Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La conturbante Licia (La Russa), figlia di un ricco industriale (Brazzi) e dal carattere tendenzialmente più anarchico rispetto al padre e alla sorella (Pitagora), viene spedita in una sorta di manicomio per evitare che i media la attacchino dopo uno scandalo in cui era coinvolto anche il suo ragazzo (Castelnuovo), di professione ricattatore. Uscitane, torna alla villa di famiglia dove viene accolta con grande comprensione da tutti. Ma se già prima non aveva comunque tutte le rotelle a posto ora cova anche propositi di vendetta, che il film si preoccupa di nascondere lasciando che non si capisca bene cosa la splendida figliola abbia in mente di fare. Adrienne La Russa, col suo sguardo...Leggi tutto ora penetrante ora frivolo, meravigliosa in primi piani che tolgono il fiato e talvolta al contrario ripresa in pose che sembrano evidenziarne le imperfezioni, domina la scena dall'inizio alla fine, con i parenti a subirne il fascino (il cognato in particolare) o a tentare di capire il perché di certi comportamenti. Brazzi, che oltre a interpretare con la consueta eleganza il padre di famiglia è anche il regista del film (con lo pseudonimo di Edward Ross) prova a disegnare un convincente ritratto psicologico d'una giovane disturbata tuttavia in possesso di abilità non comuni (si diletta a organizzare in casa particolari trappole attraverso lunghi fili che fa passare ovunque), che mostra il fisico sinuoso e tornito e ammalia con sguardi che non fanno mai capire fino a che punto sia conscia di quanto sta mettendo in pratica). In questo senso va dato atto ad Adrienne La Russa di aver saputo giocare bene con l'ambiguità del personaggio. A difettare semmai è la sceneggiatura, che troppo a lungo non si capisce dove voglia parare, lasciando libertà alla protagonista di rubare la scena e all'ipocrisia di un mondo falso e perfido di emergere in tutta la sua forza. Quando il padre paga il ragazzo di lei tagliandola fuori da ogni decisione sentimentale ne legittima in qualche modo la reazione scomposta, mentre meno semplicistico è il ritratto della sorella, che le parrebbe invece affezionata e viene ripagata nel peggiore dei modi. Non si può negare che gli spunti per una denuncia non superficiale a una certa categoria esistano (l'industriale è legato a precisi ambienti politici), ma è la realizzazione di Brazzi - prigioniera di vezzi autoriali discutibili ed ellissi inutili che frammentano senza motivo la linea narrativa - a condurre il film in una terra di nessuno dove il ritmo blando è lo specchio di un'opera velleitaria e poco pregnante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/03/08 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/07/17
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Homesick 25/08/14 17:34 - 5737 commenti

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Esce nello stesso periodo di tanti gialli complottisti, ma sulle venature thrilling prevalgono gli aspetti familiari morbosi, che servono in ultimo il freddo piatto di una terribile vendetta. La regia di Brazzi si basa su un montaggio di gusto pop su cui risuonano alte le musiche d'epoca di Benedetto Ghiglia e sui personaggi di Adrienne La Russa e di Paola Pitagora; quest'ultima, pochi anni prima ne I pugni in tasca, in materia di famiglie problematiche la sa lunga. In produzione siede anche Renato Polselli e nel cast c'è uno dei suoi attori feticcio, Marcello Bonini Olas.
MEMORABILE: Il ritorno a casa della Larussa dalla clinica. La cena tra padre e figlia.

Il Gobbo 18/03/08 23:12 - 3015 commenti

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Incastrata da un servizio fotografico pepato la figlia di un industriale ammanicato polticamente viene mandata in manicomio per ragioni di reputazione. Ma quando viene dimessa... Folle drammone thriller con sfumature contestatarie realizzato dal non eccelso Brazzi con ambizioni, specie nel montaggio che vorebbe essere pop alla Kim Arcalli e invece è solo delirante. Anche la recitazione è un po' random, ma il film, pur nelle incongruenze, ha un suo fascino slavo. Raro.

