Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? - Film (1968)

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Grosso successo di pubblico per questo viaggio nell’Africa nera (in Angola, per la precisione) condotto da Ettore Scola su sceneggiatura di Age, Scarpelli e Scola stesso. Alberto Sordi, ricco editore romano, parte per l’Africa assieme al suo ragioniere Bernard Blier (sempre in giacca e cravatta, anche sotto il sole a picco) alla ricerca del cognato, di cui si erano perse le tracce da tempo. In realtà è una scusa di Sordi per affrancarsi dalla vita monotona dell’imprenditoria e infatti, quando sembra che abbiano trovato il cognato dopo nemmeno un giorno di ricerche, Sordi appare deluso. Per fortuna è solo un falso allarme. Scola indovina bene la coppia Sordi (fanfarone, finto poliglotta, logorroico...Leggi tutto come nelle sue migliori interpretazioni comiche)/Blier (timido, riservato, continuamente vessato da Sordi che su di lui scarica ogni colpa), trova un ambiente perfetto per le loro scorribande nei suggestivi paesaggi africani, ma indulge spesso in lunghe carrellate documentaristiche, minuti interi lasciati ai cori e alle urla dei bambini neri secondo un costume abusato dai nostri registi. In pratica, con la scusa di un soggetto poco articolato, Scola ci propina scorci di Africa già visti e stravisti, ricalcando ogni possibile stereotipo. La cosa appesantisce non poco il film (troppo lungo, oltre due ore!) che, se trova in alcuni momenti scenette deliziosamente comiche (la caccia fallita al leone, la rissa col portoghese che apostrofa Blier con un chiaro “petasso de cornudo”) valorizzate da un ottimo Sordi, altrove (diciamo per la stragrande maggioranza del tempo) si dilunga in particolari inutili. Insomma, seguire l’intero film (specie nel fastidioso, diluitissimo e prevedibile finale con Manfredi) è impresa ardua e, come spesso gli capita, Ettore Scola costruisce film ambiziosi senza saperlo fare completamente. Discreto.

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B. Legnani 22/10/07 00:16 - 5519 commenti

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Ipertrofico, talora persino noioso (si ha l'impressione che abbiano licenziato un prototipo nel quale, per errore, erano rimaste lunghe sequenze inutili...), salvato dalla coppia Alberto Sordi-Bernard Blier che risulta ben più azzeccata di quanto si potesse ipotizzare (nonostante il francese parli con cadenza marchigiana!). Tutto va a corrente alternata. Guardabile, ma nulla di più.
MEMORABILE: "Titì, nun ce lascià!".

Caesars 30/10/07 10:23 - 3773 commenti

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Scola non convince appieno con questo film che risulta poco incisivo, appesantito per di più da lunghe ed inutili riprese semi documentaristiche. La cosa più riuscita è il titolo, seguita a ruota dall'interpretazione dei due protagonisti (Blier meglio di Sordi). Il regista riuscirà a fare di meglio, e molto, negli anni '70. Un'occhiata si può dargliela.

Galbo 11/06/08 07:16 - 12372 commenti

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Spassosa commedia diretta da Ettore Scola per una volta fuori (almeno in senso geografico) dai confini nazionali ed in trasferta in Africa, per una storia che prende di mira il provincialismo italiano e i luoghi comuni che abbondano (ancora oggi in parte) sul continente nero. Su una bella sceneggiatura scritta da Age & Scarpelli si muove una serie di riusciti personaggi, capitanati da Alberto Sordi in una delle migliori versioni dell'italiano cialtrone all'estero. Ottimo anche il resto del cast.

Lovejoy 21/07/08 14:18 - 1823 commenti

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Discreta commediola on the road diretta da uno Scola non particolarmente in forma. Ma la colpa è sopratutto di un copione che, dopo lo spunto iniziale, finisce per arenarsi su situazioni e battute gia ampiamente viste e sentite. Personaggi interessanti fino a un certo punto e ritmo altalenante. Bravi e affiatati Sordi e Blier. Manfredi così così. Insomma, un'occasione in parte sprecata.

