Return of the living dead IV: Necropolis - Film (2005)

La triossina, vatti a capire perché, è stata stipata a Chernobyl (un regista più intelligente avrebbe politicamente insistito su questa valenza): il vil mad-doctor Coyote se ne appropria per creare zombie-terminator per l'esercito. Messa così lo diresti promettente, ma alla regia c'è un marinaio. E fin dal primo quarto d'ora, il film marina se stesso, dichiarando il jolly di una sguaiata imbecillità -peggiore, se possibile, del chapter two- che può giusto far divertire i minori di anni 12. Il kursaal splatter è concentrato nei 25' finali, prima dei quali si sacramenta e sbadiglia a tutt'andare.

Operazione disgraziata, sia negli intenti che nei risultati: budget risicato, attori di scarso livello ed effetti speciali fanno il paio con una sceneggiatura scadente, spesso abbondantemente al di là del ridicolo e con una messa in scena poverissima, di quelle che neanche l’artigiana intraprendenza salva. Emergono solo, per simpatia e dinamismo, le scene con gli zombi simil Terminator; ma sono delle goccie nel mare della desolazione. Il regista è quello del divertente Arac-attack: ha perso il senno? A tratti anche irritante.