Supervigno 18/03/08 23:20 - 229 commenti

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Film interessante e, per quanto non originale, sviluppato in modo efficace, anche se non sempre coerente e pervaso da un'aria di follia non sgradevole. Giovane ragazza di ricca famiglia si innamora dello spiantato di turno, finisce invischiata in un ricatto, viene ricoverata dalla famiglia in una clinica psichiatrica per “salvare la faccia” (appunto) e quando esce non è più la stessa. Le ambientazioni sono gustose, per gli amanti del vintage anni ’60. La nota stonata è la recitazione sopra le righe e in certi casi sotto il livello di guardia.

Renato 25/04/10 20:03 - 1648 commenti

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Se penso che Nino Castelnuovo passò in pochi anni da Demy ad Oscar Brazzi mi viene un magone... comunque: per essere invecchiato il film è invecchiato, però non diventa mai la classica mattonata anni '60 di cui abbonda il nostro cinema, anche grazie ad una regìa quantomeno originale nonostante varie lungaggini. Adrienne La Russa era davvero sensuale, ma la Pitagora a mio avviso anche di più.

Rosy 28/04/10 08:32 - 73 commenti

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Pellicola a metà tra thriller e denuncia sociale, interpretata dall'ex divo per signore annoiate e da una stellina nascente non priva di torbida sensualità, perde sì qualche colpo lungo la strada ma non rinuncia ad una certa atmosfera "bittarola", che vista ad alcuni decenni di distanza fa tanto retrò, grazie anche alla curiosa incursione del gruppo musicale I Gens, allora famosi. In mezzo a cotanta baraonda, l'interpretazione di Castelnuovo e la Pitagora rievoca i fasti de I Promessi Sposi e già basterebbe a rendere interessante il film.
MEMORABILE: Licia che si affanna a montare i suoi trucchi per casa, l'opera di seduzione al cognato sciupafemmine, l'omicidio registrato su nastro.

Fauno 24/06/10 11:44 - 2206 commenti

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Brava la protagonista Adrienne La Russa, ma il regista commette uno strafalcione a rappresentare con una commediola un dramma con parecchi veli decorativi di sadismo. Nel decennio successivo soggetti meno potenti ma meglio elaborati avrebbero avuto molto più successo. Come sempre bravo anche De Mendoza. Petretto e Brazzi più o meno nello stesso periodo li rivediamo in Coralba. Il film, ma soprattutto l'archiviazione e la sepoltura per una morte prematura mi ricordano le usanze di certi magnati dell'industria.

Ciavazzaro 27/09/10 20:44 - 4768 commenti

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Interessante dramma che si trasforma in un solido thriller. La diabolica vendetta della protagonista (fatta internare dalla sua cara famiglia per mantenere l'onore) è seguita con gusto sadico dallo spettatore, voglioso di vedere i responsabili puniti nei modi più disparati (da segnalare come alla fin fine non sia mai lei la causa diretta della fine di ognuno dei personaggi). Brazzi non troppo recitante, stupenda la Russa, da citare anche la Pitagora e il caro De Mendoza. Da riscoprire.
MEMORABILE: La pistola-trappola, il filmino visionato alla presenza del monsignore.

Il Dandi 9/12/10 12:55 - 1917 commenti

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Bel dramma erotico-psicologico che si sviluppa tutto intorno alla protagonista (bravissima) e alle folli musiche psycho-beat di Benedetto Ghiglia (davvero un'antologia degli stili lounge del periodo); così le virate giallo-thriller giungono sorprendenti, in un clima intriso di atmosfere pop che sfociano sovente nel grottesco per ritrovare saltuariamente l'approdo a uno straniante realismo. Uno dei più dignitosi esempi dei fratelli Brazzi, da conoscere.
MEMORABILE: La proiezione del filmino davanti al vescovo, l'inaugurazione della piscina con discorso dell'onorevole e festino beat con il complesso dei Gens.

Dusso 2/11/11 18:14 - 1565 commenti

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Fosse stato realizzato un po' piu tardi si sarebbe potuto osare di più (anche se la versione americana più audace esiste...), così resta un prodotto piacevole ma un po' datato. La protagonista (Adrienne La Russa) è perfetta e gli altri funzionano bene; buone musiche mentre la regia poteva essere migliore (comunque sembra che il film lo abbia diretto Rossano e non il fratello Oscar).

