Down - Discesa infernale - Film (2001)

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Down - Discesa infernale
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Down
Anno: 2001
Genere: horror (colore)
Regia: Dick Maas
Note: Sequel/Remake di "L'ascensore" (De Lift, 1983) diretto sempre dall'olandese Dick Maas
APPROFONDIMENTI: Gli ascensori al cinema
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dick Maas, che negli Ottanta aveva saputo imporsi dall'Olanda con un horror trasformatosi col tempo in un piccolo cult, gira un remake americano di quello stesso film senza troppe variazioni di rilievo e anzi stando bene attento a riproporne le scene che l'avevano reso celebre presso gli appassionati, da quella del cieco che finisce nella tromba a quella (visualizzata in ogni locandina) della bimba con la bambola che gioca con le porte dell'ascensore. Ciò che però sviluppa ampliandola è la parte riguardante le indagini di un manutentore della ditta di ascensori cui appartengono quelli del grattacielo al centro del film, la Meteor. E’ lui il...Leggi tutto protagonista (come nell’originale d’altra parte) e qui ha il volto lynchiano di James Marshall, più noto come il bel James Hurley di TWIN PEAKS. Ad affiancarlo nelle ricerche di nuovo una giornalista, la bella ed emergente Naomi Watts, a caccia di scoop ma con qualche impedimento di meno nella relazione con l'uomo, in questo caso non sposato con figli e anzi fresco single. Se quindi l'originale lavorava molto sulle atmosfere trovando nella cupa fotografia e in un forte distacco dal mainstream hollywoodiano la sua ragion d'essere e la sua singolarità, il remake si riavvicina invece ai modelli americani contaminando l'orrore con il thriller e con qualche inserto non distante dalla commedia, talvolta sentimentale (notevole la chiusura su una contestualizzatissima "Love In An Elevator" degli Aerosmith). Inevitabile che spostando il fuoco l'effetto ottenuto, per quanto i richiami al modello siano numerosi e la traccia sostanzialmente identica, modifica il risultato. La cupezza è sostituita da una solarità inattesa, riflessa anche da una fotografia poco consona all'horror che fatica a calare lo spettatore nella giusta atmosfera. Si prova a dare qualche accelerata splatter (il pattinatore che precipita dall'alto del Millennium Building, che poi altro non è che il Rockefeller Center di New York), si forza la mano con qualche piccola trovata in eccesso (le donne che partoriscono nell'ascensore bloccato durante le prime scene), si arricchisce il cast con nomi anche importanti (Ron Perlman, Don Hedaya e pure Michael Ironside nel ruolo del direttore dell'azienda che ha realizzato i famigerati biochip all'origine dei danni) e si alza il ritmo con un po' di azione che bilanci i numerosi dialoghi, talvolta fin troppo pedanti. Il risultato è insomma un film più complesso e stratificato del prototipo, un po' fumoso e faticoso da seguire in alcuni passaggi della storia ma in definitiva piuttosto godibile (specie se non si conosce la fonte). Non si ricerchino tensione e spaventi comunque, gli obiettivi sono mutati e si punta a un intrattenimento diverso, incappando a dire il vero in qualche spunto umoristico di scarsa resa e in un apporto della computergrafica sommariamente nocivo (eravamo ancora agli albori). Poi certo, uscire con un film in cui si citano attentati alle Torri Gemelle e Osama Bin Laden pochi mesi prima dell'11 settembre 2001 non ha aiutato...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/01/08 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/01/20
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Undying 23/01/08 19:13 - 3807 commenti

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Ma è mai possibile? Uno stenta a credere, ma la storia è quella: pedissequa, tale e quale. C'è da scommettere che anche i dialoghi non si discostino dall'omonimo film (già poco gradevole) diretto nel 1983 dall'olandese Dick Maas, anche se ci vuole fegato per mettersi lì a confrontare due goffaggini simili. Chi ha tempo e voglia lo verifichi: sembra proprio un copia/incolla, anche se il remake mostra una tipicità (sfavorevole): l'utilizzo di Computer Grafica sino alla nausea; tanto che sembra d'esser di fronte ad un gioco per PC...

Galbo 4/02/12 14:13 - 12393 commenti

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Il regista Dick Maas realizza un remake di un suo stesso film riguardante misteriosi ascensori in un avveniristico palazzo. La storia è intrigante ma si avverte una palese incapacità del regista (pare non riguardante il film originale) di mantenere alta la tensione che si stempera anche a causa di una durata eccessiva. Del cast, la più incisiva e la Watts.

