Le brulle alture della Ciociaria e la forte connotazione folkloristica marcano il carattere ruspante e (stra)paesano della commedia, articolata in divertenti episodi di tipico stampo decamerotico. Il copione di Castellano e Pipolo è messo in scena da d'Amico in modo spiccio e disinvolto, facendo scatenare il "femminaro" Buzzanca in mezzo ad una fitta schiera di caratteristi, tra cui si ergono la spalla muta De Rosa, il rivale in ciarlatanerie Cavina e il diavolaccio Carotenuto. Nel settore starlets, che non esita ad esibire le proprie virtù fisiche, anche una diciannovenne Giuliana De Sio.
MEMORABILE: Le sfide con Cavina; i peccati della donna (tra cui l'aver sognato Celentano nudo!) e relative penitenze; il pene sotto spirito; il sabba.
Curioso ibrido fra farsa scollacciata e filone ciociaro, da Per grazia ricevuta a Scherzi da prete, il film merita una parziale rivalutazione per la sua incontenibile anarchia stilistica e narrativa, il curioso sapore di stampo etnografico e documentaristico, i bizzarri (e sicuramente non voluti) riferimenti che vanno da Fulci a Rondi, da Jacopetti a Pasolini. Fuori da ogni controllo, Buzzanca e D'Amico fanno del loro meglio (o peggio, s'intende) mentre Gianni Cavina ci regala una splendida performance nei panni del "mago" concorrente.
MEMORABILE: Buzzanca ripulito e civilizzato che va a trovare di nascosto il figlio in collegio.
Mediocrissimo film con Buzzanca, che ha tre-quattro guizzetti (ma, imprigionato in fondo al lago, se la cava meno bene di Pickpock...) che, con un po' di generosità, gli evitano l'obbrobrio della monopalla. Pochissimo funziona in quella che pare una serie di quadri su una Ciociaria dell'Ottocento (Fusolone richiama ovviamente Frosinone), contaminata da elementi contemporanei. Né basta ad alzare il livello una citazione da La strada di Fellini. Nel finale qualche pesante volgarità e un tocco di blasfemia rendono un po' surreale l'avvenuta messa in onda su RAIUNO...
MEMORABILE: La confessione in chiesa, con Stander (qui insolitamente composto) che dà le penitenze peccato per peccato.
Fiacca commedia di D'Amico che resta intrappolato nel filone decamerotico per le tematiche e il linguaggio, pur mantenendo un'ambientazione moderna. La storia è quella classica del santone di paese (cui Buzzanca non riesce a dare carattere) che è il protagonista di una serie di gag obsolete sceneggiate con molta sufficienza da Castellano e Pipolo. Il resto del cast (Cavina, Carotenuto, Ucci) è fondamentalmente sprecato, con qualche scena di nudo e qualche trovata dei tanti bravi caratteristi che evitano il monopallino. Noioso ed evitabile.
Sottovalutato ma tra i migliori Buzzanca-movie. Impregnato di superstizione religiosa e folclore in terra ciociara (con allegato dialetto) e ricco di divertenti e brillanti situazioni che ruotano attorno a "lu femminaru", il tramite tra il santo e le "generose" campagnole; in realtà è un ciarlatano che puntualmente approfitta delle loro "virtù" (in bella vista). Cavina è il mago antagonista e Stander il prete indispettito. Si scatenano forze demoniache e sabba come monito per l'imbroglione... ma ne siamo proprio sicuri? Da rivalutare e gustare.
MEMORABILE: Buzzanca vestito da S. Pasquale per compiere "il miracolo" e fecondare la moglie del contadino; La caverna-santuario; La narratrice in rima ciociara.
Pellicola di ambientazione "bucolica" fuori tempo massimo (girata nel presente sembra ambientata nell'Ottocento) che sembra una sorta di versione pecoreccia di quella più seria di Manfredi di qualche anno prima; purtroppo non si ride mai e Buzzanca (il cui personaggio è chiamato "Lu femminaru" tanto per rimarcare il cliché simbolo dell'attore) nulla può per instillare interesse, risollevato qua e là da generosi nudi di starlets affermate o esordienti (vedasi una giovanissima Giuliana de Sio); Stander e Cavina non incidono, Carotenuto ridicolo.
MEMORABILE: La voce narrante ciociara che esprime in rima baciata.
Luigi Filippo D'Amico HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDusso • 18/08/10 20:28 Archivista in seconda - 1830 interventi
"Tra le attrici si nota, in una scena senza veli, Giuliana De Sio ai suoi esordi cinematografici"
Dal libro di Fabio Melleli su Orchidea De Santis
HomevideoGestarsh99 • 30/05/11 00:07 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dal 06/07/2011 per Titanus:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 2.0