Il mammone - Film (2022)

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Il mammone
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2022
Genere: commedia (colore)
Note: Remake del francese "Tanguy" (2001), ispirato a un fatto realmente accaduto in Italia.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ormai abbonati ai remake francesi, Abatantuono e la Colorado film metton le mani su una commedia che - a onor del vero - era a sua volta liberamente ispirata a una vicenda realmente accaduta in Italia. Una storia di casa nostra fa ritorno in patria quindi, anche se già un episodio del film IMMATURI (quello con Ricky Memphis) l'aveva ripresa intelligentemente dimostrando quanto il tema del figlio adulto che si decide a staccarsi dai propri genitori provocando infine in loro irritazione e sdegno fosse nel Belpaese facilmente inquadrabile. E infatti, differentemente da quanto accade per...Leggi tutto i remake made in Italy di ultima generazione, ci si allontana relativamente dalla matrice francese per riappropriarsi di una situazione comune molto più da noi che Oltralpe: si riprendono lo spunto di base, i personaggi, alcune gag, ma buona parte del film rivendica una sua autonomia ben precisa ricavata dalla vicinanza italiana al tema.

E si calca la mano, perché laddove il cinema francese mostra organizzazione, una sceneggiatura di meccanica precisione, un'attenzione a rimanere nell'ambito della commedia con una sua certa credibilità anche quando si devono affrontare dialoghi inevitabilmente prossimi al grottesco, gli italiani - per i quali il budget stanziato è con tutta evidenza inferiore di molto - la buttano in caciara, indulgono nella farsa e non si tirano indietro quando si tratta di lasciar improvvisare i mattatori. Abatantuono infatti deborda, insiste, precipita in più occasioni nella caricatura ed è solo la sua estrema bravura a evitargli di sconfinare nel patetico; anzi, talora sa far nascere la risata dal nulla o quasi, qualità riservata a pochissimi. Il figlio qui, che non si chiama Tanguy ma Aldo (Pisani), ha trentacinque anni (e non ventotto) e insegna all'università giapponese (e non cinese). Abita con papà (Abatantuono) e mamma (Finocchiaro), con cui crede di aver stabilito un legame di ferro (“magico trio”) e una complicità dall'altra parte molto meno sentita.

I due amano il loro ragazzo, naturalmente, ma raggiunta "l'età dei datteri" (Abatantuono dixit) desidererebbero anche una vita propria, concedersi libertà che con Aldo sempre tra i piedi non possono permettersi; perché lui, che nel film francese era un playboy, è un bamboccione ingenuo estremamente pedante, noioso, supponente e, come da copione, di lasciar casa non ha proprio alcuna intenzione. Papà e mamma, ogni giorno più palesemente, cercano di fargli capire che sarebbe ora andasse a vivere da solo, ma imprevisti di ogni sorta sembra complottino contro di loro. in TANGUY c'era la nonna acida e acuta a ricordare la situazione prendendosi gioco dei genitori, qui il personaggio è cancellato e sostituito dalla zia e dalla cugina di Aldo, Aurora, che funge da inutile narratore evidenziando l'impaccio della versione di casa nostra, molto meno agile e appesantita una volta di più da quest'espediente posticcio dal quale stentiamo a liberarci. Eppure il film riesce a procedere discretamente lo stesso, grazie a un Abatantuono molto più feroce di Dussolier (il suo omologo francese) e a una Finocchiaro brava ma un po' in difficoltà nel gestire la "doppia faccia": è attaccata al figlio più del marito ma deve pure far vedere che non lo sopporta più.

Qualche innesto regionale vivacizza il tutto, dal fratello pugliese (De Santis) di lei con relativo figlio (Aita) nullafacente alla fidanzata romana (Giraud) un po' coatta: aggiunte autonome che non dispiacciono e a loro modo funzionano. Poi certo, si capisce quanto tutto sia un po' girato alla "buona la prima", quanto si respiri un'aria casereccia condita da una scarsa finezza umoristica che il solo Abatantuono può recuperare col mestiere... Così, pur senza una regia granché incisiva o efficace, l'odio che traspare nei confronti del ragazzo (insopportabile) porta anche nel remake a sorridere. Gli eccessi dei due genitori son tanti, spesso goffi e compromettono parzialmente la credibilità del tutto, ma nel gran caos qualcosa di buono si vede e la traccia francese garantisce comunque una boa cui aggrapparsi quando non si sa dove sbattere la testa. Sgangherato ma scoppiettante, a tratti imbarazzato, zoppicante eppure meno derivativo e privo d'idee di altri remake analoghi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/08/22 DAL DAVINOTTI
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Didda23 8/11/22 11:05 - 2424 commenti

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Gradevole commedia, soprattutto per la performance di uno straordinario Abatantuono lasciato libero di esprimere la propria ars comica. Il copione non è sempre il massimo della brillantezza; sono apprezzabili le singole scene (soprattutto talune citazioni della cultura giapponese), sintomo di un canovaccio poco strutturat,o nel complesso. Ben interpretato da Pisani e la Finocchiaro, peccato che la bravura della Giraud sia intrappolata in un personaggio evanescente. Terribile la parentesi con i parenti meridionali. Nel complesso un discreto intrattenimento senza grosse pretese.
MEMORABILE: La visita nell'appartamentino; Le due settimane senza il figlio; Il cenno di intesa fra Abatantuono e il padre della Giraud.

