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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Uno di quegli action in cui c'è uno stacco ogni due secondi, la fotografia è satura e contrastata mentre il rumore e la confusione regnano accompagnati da camera a mano, primi piani, pistole che sparano da tutte le parti... Lo stile di Daniel Espinosa nel genere ricorda inevitabilmente quello (solitamente più raffinato) di Tony Scott, che se non altro l'ha introdotto, e si limita a seguirne le orme tuffando tutto in una storia di spie e controspie che di originale non ha proprio nulla.
Il giovane Matt Weston (Reynolds) si occupa da un anno di sorvegliare una "safe house" (letteralmente un posto sicuro, un rifugio in cui la polizia e altri governativi conducono...Leggi tutto i criminali più "a rischio" per interrogarli) quando viene lì portato Tobin Frost (Washington), ex agente CIA catturato di fresco in possesso di informazioni chiave tutte da interpretare. Il tempo di preparare il luogo e di vederci dentro Frost che un gruppo di mercenari lo assalta con conseguente strage. A salvarsi sono solo Weston e Frost, che ritrovatisi fianco a fianco cominciano la loro fuga per evitare di essere catturati dai feroci killer (tra questi si riconosce il buon Fares Fares di JALLA! JALLA!).
Preparato il terreno per l'ennesima caccia selvaggia per le strade, Espinosa carica a pallettoni la cinepresa e la lancia a mille all'ora sul set facendola correre come i protagonisti, infilando pallottole in ogni dove per cogliere di sorpresa soprattutto chi guarda, che si vede sibilare proiettili quando meno se lo aspetta e contro tutti senza distinzione, con una base CIA (ai vertici la Farmiga e Gleeson) che mai si capisce se sia completamente "sana". Gli stacchi incessanti rendono faticosa la visione ed esageratamente caotico il tutto, tanto che anche i pur validi protagonisti, e in particolare Wahington, attore di rango, non hanno modo di esprimere il proprio valore. Psicologie nulle, ironia colpevolmente assente, i personaggi scambiano qualche parola tra una sparatoria e l'altra senza mai rendere interessanti i loro scambi.
Insomma, un action videoclipparo che tecnicamente ha il suo perché, che ci si può anche appassionare a seguire ma al quale si è costretti a concedere molta attenzione se non si voglion perdere passaggi importanti, considerate le consuete ellissi. Qualche colpo di scena scontato verso la fine, a conferma di una trama che ricalca canovacci usurati utilizzandoli come pretesto per mettere in scena l'adrenalinico e un po' pachidermico lavoro di Espinosa, esplosione cromatica talora di grande fascino che si consuma però lasciando nulla in mano, con un finale aperto fastidioso (nel senso che sembra appiccicato in coda giusto per sorprendere un'ultima volta con estrema gratuità e ingenuità). Colonna sonora anonima per un risultato non molto migliore.
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Il giovane Matt Weston (Reynolds) si occupa da un anno di sorvegliare una "safe house" (letteralmente un posto sicuro, un rifugio in cui la polizia e altri governativi conducono...Leggi tutto i criminali più "a rischio" per interrogarli) quando viene lì portato Tobin Frost (Washington), ex agente CIA catturato di fresco in possesso di informazioni chiave tutte da interpretare. Il tempo di preparare il luogo e di vederci dentro Frost che un gruppo di mercenari lo assalta con conseguente strage. A salvarsi sono solo Weston e Frost, che ritrovatisi fianco a fianco cominciano la loro fuga per evitare di essere catturati dai feroci killer (tra questi si riconosce il buon Fares Fares di JALLA! JALLA!).
Preparato il terreno per l'ennesima caccia selvaggia per le strade, Espinosa carica a pallettoni la cinepresa e la lancia a mille all'ora sul set facendola correre come i protagonisti, infilando pallottole in ogni dove per cogliere di sorpresa soprattutto chi guarda, che si vede sibilare proiettili quando meno se lo aspetta e contro tutti senza distinzione, con una base CIA (ai vertici la Farmiga e Gleeson) che mai si capisce se sia completamente "sana". Gli stacchi incessanti rendono faticosa la visione ed esageratamente caotico il tutto, tanto che anche i pur validi protagonisti, e in particolare Wahington, attore di rango, non hanno modo di esprimere il proprio valore. Psicologie nulle, ironia colpevolmente assente, i personaggi scambiano qualche parola tra una sparatoria e l'altra senza mai rendere interessanti i loro scambi.
