Max Linder, in trasferta USA, si cimenta con il "lungo" (poco più di 60' in verità), e il risultato è sicuramente più che soddisfacente. Pur presentando alcuni momenti di stanca, la pellicola ha sequenze davvero esilaranti, prima tra tutte quella dello specchio, che anticipa di più di un decennio i fratelli Marx. La storia è discretamente strutturata e funge da veicolo per la solita ottima interpretazione del protagonista. Se si è tra gli estimatori del regista/attore, il film va sicuramente visto.
Primo lungometraggio americano di Max Linder e probabilmente il lavoro più felice dell’artista francese (e comunque decisamente migliore di molti suoi cortometraggi), che presenta una storia piuttosto movimentata e gag elaborate in cui si possono apprezzare l’attenzione ai tempi comici e l’affiatamento con gli altri attori (in particolare le scene dello specchio, della stazione e della fuga dai controllori in treno). Poco ricordato, ma pregevole e importante.
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