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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'inusuale impostazione del film è la stessa che si legge nello sguardo profondo e indecifrabile di Giacomo (De Luigi), sorta di Forrest Gump consapevole piuttosto distante dalle facili caricature buoniste che l'hanno preceduto in ruoli simili. E' lui l'elemento chiave attraverso i cui occhi viene letta la vicenda fin dai primi passi: perso il padre a quattro anni (suicidio), approfondisce studi esoterici che lo portano a credere fermamente nella reincarnazione fino a concretizzare la sua ossessione: individuare l'uomo in cui l'amato padre si dev'essere obbligatoriamente – a suo parere - reincarnato. Come rintracciarlo? Semplice: interrogando...Leggi tutto un supposto studioso in materia (Leroy) che afferma di essere in grado di ottenere il nome e il cognome della persona che si sta cercando; quel nome è Mario Pitagora (Germano), perditempo perennemente inseguito dai creditori che naturalmente sfrutterà l'ingenuità di Giacomo per fingersi davvero la reincarnazione del di lui padre. Perché Giacomo è ricco di famiglia, basta chiedere e lui paga; e per reggere la furba mascherata basta entrare di nascosto nello studio del babbo defunto e carpirne le informazioni utili a perpetuarla. Giacomo infatti crede fin da subito (beata ingenuità) nell'avvenuta reincarnazione e il bonario raggiro durerà a lungo. Perennemente in bilico tra la commedia e la favola surreale, il film di Falcone non punta all'esplosività comica del precedente SE DIO VUOLE ma ne riprende l'approccio più riflessivo della seconda parte per ampliarlo, lasciando a Germano il compito di divertire attraverso le fruste gag del morto di fame in crisi con la moglie e i figli nonché amico (e presunto padre) per convenienza. Ma non sembra un ruolo così adatto all'attore, incline a interpretazioni più vere e meno caricaturali, qui troppo sopra le righe a differenza di un De Luigi mirabilmente contenuto e - in opposizione a tanta faciloneria - coerente con se stesso e autentico. E' proprio nella direzione del cast che comunque Falcone dà il meglio: Eros Pagni come padre di Giacomo non indulge mai nella battuta greve quando è evidente quanto sarebbe facile farlo, la Sandrelli incarna lo spirito più disincantato e affine alla dolce inconsistenza di Giacomo azzeccando alcune ottime battute, la Ragonese sa mostrare la giusta sorpresa nello scoprire le imprevedibili attitudini del fratello per il lavoro in azienda. A De Lorenzo, caratterista di lungo corso, sono affidate le fasi maggiormente legate alla nostra commedia tradizionale, che funzionano soprattutto quando il nostro deve fingersi medico agli occhi di Giacomo. Più stereotipata la famiglia di Mario, a conferma di un dualismo che divide nettamente l'anima lunare del film da quella cui spetta il difficile compito di divertire, legata però forse a scelte di casting non sempre felici. A tenere insieme il tutto dovrebbe essere la regia, che tuttavia allarga le maglie e cede presto evidenziando carenze nel ritmo e una colpevole indecisione sulla via da intraprendere, restando in un limbo che rischia di deludere tutti i possibili target di riferimento: quasi mai incline alla risata, il film fallisce anche dal punto di vista del coinvolgimento; banale nel ritratto di Mario (e nei dialoghi che lo vedono protagonista), si riscatta in quello della famiglia di Giacomo, dove De Luigi, Pagni e la Ragonese sanno dare il giusto spessore ai loro personaggi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/03/17 DAL DAVINOTTI
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Gabrius79 15/03/17 23:38 - 1427 commenti

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Una buona commedia con un pizzico di surreale che sa difendersi abbastanza bene grazie a un Fabio De Luigi tenuto (bene) a briglia stretta e a un Elio Germano sufficientemente bravo (anche se è migliore come attore impegnato). Alcuni momenti riusciti inframezzati da altri non proprio all'altezza che rischiano di scadere troppo nella prevedibilità. Una menzione speciale per Pagni e la Sandrelli, semplicemente deliziosi.

Markus 13/03/17 12:10 - 3687 commenti

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Commedia dai toni vagamente autoriali che mostra, attraverso la consueta ironia italica, due personalità diverse tra loro unite da differenti opportunismi (l'uno etico e l'altro materiale). La vicenda pecca solamente - e non è difetto da poco - per essere assai prevedibile, ma vince soprattutto per le buone interpretazioni offerte dal duo De Luigi (forse il suo primo ruolo serio e a mio avviso converrebbe insistere) e Germano (divertente e perfetto nel suo genere, ma banalmente sordiano). Si ride a denti stretti, ma fa pensare.

