Racconti da Stoccolma - Film (2007)

Racconti da Stoccolma
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Titolo originale: När mörkret faller
Anno: 2007
Genere: drammatico (colore)
Note: Premio Amnesty International al 57° Festival di Berlino.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/06/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 3/06/08 00:19 - 583 commenti

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Va riconosciuto a Vieri Razzini buon fiuto di distributore, grazie al quale, con la sua Teodora, ha fatto giungere in Italia Pantaléon e le visitatrici e, soprattutto, Irina Palm. Dalla Scandinavia, però, non sempre prende il meglio. Dopo L'amore non basta mai, ora tocca a Racconti da Stoccolma. Il regista Nillson è una sorta di Stelvio Massi svedese, specializzato in polizieschi. Ed in effetti, il meglio Racconti da Stoccolma lo dà nelle cadenze thriller. Per il resto, siamo nell'ambito di Tv movie con dibattito (Donne al bivio?).

Galbo 17/06/08 20:45 - 12392 commenti

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Tre racconti ambientati nella capitale svedese che hanno in comune il clima di sopraffazione e violenza pubblica e tra le mura domestiche, contro il quale i protagonisti si ribellano, ciascuno in modo diverso. Il film ha il merito di presentare una realtà non consolatoria ma altamente verosimile di certi ambienti apparentemente normali, ma di proporre figure forti e prive di retorica, eroi per caso che propongono un messaggio di speranza. Girato con stile partecipe e convincente il film ha la capacità di coinvolgere lo spettatore emotivamente.

Manulele81 3/07/08 17:21 - 83 commenti

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Pasticciato e discutibile dramma nero di denuncia civile, che usa una curiosa e poco incisiva struttura episodica e dalle ambizioni corali per raccontare la violenza che pullula anche in una nazione liberale come la Svezia, dove le donne e i diversi sono in difficoltà come nelle nazioni del terzo mondo (evidente il riferimento all'Islam). Il problema è che, per giusta causa, Andersson alza sempre i toni e ricatta sensazionalisticamente lo spettatore. E cerca lo spettacolo più che la riflessione.
MEMORABILE: La sequenza sull'autostrada.

Daniela 20/11/11 10:56 - 12660 commenti

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Tre storie: una ragazzina cerca di difendere la sorella maggiore dal clan familiare, una giornalista di successo denuncia il marito per maltrattamenti, una famiglia di ristoratori deve difendersi dalle mire della malavita. Intenti lodevoli: mostrare come anche nella civilissima Svezia sotto la vernice dell'emancipazione e dell'integrazione multi-etnica covino pregiudizi e violenza contro le donne e gli omosessuali. Ma le buone intenzioni non bastano a fare buon cinema, se il risultato è piatto, assai poco coinvolgente nonostante i temi trattati, esteticamente para-televisivo. Modesto.

Buiomega71 7/11/12 00:57 - 2910 commenti

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Per certi versi simile a Crash, come struttura narrativa e temi trattati, in una cornice che a volte emoziona e altre annoia. Tre storie di violenza e sopraffazione, dove la migliore e la più coinvolgente e quella della famiglia di immigrati mediorientali (con sequenza su autostrada di inaudita ferocia), debole quella del testimone minacciato (con scazzotata finale stile Van Damme) e piuttosto intensa la vicenda della giornalista violata dal marito (anche se con una soluzione da film tv americano). Nel complesso interessante, anche se con riserve.
MEMORABILE: L'atroce e crudele fine di Nina sull'autostrada; Carina umiliata col latte e pestata a sangue dal marito; Il volto di Carina sporco di sangue.

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  • Curiosità Daniela • 20/11/11 11:24
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Film ispirato a fatti di cronaca - Vincitore al 57° Festival di Berlino del Premio Amnesty International
  • Discussione Buiomega71 • 7/11/12 10:13
    Consigliere - 25998 interventi
    Non malaccio nel complesso, anche se soffre di una certa schematicità e "banalità" che ne limitano il giudizio complessivo.

    La narrazione (e i temi trattati) sono molto simili a Crash - Contatto fisico, tre storie di violenza (due di sopprusi e follie domestiche, una di minacce e testimonianze).

    Tre racconti spezzettati in quel di Stoccolma, di tre vite che si sfiorano e si incrociano nel finale all'aeroporto (con tocco "geniale" di mostrare pixelate le destinazioni dei personaggi verso una nuova vita).

    Una rinomata giornalista umiliata e pestata a sangue dal marito, il propietario di un locale di tendenza minacciato da una ghenga di delinquenti (con il loro capo che ha lo stesso ghigno del David Patrick Kelly dei Guerrieri della notte) e una famiglia di libanesi immigrati dove il "disonore" di una figlia che si vuole "occidentalizzare" deve essere pagato con la vita.

    Nilsson dirige bene, mette tensione e coinvolgimento (bellissimo l'inizio con panoramica al crepuscolo sul cimitero), adotta una regia all'"americana", suona note thriller e realizza una delle scene più sconvolgenti degli ultimi anni (la crudele e feroce esecuzione di Nina lungo un autostrada trafficata, degna di un horror, che definirei quasi fincheriana).

    Ma non tutto è riuscito. Per esempio il racconto del testimone e dei suoi persecutori rasenta la banalità (con un pestaggio finale nei bagni degno dei film con Van Damme) e non va al di là di un tv movie tedesco.

    Intenso (perchè e sempre doloroso in qualsiasi contesto) il tema della violenza domestica alla giornalista da parte del marito psicopatico (dove Nilsson riprende il luogo domestico con cipiglio da thriller - la steadycam lungo le scale della casa); anche qui ci sono sequenze fortissime (la donna umiliata dal marito con il latte, il furente pestaggio con una racchetta da tennis, il volto insanguinato della donna), ma poi il tutto si risolve in modo banale, come nel peggior film tv americano del ciclo "Donne al Bivio".

    Il migliore - per tensione e coinvolgimento emotivo - rimane quello degli immigrati libanesi, tra follie disumane, crudeltà, persecuzioni, esecuzioni tribali e un colpo di scena degno del miglior thriller, che non solo regala una delle sequenze più sconvolgenti degli ultimi anni, ma mozza il fiato per realismo e cieca pazzia (bravissima la giovane Oldoz Javidi nei panni della giovane e coraggiosa Leyla).

    Dalla Svezia con furore quindi, anche se il "buonismo" conciliante frena la potenzialità del film, comunque interessante (anche se imperfetto e non del tutto riuscito).
    Ultima modifica: 7/11/12 10:49 da Zender
  • Discussione Zender • 7/11/12 10:50
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Ah ah, che t'han fatto i tv-movie tedeschi? E povere donne al bivio, poi...
  • Discussione Buiomega71 • 7/11/12 11:10
    Consigliere - 25998 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ah ah, che t'han fatto i tv-movie tedeschi? E povere donne al bivio, poi...

    I primi sono inguardabili (almeno per quanto mi concerne) e hanno un look tremendo

    Le seconde brillano di stereotipi e con i finali tutti uguali

    Meno male che il film scandinavo non è tutto così, ma qualcosina estrapola da tutti e due...
    Ultima modifica: 7/11/12 11:19 da Buiomega71