Ianrufus 18/08/08 21:42 - 139 commenti

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Contestualizzando il film in anni di documentari e di vari "Africa addio", il paesaggio africano, incontrando la commedia italiana, non poteva che regalare notevoli incassi. Sordi si replica in giro per il Continente Nero, mentre Manfredi è una piacevole sorpresa, con tanto di treccine e perline. Il finale e la musica hanno fatto di questo film un cult in anni di repliche televisive. Pensare che questi erano i "cinepanettoni" di quarant'anni fa... sigh! (nostalgia).
MEMORABILE: "ARIDANGHE ROMPI COIOTA!"

Pigro 23/11/08 10:39 - 9623 commenti

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Due italiani vanno in Africa per rintracciare il cognato di uno dei due. Ovvero: l'Africa vista da due piccoli borghesi e dal loro provincialismo, un continente che si svela rimanendo incomprensibile ma sempre fascinoso. La coppia Sordi-Blier è impagabile nell'affrontare questa avventura on the road dagli imprevedibili risvolti e dagli esiti paradossali. Una commedia gustosa, forse un po' lunga per colpa di inutili tratti para-documentaristici, ma ugualmente apprezzabile.

Cangaceiro 20/01/09 20:39 - 982 commenti

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Il titolo "wertmullerianamente" chilometrico è fedele all'eccessiva lunghezza del film stesso, all'interno del quale non ho trovato particolari significati esistenziali. È piuttosto uno show "di" Sordi che gigioneggia dal primo all'ultimo minuto con Blier che fa dimessamente da spalla rassegnata. Manfredi entra in scena tardissimo, quando la noia si è già impossessata dello spettatore, ma nella manciata di minuti a sua disposizione riesce a lasciare il segno da grande fuoriclasse che è stato. Non male, ma nemmeno memorabile.

Gugly 17/01/09 23:50 - 1184 commenti

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Desiderio di fuga che si risolve in un'altra commedia sul (mal)costume italiano: Sordi in Africa tratteggia un italiano di rara bastardaggine che si rivaluta solo a tratti (il diverbio coi portoghesi dopo il passaggio sul ponte). Le disavventure sono divertenti, ma slegate tra di loro ed il complesso del film risulta disomogeneo e un po' troppo lungo. Curiosa, ma riuscita, l'interpretazione di Mandredi. Le riprese angolane potrebbero costituire un documentario a sè.
MEMORABILE: Lo sguardo intenso di Titino (Manfredi) quando la sua tribù lo vede andare via.

Hackett 10/05/09 17:39 - 1865 commenti

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La sostanziale impressione che il film dà è quella di essere troppo lungo. Nonostante i bravi attori e l'ambientazione intrigante la pellicola non riesce a decollare del tutto, trascinandosi spesso in dialoghi superflui. L'ispirazione ad un classico come "Cuore di tenebra" di Conrad è più che accennata, anche se il medesimo libro ispirerà film di ben altro calibro.

Matalo! 11/01/10 14:27 - 1378 commenti

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Versione commedia di "Cuore di Tenebra" di Conrad (citato nel corso del film). Ovvio, non c'è il tono pumbleo del racconto (che si trova tutto in Apocalypse now) ma il film è sapido e meno scemo della media delle commedie itliote dei 70. Sordi fanfarone funziona spalleggiato benissimo da Blier marchigiano. Manfredi è a tratti magnetico. Un on the road divertente pieno di battute, nel suo piccolo, memorabile minikolossal di un regista sempre tra serietà e romanità bonaria, talvolta arguto talvolta irritante.
MEMORABILE: "Didì nun ce lassa!". Il menù detto dal "Pantera". Sordi e Blier girano girano e son sempre nello stesso punto. "Petasso de cornudo ce sarai tu!"

