Retro puppet master - Film (1999)

Alla Full Moon sono testardi: il nuovo rinforzino della saga di Puppet Master è il prequel del prequel. Ci troviamo in Egitto, ci viene svelato il segreto di Toulon e via, giù con i soliti burattini. Questa volta, almeno, il loro look cambia, diventa meno rifinito e a livello di resa visiva il film guadagna almeno un velo di novità. Per il resto, poca azione, il gore svanisce del tutto e il finale è terribilmente debole. Trascurabile, ma rispetto ad altri capitoli della saga è una spanna avanti. Nonostante il regista.

Il franchise dei giocattoli terribili di casa Band si allunga. Qui si fa un passo indietro nel tempo, con Mastro Toulon che spiega come ha ottenuto il potere di insufflare energia vitale in oggetti inanimati. Buona l'idea di scomodare gli antichi Egizi e la loro smania di immortalità, altrettanto efficace la location (romena) imbiancata dalla neve. Ma anche il cast scelto per l'operazione si dimostra all'altezza, con il franco-statunitense Sestero a impersonare il giovane "magic man" e la Dau nei panni della sua amata. What a good movie!

DeCoteau ripropone un prequel: seguiamo gli esordi di Toulon e scopriamo come entrò in possesso del segreto della vita (anche se in Puppet master 2 ce la raccontavano in modo diverso). Fra mummie conciate come il giudice di Chi ha incastrato Roger Rabbit, effetti visivi tremendi e animazioni dei pupazzi persino peggiori, solo il cast si rivela degno di interesse: Guy Rolfe (al suo ultimo film) ci offre una performance quasi commovente nei panni del vecchio burattinaio, mentre la controparte giovane è interpretata dal Greg Sestero di The room, che sfoggia un assurdo accento francese.

L'idea di mostrare come Toulon abbia ottenuto il potere di dar vita ai burattini era accattivante; peccato che, vista la natura da prequel, Rolfe sia quasi di passaggio, mentre il protagonista è un anonimo Sestero. Il ritmo è blando, gli effetti visivi scarsi e il make up delle mummie terribile. DeCoteau toppa in pieno! Si salvano i burattini in legno, ma purtroppo il tutto non basta. Si fatica ad arrivare ai titoli di coda.

Uno dei peggiori capitoli della lunga saga di André Toulon, che qui rivive le proprie origini di burattinaio e il modo in cui ereditò il proprio potere (sconfessando tra l'altro quanto visto nel secondo capitolo). Si salva ben poco, considerando la carenza di azione e l'assoluta economia degli effetti speciali; le marionette "vintage" sono inoltre piuttosto brutte (escludendo Doktor Death, che ha un volto più curato) e animate male. Guadagna mezzo pallino per la presenza di Rolfe, che surclassa il rimanente cast, e soprattutto per il trio di mummie, involontariamente esilaranti.