Insomma, un action videoclipparo che tecnicamente ha il suo perché, che ci si può anche appassionare a seguire ma al quale si è costretti a concedere molta attenzione se non si voglion perdere passaggi importanti, considerate le consuete ellissi. Qualche colpo di scena scontato verso la fine, a conferma di una trama che ricalca canovacci usurati utilizzandoli come pretesto per mettere in scena l'adrenalinico e un po' pachidermico lavoro di Espinosa, esplosione cromatica talora di grande fascino che si consuma però lasciando nulla in mano, con un finale aperto fastidioso (nel senso che sembra appiccicato in coda giusto per sorprendere un'ultima volta con estrema gratuità e ingenuità). Colonna sonora anonima per un risultato non molto migliore.
Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/03/12 DAL BENEMERITO ZARATOZOM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/09/23
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- Davvero notevole!:
Rambo90, Vito - Quello che si dice un buon film:
Mota, Pinhead80 - Non male, dopotutto:
Zaratozom, Capannelle, Piero68, Minitina80 - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Cotola, Galbo, Greymouser, Jandileida, Daniela, Tarabas
Denzel Washington doveva credere parecchio in questo lavoro, visto che figura anche tra i produttori; fatto sta che senza la sua carica istrionica il film è solo uno scontato e banale esercizio sul "chi tradisce chi". Improbabile il paragone tra l'attore di colore e il resto del cast. Sceneggiatura scontata, personaggi stereotipati, situazioni già viste, enigmi di facilissima soluzione anche per lo spettatore più svogliato. Sam Shepard nel classico ruolo da "mi servono i soldi per le sigarette".
MEMORABILE: L'amore per il buon vino non può essere la frase di commiato, neppure nei drammoni strappalacrime... figuriamoci in una pellicola ad alta tensione!
Il solito thriller-action pieno di situazioni trite e ritrite: sparatorie ed inseguimenti più o meno verosimili, servizi segreti deviati (sai che novità); tradimenti ad ogni angolo di strada; buoni e cattivi che non sono poi tali fino in fondo ecc. Abbastanza piatto e scontato, con Denzel Washington che cerca di fare il possibile, senza riuscirci troppo, per nobilitare il tutto. Mediocre ma comunque guardabile.
Washington nel campo dell'action-thriller è garanzia di qualità. Anche qui la messa in scena è di alto livello, con una storia non troppo banale, ottime scene d'azione e un ritmo che non conosce soste. Lui è bravissimo come sempre e gli fa degnamente da contraltare un Reynolds in palla, mentre sullo sfondo sfilano vari volti che fa sempre piacere vedere in prodotti del genere (Patrick, Shepard, la Farmiga, Gleeson). Bello il finale, notevole il film.
Film d'azione che ruota attorno al personaggio di Denzel Washington ricercato dalla CIA e in possesso di un file che molti vorrebbero. L'inizio è un po' caotico, ma col passare dei minuti tutto comincia a diventare più chiaro e anche il ritmo comincia a crescere tra fughe, sparatorie e inseguimenti. Bravissimo Denzel Washington, ma anche il resto del cast offre una buona interpretazione. Buon film.
Il regista Daniel Espinosa ha come chiara ispirazione il collega Tony Scott e i suoi action adrenalinici, e ne adopera anche il suo attore simbolo, Denzel Washington. Peccato che questo Safe House utilizzi schemi triti ed abusati del genere ed appaia totalmente prevedibile dal punto di vista narrativo e con uno stile di regia ormai visto e rivisto. Funzionano la coppia dei protagonisti e la caratterizzazione ambientale.
Non è facile fare un buon film di genere spionistico: gli ultimi esempi navigano fra gli estremi di sceneggiature criptiche e involute, e di banali e scontate vicende di azione, inseguimenti e sparatorie. Questo film appartiene di diritto alla seconda categoria, poichè procede imperturbabile nelle paludi delle più viste e straviste situazioni complottistiche di prammatica. I nomi pesanti di alcuni interpreti (Washington, Farmiga, etc.) non salvano la pellicola dall'annegamento nella mediocrità più trascurabile.