Belfagor 14/02/12 15:36 - 2690 commenti

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Autoremake troppo lungo e per nulla necessario di L'ascensore, è un horror di serie B che non riesce a creare la giusta tensione. Il cast non è privo di attori capaci (Perlman, Ironside, Watts), ma la sceneggiatura blanda non dà loro molto da migliorare. La computer grafica usata con poca accuratezza toglie buona parte del fascino alla messa in scena di un soggetto interessante, probabilmente destinato a compiersi nel film originale senza andare oltre.

Cloack 77 17/06/12 10:48 - 547 commenti

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Su questa fatica di Dick Maas c'è ben poco da dire, come spesso accade per forme cinematografiche ibride. Con il regista originale che "rivede" la sua opera si va incontro al disastro e anche stavolta non si sfugge alla regola. Si è al cospetto di una sceneggiatura ancor più che ridicola, al di là dell'ammissibile. Attori che devono reggere conversazioni da bambini della quinta elementare, un finale allucinante per pigrizia e svogliatezza sia di scrittura che di realizzazione.

Rambo90 15/09/14 16:32 - 7697 commenti

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L'idea di partenza sarebbe meritevole (ascensori dotati di vita propria che iniziano a uccidere i passeggeri), ma il ritmo e la confezione non sono delle migliori. L'inizio è troppo lento, la storia ci mette molto a entrare nel vivo e così l'attenzione cala dopo poco. Ci sono alcune sequenze degne di nota (la decapitazione, l'ascensore lanciato verso l'alto), ma sono davvero poche. Cast non troppo malvagio con la Watts, Ironside e Perlman a fare da volti famosi.

Homesick 22/06/15 08:18 - 5737 commenti

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Oggi, si sa, vanno di moda i remake, anche dei propri film. Così, Maas si mette a rifare in chiave moderna il suo L'ascensore, ma lo priva del senso di inquietudine originario esplicitando e "umanizzando" la causa (parascientifica) dell'orrore e ricorrendo a sovrabbondanti effetti digitali: il clima è infatti quello dei tanti blockbusters americani fracassoni e vuoti, come dimostra l'epilogo da mediocre action. Le scene di morte sono una ripetizione pedissequa, quindi non aggiungono meriti.
MEMORABILE: L'educatrice che insulta i bambini prevedendo per loro un pessimo futuro; la bambina e la bambola.

Trivex 21/09/15 09:12 - 1744 commenti

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Film pessimo e non poco. A parte il paragone con il discreto precedente, qui si può parlare di un fallimento totale anche senza fare confronti. Il palazzone è stile "fumetto" e va bene; le porte mantengono una certa "forma" idonea ad annunciare l'orrore; ma il resto è da buttare. Ironie assurde tra brutti dialoghi, sceneggiatura che spesso barcolla e si affanna a riempire vuoti senza riuscirci, attori evidentemente poco motivati (compreso il mitico Ironside) e un finale sgangherato che rappresenta il punto peggiore dell'intera pellicola.
MEMORABILE: Il pessimo finale, con corpi speciali, missili Stinger, giornalisti ed elettricisti a caccia... dell'ascensore!

Rufus68 20/04/17 22:11 - 3842 commenti

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Piatto, prevedibile, estenuante. Maas scioglie nell'acido hollywoodiano la sua già non irresistibile operina (che almeno vantava un suo fascino grezzo) e ne esce una sbobba annacquatissima dove gli unici sussulti sono gli sbuffi d'insofferenza. I soliti attori, tutti egualmente anonimi, recitano le consuete battutine d'ordinanza.

Gestarsh99 28/12/19 16:30 - 1395 commenti

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Un remake "spezzacarriera" con la iella incorporata. Revisionato nel posto sbagliato (New York) al momento sbagliato (2001) con twist tematici sbagliati (il terrorismo), L'ascensore-reborn non è mai entrato in funzione nelle sale americane proprio a causa delle infelici premonizioni sull'incombente attentato aereo alle Twin Towers: per fatale coincidenza infatti, durante il film vengono sinistramente citati fra una battutona e l'altra la guerra in Iraq, l'attacco esplosivo del '93 al WTC e, last but not least, Osama Bin Laden! Wannabe-horror, wannabe-thriller, wannablack-comedy, wannab-movie.
MEMORABILE: "Per poco non buttavano giù le Twin Towers 10 anni fa"; "Se vedi Bin Laden, salutamelo!" (le ultime parole famose involontariamente premonitrici...).

