale volendo è quasi inedita e viene sfruttata in maniera positiva fino a quando si arriva nei pressi del finale, dove forse le idee non erano chiarissime e si è deciso di virare verso qualcosa di trito e ritrito.
MEMORABILE: "Sangue ne abbiamo?"
Di buono c'è che il filmetto non cede di un millimetro: tensione dal principio alla fine, priva di interruzioni o parti di raccordo. Purtroppo la sequela di avvenimenti sanguinolenti procede sì come un rullo compressore, ma a casaccio. Si ha la sensazione che il regista abbia voluto accumulare sequenze su sequenze fra il truculento e il ridicolo senza star troppo a pensare all'eventuale coerenza. Lo scioglimento, proprio per questo, risulta assai poco persuasivo.
Sheldon Wilson HA DIRETTO ANCHE...
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- E' mancato Stan Kirsch