Deepred89 19/01/15 14:02 - 3701 commenti

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Distillato purissimo di pop sessanottino. Un'analisi dei vari elementi può far sperare nel filmone: una protagonista mozzafiato (da gustare della nudissima edizione anglofona), scenografie da leccarsi i baffi, interessanti raccordi di montaggio, una OST dal notevole tema principale, inquadrature spiazzanti, una trama che sulla carta lascia ben sperare. Eppure il film non conquista, la carica antiborghese lascia il tempo che trova e non c'è un solo personaggio - tolti i due protagonisti - che susciti il benché minimo interesse. Peccato.

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Daidae 29/05/16 13:10 - 3163 commenti

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Mischia un po' tutto: giallo morboso, denuncia "politica", erotico (molto soft), ma lo mischia bene. Il cast è azzeccatissimo a iniziare dalla protagonista, che si apprezzare non solo per la bellezza ma anche per la recitazione. Bella fotografia e ottima la colonna sonora a eccezione ovviamente del ridicolo motivetto che apre e chiude il film. Da vedere.
MEMORABILE: I marchingegni con la lenza.

Ira72 30/07/17 22:30 - 1305 commenti

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Salvare la pellicola, più che altro: questo è il problema. Larussa viene internata per una paparazzata candida ma considerata scandalosa (manco l'avessero sorpresa a letto in chissà quali pose spinte) e poi, quando comincia a fare dispettucci sempre più fastidiosi e pericolosi, nessuno se ne preoccupa. La trama non regge, in primis. Ma anche si volesse sorvolare, il problema è che accade assai poco anche dopo. Tra sorrisetti maliziosi e reggiseni che cadono, il nulla o quasi. Quel quasi sono le atmosfere anni 70 e il sapore retrò che permea il film.

Mco 25/08/17 12:25 - 2323 commenti

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In perenne bilico tra dramma e thriller, il film di Brazzi si bea soprattutto di una protagonista mai così bella e perfida al tempo stesso. La Russa fa ricorso a tutta la sua sensualità per indossare al meglio la maschera della vendetta, sgretolando l'ipocrisia di un sistema marcio e retto soltanto da apparenze ingannevoli. Le sessioni seduttive riportano a molta cinematografia di genere, per tutte si ricordi la Nostra sul divano in tenuta fetish a "giocare" con un eccitato Petretto. I congegni mortiferi sono brillanti, la Pitagora charmante.
MEMORABILE: La Russa concede uno spogliarello notturno al cognato; Paola Pitagora ride al cospetto delle immagini del super 8 scandaloso.

Myvincent 28/08/19 07:39 - 3722 commenti

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Renzo e Lucia in un'ottica pop: gli interpreti del famoso sceneggiato TV qui, però, appaiono distaccati dalle loro storie lontane. Il film è insulso e anche assurdo da un punto di vista della logica narrativa, salvato solo dalla bella fotografia rilucente e da un montaggio attraente. Il resto è un concentrato di pretese socio-politiche che solo gli occhioni della protagonista (Adrienne Larussa) rendono minimamente accettabile.

Pinhead80 16/10/20 21:02 - 4715 commenti

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L'inossidabile Rossano Brazzi ci regala un piccolo cult del thriller italiano, capace di tenere con il fiato sospeso sino alla fine. Una ricca famiglia di industriali cerca di mettere a tacere uno scandalo, internando in una clinica la figlia più piccola. Una volta tornata a casa, la giovane renderà la vita impossibile a tutti i componenti del nucleo familiare. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e alcune scene sono di una forza e di una cattiveria inaudita (la piscina; la scoperta del tradimento). Adrienne Larussa è tanto bella quanto perfetta come squilibrata. Interessante.
MEMORABILE: La scoperta del tradimento.