Rambo90 10/11/22 22:34 - 7659 commenti

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Commedia molto banale ma in cui lo spunto è abbastanza per permettere alla coppia Abatantuono-Finocchiaro di splendere, con un inizio spumeggiante nel quale soprattutto il primo sforna battute esilaranti in gran quantità. Con l'entrata in scena della Giraud le risate scemano e si capisce quanto la sceneggiatura sia povera di idee. Comunque regala un'ora e mezza piacevole e Pisani è adeguatamente calato nella parte.

Jandileida 14/11/22 19:41 - 1558 commenti

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Niente di memorabile o trascendentale (difficile aspettarselo da un remake di un film molto famoso) ma sicuramente una commedia con un buon ritmo e che si lascia guardare piacevolmente. L'affiatamento tra Abatantuono e la Finocchiaro fa molto per rendere il film potabile e la storia, pur nel suo riciclo, ha alcune frecce al suo arco: l'odio genitoriale nei confronti del figlio bamboccione fa, molto semplicemente, ridere. Peccato per l'intrufolamento coatto di qualche personaggio del tutto incongruo come i parenti del sud o la muratrice romana. Fresco ma pure dimenticabile.

Nando 16/11/22 07:51 - 3806 commenti

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Remake di breve durata che s'ispira a un fatto realmente accaduto in Italia. Le vicende di un trentacinquenne professore universitario che preferisce gli agi familiari piuttosto a una vita indipendente. Abatantuono regala battute a ripetizione con quel suo efficace fare sornione, la Finocchiaro appare abbastanza ripetitiva mentre Pisani è in parte. Finale prevedibile.

Paulaster 13/12/22 18:01 - 4373 commenti

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Trentacinquenne non vuole lasciare la casa dei genitori. Plot che in Italia può essere di un certo interesse, spara tutte le cartucce nella fase iniziale. Abatantuono è il perno delle varie battute nelle quali malsopporta il figlio ormai grandicello e la Finocchiaro fa una specie di doppio ruolo. Con l'entrata dei parenti pugliesi si tocca il punto più basso e poteva essere maggiormente esplorato il personaggio della Giraud, l'unico non sopra le righe. La regia sembra vada a macrosegmenti togliendo fluidità alla storia.
MEMORABILE: La sottoveste leopardata pagata in lire; Il riso che sa di merluzzo; Un cavallo più basso.

Galbo 31/12/22 13:02 - 12372 commenti

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il film di Bognetti è un remake che prende una strada diversa introducendo diversi personaggi, non sempre adeguatamente centrati, dalla sceneggiatura. I "mattatori" indiscussi sono però Abatantuono e la Finocchiaro che "tengono" il film sulle capaci spalle della loro professionalità, (ri)trovando un grande feeling di coppia. Anche Pisani, nella parte del mammone del titolo, centra il proprio personaggio, rendendosi davvero detestabile. Tutto sommato una discreta commedia, al netto di qualche caduta di tono.

Daniela 12/10/23 11:27 - 12606 commenti

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Benché abbia un buon lavoro, un trentacinquenne abituato alle coccole materne non si decide ad andarsene di casa neppure quando i genitori esasperati gli affittano un appartamento tutto per lui... A distanza di oltre vent'anni, questo remake del delizioso Tanguy funziona a metà: gradevole la prima parte che ricalca sostanzialmente il modello, meno riuscita la seconda che se discosta per introdurre nuovi personaggi caratterizzati in modo piuttosto approssimativo. Nel complesso piacevole grazie alla bravura di Abatantuono e Finocchiaro, ma poco curato a livello di sceneggiatura.

Pinhead80 16/10/23 08:25 - 4715 commenti

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A distanza di vent'anni dal film francese di cui questo è il remake, ecco tornare di nuovo alla ribalta il tema del figlio ormai adulto che non si decide di lasciare il tetto materno. La prima parte (che è anche la migliore) è molto simile al film transalpino mentre la seconda si prende maggiori libertà rispetto senza però avere lo stesso mordente. C'è da dire che gli interpreti sono bravi e credibili, ma la storia da un certo punto in avanti comincia a zoppicare. Non basta la solita verve di Abatantuono a salvare un film partito bene che però non mantiene le premesse.

Ultimo 30/12/23 18:24 - 1652 commenti

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Discreta commedia in cui si affronta la tematica dei figli mammoni che non vogliono uscire di casa. Buona la scelta del cast, con Pisani ben calato nella parte. Lo stesso può dirsi per i genitori Abatantuono e Finocchiaro (Diego confeziona battute a raffica in certi momenti...). Cala nella seconda parte, ma si risveglia nel finale non così telefonato. C'è anche la Giraud che fa il suo. Non male.
MEMORABILE: Aldo guarda con la mamma il quiz in tv e si vanta di saperle tutte.

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  • Discussione Zender • 5/08/22 17:41
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Uscito al cinema per solo due giorni (come precisato anche in locandina), senza possibilità di sgarrare: mercoledi 3 e giovedì 4 agosto 2022. Tertium non datur e il tempo è già scaduto. Evidentemente apparirà presto in qualche piattaforma streaming, altrimenti non me lo spiego...
    Ultima modifica: 15/12/22 17:02 da Zender