Con la scusa che ci potrebbe deliziare anche leggendo le pagine gialle, Washington viene ormai infilato in film dimenticabili sperando che la sua carismatica presenza salvi capre e cavoli. Stavolta il trucchetto riesce solo parzialmente: a metà tra azione e spy story, la pellicola di Espinosa veleggia su schemi abusati e già visti non sorprendendo in nessun punto ma rimane comunque una pellicola potabile grazie al discreto ritmo e a buone interpretazioni (tolto Reynolds, a tratti veramente inguardabile). Buono per curare lo spleen post-olimpico.
Un buddy buddy movie spionistico con una strana coppia in fuga (guardia/ladro ma anche pivello/scafato) che, pur potendo contare su un cast di pregio anche nei ruoli di contorno e alcune sequenze di azione girate con professionalità, non riesce a sollevarsi della mediocrità. Il racconto dei panni sporchi dei servizi segreti è già stato fatto da altri, prima e meglio. Washington è sempre carismatico ma, alle prese con un personaggio scontato e dialoghi didascalici, non può salvare il film, anche se ne può giustificare la visione.
Eccolo l'ennesimo action che non si ferma mai, nemmeno se propone scene oltre i limiti della realtà o se non dà tempo per mettere a fuoco chi fa cosa. Eh sì, perchè tra l'altro non ti puoi fidar di nessuno nello sviluppo della trama, all'insegna della migliore tradizione spionistica. Peccato che i contorcimenti siano esagerati e gestiti talvolta con sufficienza (e che la Farmiga faccia da tappezzeria). Non male invece Reynolds, su cui viene riposto molto peso del film. Washington sempre in forma.
Un ex agente CIA viene braccato da un misterioso gruppo di mercenari. Bel film di spionaggio, ricco di numerose scene action molto adrenaliniche e ben girate. Il ritmo è tenuto ben alto e tra fughe, inseguimenti e sparatorie si arriva alla fine soddisfatti. Affiatata la coppia Washington-Reynolds e ottimi anche la Farmiga e Gleeson.
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E meno male che c'è Washington, che ultimamente come Re Mida riesce a trasformare in oro tutto ciò che tocca. Diversamente sarebbe stata una delle tante pellicole spy-action di cui presto si perde la memoria. E invece, grazie a lui ma anche al resto del cast tutto sommato di buon livello, il risultato viene portato a casa senza troppa fatica. Anche perché Reynolds si conferma ormai attore capace di essere protagonista indiscusso. Buone le coreografie degli scontri, con qualche sequenza ben strutturata.
Un annoiato agente della CIA che fa la guardia a una safe house a Johannesburg si trova a dover tenere in custodia un ex agente dell'agenzia che ha con sé un file pericoloso. Film di pura azione al cento per cento che tiene costantemente con il fiato sospeso. Sparatorie, scazzottate, inseguimenti in auto e a piedi (notevole quello sopra i tetti della baraccopoli) e una storia costruita per il colpo di scena finale, sono elementi che rendono questo film un action di tutto rispetto. La coppia Washington/Reynolds funziona.
Se non ci fosse Denzel Washington ad attirare l'attenzione, probabilmente il lavoro di Espinosa sarebbe passato ancor più in sordina. Lo scritto, infatti, non è molto rifinito e nemmeno tanto originale per sbaragliare l’agguerrita concorrenza. Il grosso si concentra nelle scene d’azione, anche se quella telecamera perennemente instabile e traballante alla lunga dà fastidio. Ci si deve accontentare di questo e poco più perché la componente relativa allo spionaggio è abbastanza blanda e spesso poco plausibile, non riuscendo a garantire alcun appagamento.
Agente segreto alle prime armi deve fronteggiare, tutto in una volta, un super-traditore appena costituitosi e un super-complotto per eliminarlo. Scatta l'ovvia e improbabile alleanza. Cast rimarchevole totalmente sprecato per girare un film che si perde per strada pezzi di trama e ambizioni per diventare una concentrato di inseguimenti, cazzotti e sparatorie. Ovviamente, il tutto diventa rapidamente implausibile oltre il livello di guardia. Peccato, se ne sarebbe potuto tirar fuori un bel film di genere nobilitato da attori di livello. E invece.
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