B. Legnani 9/01/21 18:23 - 5519 commenti

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Lento, noioso, vuoto. Si cerca di fare un film antiborghese, coloratamente pop, con montaggio innovativo. Poco credibile il primo obiettivo (con crolli nel grottesco e nell’assurdo), ottimamente raggiunto il secondo (con vivace commento musicale), confusionario il terzo (perché si cerca l'originalità e si trova invece il caos). Trama senza logica, per di più con narrazione sbilanciata o innaturale, in gesti e in frasi. Direzione degli attori che lascia il tempo che trova: affonda persino la Pitagora, l'unica che cerca di dare al ruolo qualcosa in più. Protagonista doppiata malissimo.
MEMORABILE: Apparizione d'un tizio (apre una porta e va via ciondolando) al momento dello schiaffeggiamento nel parco. Blooper o stramba scelta di messa in scena?

Giùan 23/01/21 07:57 - 4528 commenti

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Lezioso ammennicolo di certo nostro cinema del tempo che fu, con cui si cercava di interpolare trame contorte, pruderie sessuali e un per molti versi malinteso (se non capzioso) spirito antiborghese. Va dato merito ai Brazzi (Rossano in regia, Oscar soggettista/produttore) di aver trovato nella La Russa (non si riesce a staccarle gli occhi di dosso) un catalizzatore iconico di queste pulsioni, all'interno tuttavia d'una confezione stilisticamente ondivaga (le ellissi, il montaggio fricchettone) quanto narrativamente risibile, tale da far naufragare pur ottimi attori. Eppur s(i)muove.
MEMORABILE: Il Paterlini di Renzo Petretto.

Cotola 11/05/21 23:18 - 8998 commenti

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Il meglio è rappresentato dal vivace ed interessante montaggio e dalla gradevole, per quanto usuale, colonna sonora. Il resto è meno riuscito, in particolare il plot che ha ambizioni alti, puntualmente, cadute nel vuoto. Anche il versante thrilling non funziona troppo bene, molto annacquato com'è da inutili e ripetitivi spunti complottistici che già all'epoca andavano di moda e quindi non potevano stupire più di tanto il pubblico. Si lascia comunque seguire fino alla fine senza problemi e si può quindi dire che un suo perché, forse anche più di uno, ce l'abbia.

Noodles 14/01/24 08:41 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Il buon Rossano Brazzi tenta di percorrere due strade contemporaneamente: il film antiborghese e il thriller. Quella che gli riesce meglio è la seconda, perché la prima è infarcita dei soliti stereotipi del genere e viene presto a noia. Va diversamente per il lato thriller, dove osservare l'impazzimento della splendida Adrienne La Russa e cercare di capire cosa abbia in mente è forse il fulcro del film. Per gli appassionati degli anni '60 il film sarà un piacere per gli occhi e per le orecchie. Un buon cast completa un film più che discreto, che però ha più di un momento a vuoto.
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  • Discussione Giùan • 12/01/21 22:17
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Nelle curiosità B. Legnani segnala una presunta gaffe relativa alla improvvida presenza sul set di qualcuno del cast tecnico nel pre finale (la scena in cui Brazzi schiaffeggia la Larussa a bordo piscina). In verità son piuttosto certo si tratti dell'ineffabile maggiordomo che già abbiamo visto imperturbabile in un paio di scene precedenti e che non a caso sarà presente anche subito dopo mentre serve padre e figlia impegnati nel contrappasso della cena finale. L'attore dovrebbe essere il pluri presente caratterista di lungo corso Nerio Bernardi
  • Discussione B. Legnani • 13/01/21 09:37
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Giùan ebbe a dire:
    Nelle curiosità B. Legnani segnala una presunta gaffe relativa alla improvvida presenza sul set di qualcuno del cast tecnico nel pre finale (la scena in cui Brazzi schiaffeggia la Larussa a bordo piscina). In verità son piuttosto certo si tratti dell'ineffabile maggiordomo che già abbiamo visto imperturbabile in un paio di scene precedenti e che non a caso sarà presente anche subito dopo mentre serve padre e figlia impegnati nel contrappasso della cena finale. L'attore dovrebbe essere il pluri presente caratterista di lungo corso Nerio Bernardi