Galbo 17/07/17 05:52 - 12393 commenti

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Al netto di una vicenda piuttosto prevedibile e meno accattivante di quella del precedente film del regista, la parte migliore di Questione di karma è nel rapporto tra i due protagonisti, ben caratterizzati dalla sceneggiatura nelle loro differenze e nei punti di contatto, e tra i due attori che trovano un notevole (e inaspettato) feeling reciproco. Ma il regista mostra mano felice nella direzione di tutto il cast, con le buone prove della Sandrelli e soprattutto di Eros Pagni, misurato ed efficace. Non male.

Rambo90 18/12/17 23:01 - 7697 commenti

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Gradevole, anche se la buona idea di partenza si esprime solo in parte, visto che la sceneggiatura scorre prevedibile senza impennate. La coppia De Luigi-Germano funziona però, ed è grazie alle rispettive interpretazioni se il film si segue, nonostante un ritmo non eccelso e se si sorride anche con i classici mezzucci già visti del personaggio da traffichino affidato al secondo. Bene anche i comprimari, in particolare Pagni, che con le sue laconicbe risposte suscita le risate più grasse. Finale in linea col resto, scontato ma simpatico.

Redeyes 5/02/18 14:57 - 2449 commenti

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Vincerà il Karma o trionferà il solito "volemose bene"? La seconda, senza dubbio; in questo universo di bontà anche un Candido voltairiano e un farabutto come Mario Pitagora raggiungeranno i reciproci obbiettivi, diverranno amici, insomma tanto grasso che cola. D'accordo è una commedia, ma latitando i sorrisi con il dolce mettiamoci almeno una briciola di agro! Non è che sia stomachevole, ma di certo non se ne sentiva il bisogno; peccato perché i due protagonisti facevano ben sperare.

Daniela 5/03/19 09:22 - 12662 commenti

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Tenero idealista appartenente ad una ricca famiglia di industriali si convince che il padre, suicidatosi quando lui era bambino, si è reincarnato in un truffatore di mezza tacca. Naturalmente questi ne approfitta per spillargli più soldi possibile, ma non tutto il male vienw per nuocere... Commedia simpatica anche se poco incisiva, in cui molto contano gli attori. De Luigi appare sotto tono, mentre più convincente risulta Germano che con il passare degli anni assomiglia sempre più a Edoardo De Filippo. Accanto a Sandrelli svampita, l'acidissimo Pagni conquista la palma del migliore in campo.

Domino86 23/04/19 11:38 - 607 commenti

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Commedia leggera che non spicca mai il volo. Il buon Fabio De Luigi ha avuto ruoli sicuramente più fortunati, perché qui il suo personaggio è sì particolare ma manca di quella verve che dia un po' di sale e divertimento (che tuttavia manca all'intera pellicola). Il "Dio" denaro è il terzo personaggio principale, nascosto ma nemmeno troppo. Gli spunti più divertenti li regala Stefania Sandrelli.

Nando 9/11/19 23:45 - 3814 commenti

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Commedia incentrata su uno svagato ma culturalmente eccelso rampollo e un mezzo fallito borgataro. Situazioni simpatiche che generano qualche riflessione nonostante qualche momento appaia forzato all'inverosimile. Bravo De Luigi, troppo macchiettistico Germano, lineare la Ragonese, simpatici Pagni e la Sandrelli, cameo per Leroy. Finale totalmente buonista.

Ira72 15/03/20 13:54 - 1313 commenti

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Gradevole commedia che fa il suo dovere: intrattenere piacevolmente senza troppe pretese. Il cast è dipinto e variegato: De Luigi mistico e sornione, Germano mascalzone di cuore, la perenne svampita Sandrelli che, però, ci piace sempre e un cinico Pagni in gran forma che strappa sorrisi amari. La trama non è una novità (indebitato furbacchione, trova la gallina (il pollo, in questo caso) dalle uova d’oro e, complice anche la durata limitata, il film risulta scorrevole. Brevissimo cameo di Leroy che ben ci azzecca. Degna di nota la meravigliosa Villa Calandra.

Paulaster 28/06/20 11:12 - 4419 commenti

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Credente nell'esoterico pensa che il padre si sia reincarnato. Commedia coi due personaggi contrapposti in cui si cerca un equilibrio tra la truffa e i buoni sentimenti. Tutto prevedibile salvo una scena nel prefinale, in cui non si ha il coraggio di fare sul serio. De Luigi recita sommesso e le uniche variazioni vengono da Germano (in famiglia, il vicino e i creditori). Ben disegnato invece il ruolo di Pagni e con la Sandrelli si potevano trovare altri spunti in qualità di vedova.
MEMORABILE: La Sandrelli che dice che non vuole un rapporto sessuale; La lingua giapponese grazie a Ozu; I figli gentili.