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Enricottta 12/01/10 22:58 - 506 commenti

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A volte il cinema è alchimia pura. Un piccolo gioiello sarà alla fine questo film. Tutte le componenti (location, cast, regia, sceneggiatura, musiche) sono miscelate sapientemente e anche molto bilanciate. Manfredi e Sordi giovani e superlativi. Godibilissimo. Una sorta di fuga dalla realtà in salsa Amatriciana.

Puppigallo 29/04/10 12:04 - 5251 commenti

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A tratti documentaristico, con un Sordi spesso un po' troppo macchietta, è un film non completamente riuscito, che alterna momenti simpatici, grazie agli strambi personaggi incontrati strada facendo, a parti più tediose e eccessivamente parlate, nonostante la spalla di Sordi (il povero pacato ragioniere quasi Fantozziano, che subisce) non sfiguri. Manfredi, in versione stregone (Titì) non è male, come non male è la pellicola, che forse, per un film del genere ha più che altro il difetto di durare troppo. P.S. Sordi, in versione grande cacciatore, è paragonabile a Totò che arriva a Milano.
MEMORABILE: Sordi: "Gli indigeni sono taciturni, riservati e un po' stronzi"; L'italiano caciarone che canta: "Amore baciami!"; Gli indigeni: "Titì nun ce lassà!"

Karim 17/07/10 21:24 - 22 commenti

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Al di là della lunghezza del film e del titolo, in certi passaggi è una commedia veramente esilarante! Sordi è sempre Sordi e in compagnia di Blier, doppiato con un azzeccatissimo accento marchigiano, sembrano una coppia di vecchi coniugi in viaggio sempre a litigare ma sempre pronti a darsi una mano! La colonna sonora di Trovajoli dà ai paesaggi africani un respiro di grandezza e libertà. Ottimo anche Manfredi in veste di inusuale santone.
MEMORABILE: "Pedaso de cornuto ce sarai tu!"

Rickblaine 17/07/10 16:56 - 635 commenti

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Questo è un film che non stanca nonostante le tante riprese solitarie del deserto africano. La morale nei film di Sordi la fa sempre da padrone e il faccione del romano è sempre convincente. Qui è alla ricerca del cognato disperso nel continente nero. Avvincente e comico e drammatico allo stesso tempo. Ettore Scola lavora bene.

Enzus79 6/09/10 19:14 - 2864 commenti

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Non male questo film diretto da Ettore Scola, che nonostante la sovrabbondanza di scene piuttosto noisose ed immagini documentariste, diverte. Sordi e Blier sono la classica coppia che fa veramente ridere. La commedia italiana ha prodotto comunque certamente di meglio...

Nando 6/09/10 16:30 - 3806 commenti

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Sordi e Blier partono per l'Africa alla ricerca del cognato scomparso. Durante il lungo viaggio i due s'imbattono in varie vicende (irresistibile la parlata umbro-marchigiana di Blier), fin quando non incontrano uno pseudo santone (convincente e malinconico Manfredi) che non è altri che il ricercato. Analisi sulla vita agiata e consumistica ed il senso reale della stessa tra gli indigeni africani. Un discreto affresco.

Piero68 18/08/11 14:34 - 2955 commenti

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Scola mette insieme una coppia inedita (Sordi-Blier) per questo classico della comicità anni 60. E tutto sommato l'idea è buona visto che di tutto il film quello che più funziona è proprio il rapporto-scontro ed i dialoghi tra i due. Buono anche l'apporto di Manfredi. Un grandissimo come sempre. Anche quando viene relegato negli ultimi minuti riesce sempre a trovare l'ispirazione per immedesimarsi nel personaggio. Niente di eccezionale ovviamente. Eppure, come era solito fare il cinema dell'epoca, ci sono comunque ottimi spunti per riflettere.