    Grazie per l'intervento, ma non ritengo tale tesi verosimile. L'apparizione non ha, infatti, nessuna funzione narrativa, né implicita, né esplicita.
    Nell'edizione inglese, resisi conto dell'errore, hanno cercato di minimizzarlo, tagliando gli ultimi fotogrammi della scena. In quella italiana lo si vede emergere da dietro la statua, in quella inglese no (1.21'40"): Psychout for Murder | Salvare La Faccia (1969) [VHS English Version]- YouTube

    edit: altra ipotesi: la cosa era voluta ma si sono poi resi conto che non aveva senso.
    Ultima modifica: 13/01/21 09:46 da B. Legnani
  • Discussione Giùan • 13/01/21 10:07
    Controllo di gestione - 241 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Giùan ebbe a dire:
    Nelle curiosità B. Legnani segnala una presunta gaffe relativa alla improvvida presenza sul set di qualcuno del cast tecnico nel pre finale (la scena in cui Brazzi schiaffeggia la Larussa a bordo piscina). In verità son piuttosto certo si tratti dell'ineffabile maggiordomo che già abbiamo visto imperturbabile in un paio di scene precedenti e che non a caso sarà presente anche subito dopo mentre serve padre e figlia impegnati nel contrappasso della cena finale. L'attore dovrebbe essere il pluri presente caratterista di lungo corso Nerio Bernardi

    Grazie per l'intervento, ma non ritengo tale tesi verosimile. L'apparizione non ha, infatti, nessuna funzione narrativa, né implicita, né esplicita.
    Nell'edizione inglese, resisi conto dell'errore, hanno cercato di minimizzarlo, tagliando gli ultimi fotogrammi della scena. In quella italiana lo si vede emergere da dietro la statua, in quella inglese no (1.21'40"): Psychout for Murder | Salvare La Faccia (1969) [VHS English Version]- YouTube

    edit: altra ipotesi: la cosa era voluta ma si sono poi resi conto che non aveva senso.

    Grazie a te per la risposta Buono: in effetti credo però sia più verosimile la seconda ipotesi.....ci si è resi conto probabilmente che la scena (come altre cose del film evidentemente) pur voluta non aveva un gran senso narrativo. Ribadisco: l'intenzione, probabilmente malriposta, era quella di fare del maggiordomo una sorta di servo muto e ineffabile degli eventi della casa (basta notare le espressioni di Nerio Bernardi nelle pose che gli vengon concesse). Alla prossima
  • Discussione B. Legnani • 13/01/21 10:29
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Giùan ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Giùan ebbe a dire:
    Nelle curiosità B. Legnani segnala una presunta gaffe relativa alla improvvida presenza sul set di qualcuno del cast tecnico nel pre finale (la scena in cui Brazzi schiaffeggia la Larussa a bordo piscina). In verità son piuttosto certo si tratti dell'ineffabile maggiordomo che già abbiamo visto imperturbabile in un paio di scene precedenti e che non a caso sarà presente anche subito dopo mentre serve padre e figlia impegnati nel contrappasso della cena finale. L'attore dovrebbe essere il pluri presente caratterista di lungo corso Nerio Bernardi

    Grazie per l'intervento, ma non ritengo tale tesi verosimile. L'apparizione non ha, infatti, nessuna funzione narrativa, né implicita, né esplicita.
    Nell'edizione inglese, resisi conto dell'errore, hanno cercato di minimizzarlo, tagliando gli ultimi fotogrammi della scena. In quella italiana lo si vede emergere da dietro la statua, in quella inglese no (1.21'40"): Psychout for Murder | Salvare La Faccia (1969) [VHS English Version]- YouTube

    edit: altra ipotesi: la cosa era voluta ma si sono poi resi conto che non aveva senso.

