Roadracers

Buon prodotto tv in cui Rodriguez – meglio che in molte sue opere cinematografiche successive – racchiude dialoghi pepati, passioni cinefile (qui il film cult è L’invasione degli ultracorpi, mentre il titolo allude all’omonima pellicola del ‘59) ed un saldo connubio tra violenza fumettistica e ironia, sferzandoli a tempo di musica rock con un montaggio forsennato e virtuosistico. Arquette, ribelle in black leather e brillantina, rammemora Jim Stark, Sailor Ripley e l’(anti)eroe solitario di qualche western all’italiana. Prima dei titoli di coda vengono presentati gli errori sul set.

Dopo l'esordio col botto de El Mariachi, Rodriguez firma questo film TV che si distingue per l'indubbia qualità della confezione, tanto da farlo apparire un prodotto cinematografico al 100%. La storia, improntata sul desiderio di riscatto di un rockabilly di periferia negli anni '50/'60, si dipana tra la commedia e il dramma, assumendo connotati più cupi e disperati, decisamente pulp ed inaspettati, nell'ultima parte. Operazione riuscita, anche grazie alla bravura di Arquette e ad una colonna sonora irresistibile. Buone anche le scenografie.

Il talento di Rodriguez c'è già tutto, e anche se si tratta di una produzione televisiva (ma in fondo lo era anche Duel di Spielberg) c'è moltissimo cinema nonché metacinema. Fantastico Arquette nell'interpretare un ruolo a metà strada fra il grottesco (le manciate di brillantina) e il drammatico, e brava anche Salma Hayek che, a dispetto della giovane età, è l'unico personaggio di buon senso in mezzo a una faida assurda, memorabile la sua chioma volteggiante di fronte agli occhi increduli della Brady Conrad a cui sono stati incendiati i capelli. Colonna sonora incredibile.