Rambo90 7/09/11 03:23 - 7661 commenti

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Intramontabile classico della commedia all'italiana: anche se si inceppa in qualche passaggio e ogni tanto sembra troppo lungo, è supportato da una storia avvincente e da paesaggi veramenti resi al meglio dalla splendida fotografia. Sordi e Blier in coppia sono molto spassosi e i loro scambi di battute strappano tante risate, ma ancora più grande è Manfredi vestito da santone africano! Bella la colonna sonora, bravi i caratteristi e finale commovente. Grande.
MEMORABILE: "L'ha letto Jack London?"

Samuel1979 28/04/12 01:36 - 546 commenti

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Dalla mente di Scola una buona commedia che, al di là della semplice trama, cela al suo interno problematiche molto più importanti quali l'agiatezza e la noia della vita borghese nonchè lo sfruttamento coloniale in Africa. Sugli attori nulla da dire; tra l'altro il film ruota attorno al binomio Sordi- Blier (coppia già rodata in Crimen) e l'attore romano qui sfoggia tutto il suo repertorio caratterizzato da battute e tempi recitativi fuori dal comune. Piccola parte per Nino Manfredi.
MEMORABILE: Alberto Sordi cita D'Annunzio: "O falce di luna calante, qual mèsse di sogni ondeggia al tuo mite chiaror qua giù!"

Pinhead80 18/07/12 15:06 - 4715 commenti

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Nonostante la presenza dell'ottimo Manfredi, i veri due mattatori della pellicola sono Sordi e Blier. Durante il loro viaggio (forse esagerato l'uso di immagini di repertorio) riescono a insaporire la vicenda con i loro battibecchi, i loro musi e le loro trovate. La storia di un viaggio quindi ma anche la critica a una società borghese che ha perso il contatto con la realtà e con il piacere delle cose vere. Lungaggini a parte è un film che si vede molto volentieri.
MEMORABILE: Lo scontro verbale e fisico del duo Sordi-Blier con il turista portoghese che gli ha offerto un passaggio.

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Lupoprezzo 24/07/12 11:46 - 635 commenti

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Divertente ritratto del borghesotto di città in terra straniera, tanto arrogante quanto inadatto a qualsiasi situazione che lo veda protagonista al di fuori del suo mondo. Il film si sofferma anche, ma in tono minore, sul bisogno di fuga dal soffocante trantran moderno. Qualche lungaggine di troppo (le parentesi che vedono il furfantello portoghese all'opera) e stereotipi a iosa. Immenso come sempre Alberto Sordi, qui intento a dare vita ad un vero e proprio scontro classista col proletario (e suo sottoposto) Bernard Blier. Piccola parte per Manfredi.

Il Dandi 9/09/12 22:16 - 1917 commenti

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Uno Scola post-Jacopettiano, che sposta il terreno della commedia all'italiana su scenari di poderosa (per lo screen cinematografico dell'epoca) resa documentaristico-spettacolare (che Sordi, con mano meno felice, cercherà di riproporre in tutte le sue cartolinesche regìe). Prolisso, con qualche caduta ma nessuna imperdonabile. Il confronto finale tra Sordi e Manfredi è sapientemente ritardato, ma quando ci si arriva si viene ripagati. Ottimo Blier.
MEMORABILE: La rissa con il negriero portoghese: "Vergogna, due contro uno", e la replica di Sordi: "e se eravamo tre, te menavamo in tre!"

Motorship 6/04/13 17:07 - 585 commenti

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Bella commedia di Ettore Scola sulla voglia di scappare dalla routine borghese, con tratti di aspra critica alla società alto borghese. Un film caratterizzato da una sceneggiatura perfetta, da una regia asciutta, ma anche da un ottimo cast al massimo della funzionalità: Sordi è strabordante e molto divertente, mentre Blier (doppiato in marchigiano) è una spalla assai funzionale. Molto bene anche Manfredi: appare poco, ma quando appare è impagabile. Bei paesaggi africani e bellissima Ost del M° Trovaioli. ***
MEMORABILE: Sordi: "Gli indigeni sono taciturni riservati... e anche un po' stronzi"; Il camionista italiano che canta "Amore scusami"; Titì nun ce lassà.