    Grazie a te per la risposta Buono: in effetti credo però sia più verosimile la seconda ipotesi.....ci si è resi conto probabilmente che la scena (come altre cose del film evidentemente) pur voluta non aveva un gran senso narrativo. Ribadisco: l'intenzione, probabilmente malriposta, era quella di fare del maggiordomo una sorta di servo muto e ineffabile degli eventi della casa (basta notare le espressioni di Nerio Bernardi nelle pose che gli vengon concesse). Alla prossima

    Guarda, se così fosse, ci sarebbe però un doppio errore.
    1) logico. Nessun maggiordomo pedinerebbe così il suo padrone,
    2) tecnico. L'inquadratura lo prende da molto lontano. La presenza probabilmente viene percepita solo da una piccola parte degli spettatori, che guardano gli altri due attori.
    Ultima modifica: 13/01/21 14:51 da B. Legnani
  • Discussione Allan • 13/01/21 10:57
    Disoccupato - 1325 interventi
    A me l'ipotesi maggiordomo sembra verosimile, anche se sullo sfondo e poco percepibile. La sagoma non ha movenze furtive, sosta anche per un istante come a rendersi conto di quel che accade e poi continua con passo normale, il tutto compatibile col ruolo.
    Ingrandimento

  • Discussione B. Legnani • 13/01/21 11:05
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Allan ebbe a dire:
    A me l'ipotesi maggiordomo sembra verosimile, anche se sullo sfondo e poco percepibile. La sagoma non ha movenze furtive, sosta anche per un istante come a rendersi conto di quel che accade e poi continua con passo normale, il tutto compatibile col ruolo.
    Ingrandimento


    Allora ricadremmo nel doppio errore di cui sopra. Resto però dell'idea che sia più probabile il blooper. Lui esce, crede (spera) di non essere inquadrato e se ne va.
    Ultima modifica: 13/01/21 11:06 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 13/01/21 14:29
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Se però un blooper ha un suo senso (per quanto illogico o sbagliato) non mi pare possa definirsi tale. Riporto qui in discussione e lasciamo qui come ipotesi.
  • Discussione B. Legnani • 13/01/21 14:49
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Se però un blooper ha un suo senso (per quanto illogico o sbagliato) non mi pare possa definirsi tale. Riporto qui in discussione e lasciamo qui come ipotesi.

    Va bene.
    Ultima modifica: 13/01/21 15:13 da Zender
  • Musiche Gosp • 21/10/23 08:40
    Disoccupato - 29 interventi
    La pratica del riutilizzo di musiche composte per altri film era - negli anni d’oro del nostro cinema - discretamente diffusa. Non ne è esente neanche Benedetto Ghiglia - autore dell’intrigante colonna sonora di “Salvare la faccia” - il quale infila con disinvoltura, nella scena della contestazione alla vendita dell’autostrada, il motivo “Sulle strisce”, da lui composto due anni prima per il film “La notte pazza del conigliaccio” di Alfredo Angeli. Il brano, caratterizzato da grida, versi e onomatopee varie “à la Morricone”, e sostenuto da un beat incalzante, sottolinea efficacemente il montaggio convulso dell’intera sequenza.

    da 1h 02' 00" a 1h 03'15"
    https://www.youtube.com/watch?v=Wc3LrPc6PAA

    "Sulle strisce" da "La notte pazza del conigliaccio"

    https://www.youtube.com/watch?v=ozyWe1AQSmI
  • Musiche Gosp • 21/10/23 09:32
    Disoccupato - 29 interventi
    Rilancio o riciclo: ancora Benedetto Ghiglia (o chi per lui…), nella colonna sonora di “Salvare la faccia” riprende un suo brano, interpretato dai New Trolls e già utilizzato per il film “I dannati della Terra”, misconosciuto lungometraggio di Valentino Orsini. Il pezzo si intitola “Ehi, tu ritorna!” ed è stato pubblicato come 45 giri nel 1968. In “Salvare la faccia” il brano compare come sottofondo – in chiara funzione diegetica – al drammatico colloquio fra Giovanna (Paola Pitagora) e suo marito Francesco (Alberto de Mendoza). Entrambi i film sono del 1969, e la coincidenza rende il “rimpallo” ancora più curioso…

    la sequenza di "Salvare la faccia" da 52' 30" a 53' 52"

    https://www.youtube.com/watch?v=Wc3LrPc6PAA

    il brano interpretato dai New Trolls

    https://www.youtube.com/watch?v=fcHeL0oWRFw

    I "credits" de "I dannati della Terra", da 1' 39" a 1' 42"

    https://www.youtube.com/watch?v=a7SAfTbhqhw






    Ultima modifica: 21/10/23 09:41 da Gosp