Sansone - niente a che vedere con l’eroe di tanti peplum ma semplicemente un uomo di forza erculea - è al servizio degli spagnoli ed è innamorato della bella figlia del governatore (Rosalba Neri). Questi però, nonostante Sansone l'abbia salvato da un agguato degli uomini del Corsaro Nero (Aureli), appena sente delle mire del forzuto sulla figlia, lo ricopre di insulti. Non sia mai che un plebeo figlio d’un pescatore sposi l'erede del governatore! Sansone viene così cacciato mentre chi davvero trama alle spalle dell'uomo per prenderne il posto, tal Rodrigo Sanchez (Lulli), continua il suo doppiogioco che lo vede alleato al Corsaro. Un intreccio elementare per un film in cui in primo piano sono...Leggi tutto più che altro i muscoli del solito Alan Steel, spesso in azione tra scazzottate interminabili che anticipano quelle (ben meglio rese) della coppia Spencer/Hill. Le donne stan quasi sempre a piangere e soffrire tranne la sorellina minore del governatore (giuliva e grande ammiratrice di Sansone) e la matrona del villaggio dove vive l'eroe, che vessa il marito sciroccato (si chiama Scirocco!) cui spetta qualche battuta da avanspettacolo. C'è poco da ricordare in questo avventuroso a buon mercato (tra gli uomini del Corsaro si riconosce Pazzafini pitturato di nero), recitato alla meno peggio e salvato in parte solo dall’onesto mestiere del regista.
Sebbene non si tratti del Sansone biblico, in quanto a forza il suo omonimo spagnolo in lotta contro i pirati non ha nulla da invidiargli, a giudicare dal modo in cui combatte, solleva massi, tronchi e travi, spezza catene e compie altre imprese sovrumane. Il racconto è semplice, veloce, avventuroso, tutto incentrato sull'azione e su personaggi manichei come nel peplum: da una parte l'eroe muscoloso e senza macchia Steel, che gode dell'amore di una giovane (Neri) e dell'affetto di una bambina (Bruno); dall'altra il malvagio Lulli e - con riscatto morale in extremis - il Corsaro Nero Aureli.
MEMORABILE: Sansone che evade dalla stiva riempita dall'acqua per farlo affogare; "Scirocco" alle prese con la dispotica moglie virago.
Sembra proprio che fino all'ultimo la Romana Film di Misiano non volesse fare i mitologici, preferendo gli avventurosi e rendendo Sansone un forzuto che agisce tra pirati e governatori spagnoli. Però, nella sua semplicità, è un film davvero divertente, compreso l'ingenuo spunto di suspense (all'inizio) e il povero Nello Pazzafini che diventa un mulatto con il viso decisamente pitturato. Odore di cinema dell'oratorio.
MEMORABILE: Il pentimento manzoniano di Andrea Aureli.
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