Graf 4/09/13 21:37 - 708 commenti

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Il cinema di Scola diventa maggiorenne. Il regista, così attento alle tematiche sociali e politiche, manca il ’68 perché è in Africa a girare questo film en plein air tra foreste, savane, leoni e indigeni. L'opera gode di un ampio respiro narrativo e ha un ritmo disteso e maestoso; fa centro dal punto di vista spettacolare e scenografico ma in sostanza fallisce l’intento di aggiornare lo stato delle cose tra la società occidentale e dei consumi e il terzo mondo appena uscito dal giogo coloniale. Tutto si risolve in qualche battuta sarcastica di Sordi.
MEMORABILE: L'arrogante editore Sordi e il servizievole segretario Blair fanno scintille e il loro rapporto è l'elemento più interessante e divertente del film.

Gabrius79 6/09/13 19:03 - 1420 commenti

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Interessante commedia diretta da Ettore Scola con la coppia Sordi-Blier da antologia impreziosita dal "cameone" di Nino Manfredi. Il film, girato per la maggior parte in Africa, è una vera chicca, anche se a volte qualche momento di cedimento c'è. Spassosi i duetti tra Sordi e Blier (splendidamente doppiato) che sono piccole perle disseminate qua e là.

Rigoletto 17/01/14 17:10 - 1785 commenti

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L'accoppiata Sordi-Manfredi ritorna in questa avventura africana, decisamente più riuscita della trasferta veneziana. Uno dei meriti va sicuramente al lato più avventuroso e meno melenso del film, ma credo che un grande merito vada a Bernard Blier, splendida spalla di Sordi; i due, di fatto, portano avanti il film battibeccando su ogni cosa. L'unico neo un po' penalizzante è la durata eccessiva; per il resto, accorciato di una ventina di minuti, sarebbe stato un film molto più godibile. ***

Jandileida 20/06/14 10:15 - 1558 commenti

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Divertente viaggio in Africa della coppia Sordi-Blier alla ricerca del Manfredi scomparso: forse qui e lì un po' prolisso ma comunque capace di intrattenere e, sporadicamente, far riflettere sulle problematiche di un'Africa che a quel tempo, appena uscita (si fa per dire) dal colonialismo, doveva veramente essere un oggetto misterioso per lo spettatore medio italiano, imborghesito dal recente boom. Sordi fa il suo, forse calcando a volte un po' troppo, Blier è un'ottima spalla ma, al solito, Manfredi quando entra in scena la ruba. Non male, dopotutto.

Squash 9/09/14 16:32 - 35 commenti

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Sordi italiano in Africa. Dopo averlo visto ne I due nemici e in Finchè c'è guerra c'è speranza, Sordi non manca di far ridere alle prese con le difficoltà del paese africano, ben diverso dalla nostra patria. Non rimane immune però al fascino del paese tuttavia gli mancheranno come sempre gli spaghetti ben cucinati e la sicurezza della civiltà che seppure stressante sarà per lui irrinunciabile.
MEMORABILE: "Ragioniere guardi che cieli, guardi che colori, guardi che natura!" (Boom! Tonfo della Jeep che prende una buca). "Ragioniere guardi avanti"!

Daniela 7/03/16 10:38 - 12606 commenti

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Il titolo più famoso del Sordi all'estero, anche se non il migliore: troppo sottolineato il contrasto fra la noia della routine alto-borghese e la vitalità dell'Africa, peraltro per buona parte della pellicola presentata nei suoi aspetti più turistici, ad uso e consumo del bianco in cerca di distrazioni, anche se poi Scola regala ai due protagonisti un soprassalto di umanità di fronte al razzismo più bieco. Se il film merita comunque la visione, il merito è tutto dei duetti Sordi-Blier, con il secondo che sarebbe limitativo definire spalla.

