Ratter - Ossessione in rete - Film (2015)

Ratter - Ossessione in rete

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ormai non si contano più i film che all'inquadratura classica, alla sobrietà d'un tempo, preferiscono l'immagine agitata di un caleidoscopio stomachevole che riprende il set nel modo più tecnicamente sballato si possa immaginare. Lo scopo è semplice: restituire a chi guarda la sensazione di quell'imperfezione nelle riprese con cui tutti ci troviamo alle prese quando accendiamo un telefonino o una telecamera in casa. Teste "tagliate", enormi oggetti fuori fuoco in primo piano, riprese da dentro una borsa, da sotto un tavolo, in split screen... Se non altro RATTER rinuncia da subito a preoccuparsi di farci credere che ci sia sempre qualcuno dietro le telecamere, limitandosi a restituire formalmente...Leggi tutto la sensazione della ripresa casalinga. Di solito la scelta di disorientare lo spettatore con questo tipo di espedienti tecnici è direttamente proporzionale alla povertà del soggetto; e infatti... Al centro della storia Emma (Benson), una giovane universitaria appena trasferitasi a New York dal Wisconsin. Ha da poco lasciato il ragazzo, ne conosce un altro, ha un'amica, chiama sua madre dal pc, fa aerobica in casa... Per metà film succede poco o niente: la normale vita da studentessa di una ragazza come tante che (ma solo in via teorica, come detto non sembra siano tutti opera sua i filmati attraverso cui la vediamo muoversi) pare amare molto riprendersi e fotografarsi. Poi però ecco subentrare la variante "paranormal": per infondere un po' di thrilling alla storia partono le inquadrature notturne a camera fissa con il letto in primo piano e la porta della stanza sullo sfondo, dietro la quale si muove un'ombra. Strani rumori, musica d'ambiente che si alza, un carillon... Non siamo in campo horror, ma se sostituissimo i fantasmi della saga di Oren Peli a questo stalker nerovestito cambierebbe poco. Non si sa chi sia: comincia con lo spedire mail inquietanti minacciando Emma e il suo nuovo amico, la costringe a rivolgersi inutilmente alla polizia e per l'appunto, comincia ad apparire nell'appartamento della ragazza un po' qui e un po' lì... Chi è? La Benson è bravina, riesce a dare il giusto mix di ingenuità, dolcezza e carica sexy alla sua Emma, ma l'impressione è quella di assistere a un qualsiasi reality. Regia piatta rianimata a colpi di montaggio, fastidiosi artefatti digitali sul'immagine utili solo a renderla quanto più vicina alle nostre odiosissime riprese difettose, split screen a casaccio, dialoghi di rara banalità con l'aggiunta che ogni considerazione che si potrebbe fare sulla pericolosità e la vulnerabilità dei nuovi dispositivi tecnlogici potremmo replicarla identica per ognuno di questi cyber-movie creati perlopiù in catena di montaggio. Persecutori che si nascondono tra le fitte maglie della rete ne abbiamo visti nascere già vent'anni fa quando internet era strumento per pochi, figuriamoci se nel 2015 ci si può ancora stupire... Un thriller di risulta non del tutto disdicevole ma decisamente trascurabile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/06/16 DAL DAVINOTTI
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