Anthonyvm 6/12/19 10:33 - 5689 commenti

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Maas ripropone uno dei suoi horror più noti in salsa americana e over-the-top: avvalendosi di un budget superiore e di un cast di volti noti (la Watts, Ironside, Perlman...), il regista olandese si sbizzarrisce con sequenze spettacolari (nemmeno l'esercito viene risparmiato) degne dei suoi colleghi a stelle e strisce, pur non rinunciando all'ironia politicamente scorretta (né bambini né animali sfuggono al body count). La sottile inquietudine de L'ascensore è lontanissima, ma nel complesso ci si diverte e qualche sequenza gore ravviva il tutto.
MEMORABILE: Lo stacco di montaggio dalle donne partorienti agli hamburger sulla piastra; Il cane morto; La maestra cattiva; La frecciatina profetica a Bin Laden.

Dick Maas HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina L'ascensoreSpazio vuotoLocandina Arrivano i FlodderSpazio vuotoLocandina AmsterdamnedSpazio vuotoLocandina Do not disturb - Non disturbare

Caesars 3/12/20 09:37 - 3790 commenti

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Maas deve proprio essere legato al suo L'ascensore: dopo averlo ampiamente "citato" nel precedente Do not disturb, infatti, decide di farne un vero e proprio remake targato Hollywood, con tutti i guai che possono derivare da un'idea simile. Se già l'originale non era così entusiasmante, questo rifacimento, oltre che inutile, risulta davvero poco potabile, trascinandosi per quasi due ore fino a una conclusione fracassona e scontatissima. Spiace vedere la Watts, altrove assai efficace, non all'altezza della situazione; meglio di lei James Marshall. Deludente.

Lupus73 12/09/21 16:05 - 1494 commenti

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Auto-remake del regista olandese che creò il piccolo cult degli anni '80. Gli anni '70-'80 l'epoca dell'horror in cui tutto era possibile, ai confini del bizzarro: auto che impazziscono, camion, case, chiese, bambole e oggettistiche varie in preda alla follia, e perché no...un ascensore. In questo caso non si tratta di forze soprannaturali, ma la via è quella affine allo sci-fi (studi sulle intelligenze artificiali e simili). Certo il fascino scarno del cinema ottantiano qui viene a mancare, in favore di un ammodernamento al passo col nuovo millennio, ma il risultato è gradevole.
MEMORABILE: L'ironico finale con il brano in tema degli Aerosmith "Love in an elevator".

Magerehein 4/06/22 10:21 - 1002 commenti

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Maas ripropone un suo vecchio cavallo di battaglia con un approccio più americano e in un contesto meno soffocante. Viene da chiedersi: era davvero necessaria tale operazione? Forse no, visto che le scene migliori ricalcano maniacalmente quelle del 1983 (pure le inquadrature sono identiche!), risultando dunque belle ma già viste, e le altre non aggiungono sapore al brodo. Il cast vanta nomi importanti, eppure si ha l'impressione che non siano stati sfruttati come avrebbero potuto. Il duo di protagonisti non rende come l'originale (specialmente Marshall), finale sin troppo chiassoso.
MEMORABILE: Il pattinatore risucchiato dall'ascensore e risputato fuori in cima al palazzo. Assurdo, ma godibile!

Puppigallo 30/06/22 12:15 - 5275 commenti

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Remake americanizzato girato dallo stesso regista dell'originale, che poco giustifica la riproposizione. In pellicole come queste l'originalità è importante, riuscendo persino a mascherare sceneggiature non proprio eccelse. Ma quando già si conosce la vicenda a grandi linee, quella piccola magia svanisce e resta solo il prodotto, con tutti i suoi difetti. Comunque è girato con mestiere, l'ascensore "speciale" e i personaggi se la cavano; e questo finisce per renderlo vedibile, sempre che non si abbiano particolari pretese.
MEMORABILE: "È stato l'ascensore... ma si può essere più stupidi!"; La parrucchiera fa i capelli verdi al cieco manolesta"; Risucchiato e sputato giù dal palazzo.
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