Alex75 2/09/16 09:43 - 876 commenti

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Variazione sul tema dell’italiano all’estero, che si fa riconoscere per il suo gretto provincialismo anche nel cuore del Continente Nero. A conferire una certa originalità a un argomento piuttosto sfruttato contribuisce, oltre all’ambientazione, la critica alla società dei consumi, resa più sferzante dall’alchimia tra Sordi (l’attore più adatto per un film del genere) e il mite Blier, anche se Manfredi, pur vedendosi poco, ruba la scena a tutti. Unico limite, una certa prolissità.
MEMORABILE: Titino-Manfredi vestito da stregone.

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Pessoa 29/06/17 15:34 - 2476 commenti

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Commedia "all'africana" di Scola che con la sua ironia amara punta i riflettori sui mali della società industrializzata contrapponendogli una splendida Africa ricca di suggestioni non solo visive. Il messaggio coglie nel segno e il finale molto poetico sembra la giusta conclusione di una vicenda piena di disavventure, colpi di scena, rivalse e confronti culturali. Sordi (che ritornerà in Angola qualche anno dopo con intenti più bellicosi), Blier e Manfredi sono perfetti nei loro ruoli, il ritmo non è avvincente ma si fa seguire. Molto buono!
MEMORABILE: I battibecchi fra Sordi e Blier; Sordi e Blier che si azzuffano col Portoghese; Gli angolani che parlano con l'accento brasiliano; Il finale.

Rufus68 7/05/18 23:14 - 3819 commenti

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Film difettoso (l'esotismo) e facile nei caratteri secondari (e nel finale), ma reso memorabile dal duetto comico fra Sordi e Blier. Le sopraffazioni classiste di Sordi e i bofonchiamenti marchigiani di Blier si susseguono senza requie stravolgendo comicamente termini neutri come "dottore" e "ragioniere" che i Nostri si rinfacciano e rimpallano per tutta la durata con esiti irresistibili. A distanza di mezzo secolo un divertimento immarcescibile. Solo Manfredi è un po' in sordina.

Ryo 12/10/18 22:00 - 2169 commenti

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Divertentissima commedia che racconta una parodia del borghese alle prese con la povertà di un paese del terzo mondo. Ricco di battute e gag memorabili, sfoggia al contempo eccezionali riprese del luogo. Strepitoso Nino Manfredi nella parte dello stregone improvvisato, geniale Alberto Sordi dotato di una memorabile spalla che gli regge sempre il gioco.
MEMORABILE: "E facciamoci sempre riconoscere da tutti!"; "Ce l'hai 'na madre? Sì? A gran fijo de na mignotta!"

Rocchiola 21/11/18 09:29 - 952 commenti

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Il primo successo dello Scola regista dopo alcuni film di scarso rilievo. Una sorta di versione leggera del "Cuore di tenebra" di Conrad con Sordi e Manfredi nei panni di Marlow e Kurtz, anche se alcuni hanno notato somiglianze anche con la storia Disney "Topolino e il Pippotarzan". La critica al provincialismo italico e alla società del benessere sono blande, l’ambientazione africana è da cartolina, non ci sono cattivi, ma ci si diverte parecchio soprattutto grazie a una spalla come Blier, la vera forza del film, mentre Sordi tende a eccedere.
MEMORABILE: Benedetto Campi il camionista canterino; Il sussulto d’orgoglio antirazzista; I duetti tra Sordi e Blier; Sordi respinto dalla giovane di colore.

Paulaster 16/09/19 10:52 - 4375 commenti

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Editore stressato andrà alla ricerca del cognato in Angola. Tema della fuga dalla modernità e dell'adattamento: peripezie che avrebbero divertito pure Conrad. Durata eccessivamente spalmata quando si vaga sul territorio, condita con deliziosi siparietti del solito Sordi e della felice intuizione di Blier. Discreto il finale di potente impronta emotiva. Manfredi serve solo per la romanità. Immagini della natura utili alla causa, anche se a volte sembrano troppo incollate alla trama.
MEMORABILE: Il rinoceronte che carica la macchina; Il ponte tenuto a braccia; Il popolo a riva che invoca Manfredi; Gli struzzi che attaccano l'uomo.

