La storia è elementare e le trovate niente di eccezionale, ma la forza del film sta tutta nella contagiosa simpatia dei quattro pazzi del titolo, naturali nelle loro bizzarre performance e diretti bene da un Howard Zieff in vena di folleggiare per New York con i suoi buffi protagonisti. Loro se ne starebbero bene nella clinica che li ospita, a dire il vero, dove il dottor Weitzman (Boutsikaris) in qualche modo tiene sotto controllo le diverse problematiche che li affliggono, ma è proprio quest'ultimo, un giorno, a decidere che anche loro hanno diritto a un po' di svago. Così, previa concessione del direttore, decide di portarli nella Grande Mela per assistere a un incontro...Leggi tutto di baseball allo stadio.
Non che i quattro facciano i salti di gioia alla notizia, ma salgono comunque sul furgoncino e si preparano alla grande avventura. Sono Blilly Caufield (Keaton), un irrequieto violento sempre pronto a scontrarsi anche solo verbalmente con chi ha davanti, Henry Sikorsky (Lloyd), convinto di essere un medico e maniaco dell'ordine e della pulizia, Jack McDermott (Boyle), ex pubblicitario malato di una megalomania che lo vede identificarsi nientemeno che con Gesù Cristo e infine Albert Ianuzzi (Furst), catatonico che parla pochissimo e quando lo fa si esprime utilizzando perlopiù il gergo sportivo del baseball, di cui è appassionato.
Sulle note di "Hit The Road Jack" (versione di Buster Poindexter) i nostri si dirigono a New York dove però succede qualcosa di inaspettato: Weitzman, che ha accompagnato Albert in un vicolo per fargli fare pipì, si ritrova casualmente testimone di un omicidio compiuto da due poliziotti corrotti i quali, accortosi di esser stati visti, lo inseguono ma non possono farlo fuori perché troppa gente accorre. Si limitano a una botta in testa e Weitzman finisce in ospedale, lasciando i suoi pazienti in balia di se stessi.
Albert raggiunge gli altri tre sul furgoncino ma non sa spiegarsi, per cui, trascorse ore in attesa del nulla, i quattro pazzi se ne vanno in libertà a conoscere New York. I loro incontri, resi folli dal comico comportamento, diventeranno il succo del film, che piazza qualche buona battuta qua e là affidandosi perdipiù all'estro dei protagonisti: Keaton è scatenato e il leader riconosciuto del gruppo, nonché indubbiamente il più lucido, Lloyd e Boyle danno sfogo alla loro schizofrenia mentre il povero Furst, frenato dall'impossibilità di esprimersi a parole o quasi, cerca di rimediare affidandosi alla mimica, ma è per forza di cose il meno divertente.
Le situazioni sono studiate piuttosto bene, i ritmi quelli delle tipiche commedie scanzonate Anni Ottanta che però, di norma, non possono contare su cast altrettanto prestigiosi. Per cui THE DREAM TEAM, il titolo originale, identifica bene il vero valore del film cogliendo l'ironia del tutto. Il soggetto prevede in ogni caso qualche timido risvolto giallo e noir che movimenta la storia e lascia spazio alle incursioni del duo di poliziotti assassini (il più giovane è il James Remar dei GUERRIERI DELLA NOTTE), impegnati nella difficile impresa di eliminare definitivamente il dottoer Weitzman ricoverato in ospedale. Una commedia allegra e vivace, mirabilmente parca di inutili lingaggini e che si chiude senza quei trascinati epiloghi che siamo costretti a subire spesso nelle produzioni hollywoodiane. Il volto straordinariamente espressivo di Keaton diventa ciò che prima di tutto si ricorda della pellicola, uno dei suoi veri punti di originalità: pazzi consci della loro instabilità mentale, comunque non in grado di dominarla in alcun modo...
Quattro pazienti di un ospedale psichiatrico si recano, assieme al loro dottore, a vedere una partita di baseball, ma sono coinvolti in un intrigo giallo, che risolvono brillantemente. Il Micheal Keaton pre-Batman è protagonista di questa commedia ricca di personaggi stravaganti, fra cui il "dottore" Christopher Lloyd e il "Cristo" di Peter Boyle. La follia del personaggio di Keaton è degna dei suoi personaggi sucessivi, specie quando corteggia la bella Lorraine Bracco. Commedia un po' troppo americana, ma abbastanza divertente. Tre.
MEMORABILE: Llyod che gioca a fare il vero dottore, Boyle che, in un ospedale, come Gesù, dice ad un paziente sul lettino: "Alzati e cammina"!
Commedia simpatica e vivace, sorretta dall'incredibile verve dei quattro protagonisti, ognuno a proprio agio con la schizofrenia del suo personaggio. L'intreccio thriller serve da pretesto per vedere i quattro pazzi coinvolti in situazioni più grandi di loro. Il ritmo è veloce, si ride spesso grazie a battute fulminee e inaspettate, quasi mai banali. Buona la scelta delle canzoni in colonna sonora.
La pellicola ha un suo perché grazie ai protagonisti, quattro pazzoidi che danno il loro contributo (soprattutto i tre più fulminati, su tutti Lloyd), ognuno con le sue peculiarità. Insieme, pur non essendo certo affiatati, sono una discreta forza della natura; e il film ne giova, facendo passare in secondo piano la sceneggiatura, che infila forzatamente anche una vicenda di corruzione e omicidio e il rapporto di Keaton con la ex. Nonostante inizi ad avere parecchi anni, risulta ancora piuttosto piacevole e adatto per una serata leggera e rilassante. Non male dopotutto.
MEMORABILE: Le interazioni tra i tre più problematici; "Si può sapere dove sei andato a pisciare, a Mosca?"; "Non faccia il porcelliiino"; Padre (Lloyd) e figlia.
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Gestarsh99 ebbe a dire: Dì la verità, se non te lo riesumavo io nel commento a Lo spaventapassere non l'avresti mai creduto che fosse addirittura assente sul Davinotti :D
No, no. E' che mi era semplicemente venuta la voglia di recensire questa commedia, con Michael Keaton, e mi sono stupito che nessuno avesse creato una scheda. Così l'ho fatto io. Questa è una delle commedie dei miei vent'anni. E' vero, non la vidi al cinema, ma l'affittai in cassetta e mi piacque.
Gestarsh99 ebbe a dire: No, lo so, era una semplice boutade ironica per sottolineare la stranezza che un film tanto famoso non fosse ancora stato schedato sul sito ;)