Sangue alla testa - Film (1956)

Sangue alla testa

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/02/13 DAL BENEMERITO LYTHOPS
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Lythops 1/02/13 09:08 - 1019 commenti

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Gradevole commedia in bianco e nero che, pur incentrata su Jean Gabin, non tralascia gli altri personaggi sviluppandoli dal punto di vista psicologico. In quest'opera si apprezzano la sottigliezza degli sguardi, dei dialoghi, della sceneggiatura, di un ritmo oggi purtroppo scomparso dal cinema contemporaneo. Interessante la presenza di Jacques Deray come assistente alla regia, autore del magnifico Morti sospette e del più conosciuto La piscina.
MEMORABILE: "Vi pago per badare ai miei figli, non per farmene uno".

Myvincent 23/03/16 07:24 - 3727 commenti

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Una storia di tradimenti e vendette si sviluppa in una fumosa cittadina francese sotto l'impaziente sguardo di un uomo che sa e proprio per questo tace. Cinema introspettivo sicuramente, potenziato dalla mimica di Jean Gabin, un po' troppo "ispettore" e poco ex-scaricatore di porto. Finale che lascia un gradevole sapore in bocca.
MEMORABILE: Il tema del film cantato da una allora dodicenne Loretta Goggi.

Rufus68 1/08/17 21:59 - 3825 commenti

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Un bravo Jean Gabin al servizio del cinismo di Simenon. Il suo Cardinaud è pratico, privo d'ogni idealità sull'amor coniugale, manipolatorio, ma non risulta mai urtante; anzi, lo si segue con piacere mentre persegue i suoi fini con quello scetticismo bovino e quella determinazione che gli viene dalla profonda conoscenza della grettezza e dalla piccineria dell'animo umano. Il film gira attorno a Gabin, il resto è puro mestiere, seppure di buona lega.

Daniela 12/11/21 12:11 - 12625 commenti

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Di umili origini, il protagonista è diventato il più ricco commerciante del porto di La Rochelle ma negli anni si è fatto molti nemici che si rallegrano quando sua moglie fugge di casa con un poco di buono... Bel film da un romanzo di Simenon: Gabin è perfetto nel ruolo di un uomo onesto indurito nello sforzo di emergere in una società chiusa e rigidamente classista, la sua ricerca della moglie scomparsa riserva risvolti non banali, la galleria dei personaggi risulta ben caratterizzata anche nei ruoli minori, la resa ambientale è eccellente, l'epilogo pacato commuove. 
MEMORABILE: Il discorso del padre del protagonista e quello che lui stesso rivolge al mascalzone con cui la moglie era fuggita. 

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