Minitina80 23/10/21 12:34 - 2976 commenti

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Paga lo scotto di un minutaggio che valica le due ore, che sono decisamente troppe per un’opera simile. La strana coppia Sordi-Blier funziona oltre le previsioni e i loro duetti restano l’aspetto di maggiore sollazzo. Poco lo spazio lasciato a Manfredi, che non cambia di molto le carte in tavola. Gli intenti degli sceneggiatori appaiono evidenti, ma la forma scelta lascia a desiderare, smarrendo per strada incisività e concisione. Se andiamo a stringere, infatti, è ben poca cosa e il modo per fare meglio era a portata di mano. Era sufficiente non allargarsi troppo.
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  • Curiosità Fauno • 24/10/19 14:06
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Pulemiot41 • 12/10/20 12:22
    Disoccupato - 64 interventi
    Sordi usa l'espressione "quarto marino" per descrivere un periodo di tempo di 4 ore e non un quarto d'ora come aveva capito Blier, ma il povero Blier come faceva a capire questa espressione quando nonostante le mie ricerche non ho trovato nessun riferimento al "quarto marino" tanto da farmi dubitare sulla sua reale esistenza di questa definizione!
  • Discussione Pessoa • 14/10/20 23:14
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    nonostante le mie ricerche non ho trovato nessun riferimento al "quarto marino" tanto da farmi dubitare sulla sua reale esistenza di questa definizione!

    Ciao Pulemiot, risolto l'arcano. La definizione esiste realmente, come attestato da questa autorevolissima fonte all'ultima voce del par. 2

    "Definizioni di quarto (...)  
           (marina) turno di guardia di quattro ore a bordo delle navi." 


    https://dizionario-online.net/quarto.html

    e se può servire conoscevo l'espressione per averla incontrata più volte nelle mie letture passate. Purtroppo non sono in grado di rammentare con precisione dove e quando quindi, di conseguenza, non posso citare con cognizione di causa. Credo comunque si tratti di uno o più libri di Joseph Conrad.
    Ma giuro sulla mia copia dei Tascabili Bompiani della Divina Commedia autografata dall'autore che è tutto vero.
  • Discussione Pulemiot41 • 16/10/20 15:17
    Disoccupato - 64 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    nonostante le mie ricerche non ho trovato nessun riferimento al "quarto marino" tanto da farmi dubitare sulla sua reale esistenza di questa definizione!

    Ciao Pulemiot, risolto l'arcano. La definizione esiste realmente, come attestato da questa autorevolissima fonte all'ultima voce del par. 2

    "Definizioni di quarto (...)  
           (marina) turno di guardia di quattro ore a bordo delle navi." 


    https://dizionario-online.net/quarto.html

    e se può servire conoscevo l'espressione per averla incontrata più volte nelle mie letture passate. Purtroppo non sono in grado di rammentare con precisione dove e quando quindi, di conseguenza, non posso citare con cognizione di causa. Credo comunque si tratti di uno o più libri di Joseph Conrad.
    Ma giuro sulla mia copia dei Tascabili Bompiani della Divina Commedia autografata dall'autore che è tutto vero.

    Grazie Pessoa, non era facile in quanto Sordi usa la definizione "Quarto marino" che non ha senso, avrebbe dovuto dire Quarto in marina!
  • Discussione Pessoa • 16/10/20 18:51
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    nonostante le mie ricerche non ho trovato nessun riferimento al "quarto marino" tanto da farmi dubitare sulla sua reale esistenza di questa definizione!