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Silvestro 16/01/21 12:53 - 361 commenti

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Gradevole commedia sorretta dall'ottima prova dei due attori protagonisti (soprattutto Elio Germano, che conferma la sua bravura). Il film scorre abbastanza, ci sono anche momenti di piacevole ilarità; peccato che il finale sia davvero troppo zuccheroso e buonista, poco in linea con il resto del film. Rimane comunque una pellicola piacevole che si lascia vedere, al netto di qualche lentezza nella seconda parte e del fiacco finale.
MEMORABILE: Elio Germano che studia gli appunti del morto in cui si è rincarnato.

Il ferrini 27/01/21 13:11 - 2358 commenti

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Idea interessante quella della ricerca del padre reincarnato, e De Luigi si dimostra davvero bravo nel tratteggiare con garbo un personaggio a forte rischio macchietta. Dal canto suo Germano è altrettanto credibile come cialtrone e Pagni ha la faccia perfetta del patrigno laido. Il film scorre piacevolmente e riserva molti momenti divertenti (meravigliosa la Sandrelli che al "ha cucinato lei?" candidamente ammette "no, io tendenzialmente non faccio niente"). Commedia leggera ma affatto superficiale, girata con garbo.

Ultimo 7/02/21 17:04 - 1655 commenti

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Gradevole commedia con l'inusuale coppia De Luigi/Germano, che funziona grazie a una sceneggiatura particolare che suscita interesse nello spettatore. A farla da padrone è De Luigi, il quale crede che Germano sia il padre reincarnato: seguono momenti riusciti alternati ad altri più statici. Meglio la prima parte, ma arriva in ogni caso alla promozione. Si vede anche il grande Philippe Leroy in una breve parte.

Victorvega 11/05/21 14:50 - 502 commenti

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Una buona commedia, con una storia ben sviluppata, malgrado non riesca del tutto a distaccarsi e rendersi riconoscibile e memorabile. De Luigi non ripete il suo personaggio di tanti film ma si presenta in una interessante e misurata nuova forma. Accanto a lui, da segnalare proprio la buona prova degli attori e specificatamente quella di un credibile Pagni e di una molto espressiva Ragonese. Peccato per la deriva buonista, ad annullare il coraggio meritevole del prefinale.

Tarabas 13/09/21 22:57 - 1878 commenti

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Come spesso accade in questi film italiani, manca la lira per fare il milione. Potrebbe essere una bella storia di solitudine e rimorso, con un pizzico di grottesco e molta affettuosa ironia. Però la sceneggiatura sbanda spesso e sceglie la battuta facile, l'ovvietà (davvero non si poteva scrivere un personaggio migliore per la Sandrelli?), il luogo comune. Il cast e il soggetto avrebbero meritato di meglio, De Luigi e Germano sono davvero bravi nei rispettivi ruoli e anche gli altri personaggi sono abbastanza efficaci. Occasione sprecata.

Nick franc 14/11/21 15:47 - 515 commenti

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Meglio del previsto. Partendo da uno spunto un po' tirato per i capelli che vorrebbe ironizzare in maniera troppo banale su chi abbraccia dottrine religiose apparentemente lontane dalle nostre, Falcone riesce a costruire una discreta commedia. Il cast offre una prestazione ampiamente sufficiente (anche se Germano, fuori dai suoi territori abituali, pare un po' spaesato) con De Luigi in un ruolo che gli calza a pennello; il film paga più una sceneggiatura un po' forzata, che richiede troppa buona volontà per essere creduta. Niente di trascendentale ma tutto sommato accettabile.

Katullo 16/11/21 09:22 - 329 commenti

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Insolita incursione agrodolce nella malinconia del lutto mai elaborato con uno stuolo di interpreti indovinati, tra cui fanno anche meglio Pagni e De Lorenzo con ruoli opposti ma basilari per lo sviluppo di una (comunque) commedia. De Luigi si discute poco, Germano è sempre bravo anche se il suo aspetto evergreen lo penalizza nella parte (tra l'altro la Virgilio come consorte non gli fa un favore). La Ragonese, irrimediabilmente sexy suo malgrado, si muove bene, la Sandrelli funziona ad hoc. Si coglie tuttavia un buon merito generale che impedisce qualunque giudizio troppo severo.
MEMORABILE: La visita inaspettata di De Lorenzo/"medico" in pigiama a casa di Mario; Pagni/Fabrizio a tavola durante la rivelazione di Giacomo.
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