    Ciao Pulemiot, risolto l'arcano. La definizione esiste realmente, come attestato da questa autorevolissima fonte all'ultima voce del par. 2

    "Definizioni di quarto (...)  
           (marina) turno di guardia di quattro ore a bordo delle navi." 


    https://dizionario-online.net/quarto.html

    e se può servire conoscevo l'espressione per averla incontrata più volte nelle mie letture passate. Purtroppo non sono in grado di rammentare con precisione dove e quando quindi, di conseguenza, non posso citare con cognizione di causa. Credo comunque si tratti di uno o più libri di Joseph Conrad.
    Ma giuro sulla mia copia dei Tascabili Bompiani della Divina Commedia autografata dall'autore che è tutto vero.

    Grazie Pessoa, non era facile in quanto Sordi usa la definizione "Quarto marino" che non ha senso, avrebbe dovuto dire Quarto in marina!
    No, no, confermo che l'espressione "quarto marino" è quella giusta.

  • Discussione Pulemiot41 • 17/10/20 21:17
    Disoccupato - 64 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    nonostante le mie ricerche non ho trovato nessun riferimento al "quarto marino" tanto da farmi dubitare sulla sua reale esistenza di questa definizione!

    Ciao Pulemiot, risolto l'arcano. La definizione esiste realmente, come attestato da questa autorevolissima fonte all'ultima voce del par. 2

    "Definizioni di quarto (...)  
           (marina) turno di guardia di quattro ore a bordo delle navi." 


    https://dizionario-online.net/quarto.html

    e se può servire conoscevo l'espressione per averla incontrata più volte nelle mie letture passate. Purtroppo non sono in grado di rammentare con precisione dove e quando quindi, di conseguenza, non posso citare con cognizione di causa. Credo comunque si tratti di uno o più libri di Joseph Conrad.
    Ma giuro sulla mia copia dei Tascabili Bompiani della Divina Commedia autografata dall'autore che è tutto vero.

    Grazie Pessoa, non era facile in quanto Sordi usa la definizione "Quarto marino" che non ha senso, avrebbe dovuto dire Quarto in marina!
    No, no, confermo che l'espressione "quarto marino" è quella giusta.



  • Discussione Pulemiot41 • 17/10/20 21:22
    Disoccupato - 64 interventi
    Ma veramente non ho trovato nessun riscontro di questo! Se si digita "Quarto marino" escono nomi di avvocati e località varie se si digita "Quarto in Marina" escono turni di guardia nella marina, come vedi la differenza è considerata sostanziale e neanche io vedo facile identificare e più giusto usare un'altra espressione!
  • Discussione B. Legnani • 17/10/20 21:47
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    https://it.wikipedia.org/wiki/Turni_di_guardia_nella_marina_militare#:~:text=Nelle%20navi%20militari%20in%20molte,o%20per%20la%20sua%20manutenzione.

    LEGGERE IN FONDO.
  • Discussione Pulemiot41 • 19/10/20 22:26
    Disoccupato - 64 interventi
    Con tutto il rispetto su Wikipedia si parla solo di "Quarto" in Marina per intendere un turno di quattro ore e non di "Quarto Marino" come dice Sordi disorientando molto la mia ricerca. Se avesse detto più giustamente : "Ma io dicevo Quarto! Quarto in Marina!" io avrei trovato subito il termine come turno di guardia della marina militare, Ma dicendo: "Ma io dicevo Quarto! Quarto Marino!" non ha più il senso dovuto!
  • Discussione B. Legnani • 20/10/20 10:04
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Pulemiot41 ebbe a dire:
    Con tutto il rispetto su Wikipedia si parla solo di "Quarto" in Marina per intendere un turno di quattro ore e non di "Quarto Marino" come dice Sordi disorientando molto la mia ricerca. Se avesse detto più giustamente : "Ma io dicevo Quarto! Quarto in Marina!" io avrei trovato subito il termine come turno di guardia della marina militare, Ma dicendo: "Ma io dicevo Quarto! Quarto Marino!" non ha più il senso dovuto!
    Per cui, per te, "Quarto marino" è un'espressione che è inconcepibilmente derivata da "Quarto in marina"!!!