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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il titolo faceva presupporre un'analisi vagamente approfondita sull'argomento, invece siamo di fronte a una commedia qualsiasi, con Enrico Montesano padre e marito (di Dalila Di Lazzaro) abbandonato dalla consorte e costretto a fare i conti col nuovo amante di lei (Claude Brasseur, reduce dal grande successo anche italiano del TEMPO DELLE MELE) che sta prendendo il suo posto nel cuore della piccola figlia. Toccherà a Montesano cercare di riconquistarla provando a dimostrarsi più in gamba del nuovo compagno di sua moglie. La accompagna così al museo, dove però è costretto a farsi segretamente suggerire le date storiche dal guardiano...Leggi tutto della sala (Ennio Antonelli, incredibilmente promosso ad essere senziente dotato persino di una certa cultura!). Dopo un po' il confronto con l'odiato fotografo francese non potrà più essere rimandato e cominceranno le schermaglie. Steno dirige fiaccamente, Montesano si adegua e recita in tono minore, senza scatti d’ira e provando a rendere credibile (leggi: moderno) il suo personaggio. Di conseguenza a far ridere ci devono pensare i caratteristi; come il sempre bravo Giorgio Bracardi ad esempio, che nella parte del vicino di casa imbestialito perché Montesano lasciato senza chiavi suona a lui per farsi aprire il cancello, si produce nei suoi celebri tormentoni (“chettefrega”) e, pur non in formissima, qualche risata la strappa. Purtroppo sono solo tre o quattro brevi interventi, così come è troppo limitante il cameo di Ugo Bologna (fa il padre di Enrico) con la sua esilarante tirata contro gli adulteri di oggi. Ma la sceneggiatura è sfilacciata, il finale vergognosamente “stirato” e la regia di Steno distratta, disinteressata.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Markus 10/12/07 19:22 - 3687 commenti

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Una commedia semi-sofisticata abbastanza sotto tono, ma vedibile, più che altro per la bravura di Montesano e la presenza di Brasseur (li avevamo già visti insieme anche in Aragosta a colazione nel 1979), oltre che della bella Dalila Di Lazzaro. Ciò che pecca in questo film è la sceneggiatura, decisamente risicata e dunque si ricorre a mezzucci vari per tirare il film all'ora e mezza scarsa. Non da buttare, ma si poteva fare meglio...

Schramm 18/12/08 23:13 - 3495 commenti

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L'unica coppia che detona è quella dei testicoli dei martiri chiamati a testimoniare questo grado sottozero dell'avanspettacolo spacciato per commedia. Montesano si sbraccia e si spreca mentre attorno a lui naufraga e cola a picco il film e allo spettatore non resta che prender parte tra la ciafagna e la bestemmia.

Tomastich 30/05/09 10:27 - 1255 commenti

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Uno dei film dove il discrimine primo-secondo tempo segna il degrado. Un primo tempo brioso, divertente, con Montesano che spadroneggia un ruolo fatto apposta per lui. Con l'entrata in scena del francese, il film si fa fiacco, ma soprattutto perde di senso, la centralità del rapporto con la figlia si perde e viene dato troppo spazio a dialoghi banali e noiosi. Peccato, perché i primi 30-40 minuti sono davvero carini e divertenti.

Rambo90 7/08/11 18:13 - 7697 commenti

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Brasseur e Montesano in Aragosta a colazione avevano funzionato bene come coppia, qui purtroppo la sceneggiatura non li aiuta (il francese entra in scena a metà film) e il ritmo è troppo lento. Inoltre il folto cast è davvero sprecato: Reder fa qualche apparizione inutile, Bracardi poco più di una comparsata, la Di Lazzaro è del tutto esornativa, come la Poggi. I momenti migliori sono i duetti fra i protagonisti nel finale (lo scontro di pugilato, l'incontro alla mostra), ma di risate vere non ce ne sono mai. Mediocre.

Galbo 28/06/12 21:32 - 12392 commenti

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Nonostante la regia del grande Steno, Quando la coppia scoppia è un'occasione sprecata. Due buoni interpreti (Montesano e Brasseur) mal serviti da una sceneggiatura non eccelsa che soffre di più di un calo di ritmo. La lentezza si accentua peraltro nella seconda parte nella quale anche gli attori sembrano sottotono. Mediocre.

Belfagor 28/06/12 17:24 - 2690 commenti

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Un disegnatore satirico va in crisi quando la moglie, di punto in bianco, gli annuncia di volerlo lasciare. L'approccio da commedia brillante mantenuto nella prima mezz'ora riesce a creare una buona situazione di partenza, che però finisce sprecata da uno svolgimento che non fa mai ridere davvero. Montesano recita in modo frenetico e, per la maggior parte del tempo, si spreca. I dialoghi spuntati e il ritmo troppo lento non aiutano.

Fabbiu 25/11/15 23:08 - 2144 commenti

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Bello lo sviluppo iniziale, incentrato sulle dinamiche di una coppia che, come da titolo, affronta cambiamenti inattesi. La regia di Steno sembra dapprima interessata ad approfondire sfondi e contesti, con trovate simpatiche in cui Montesano si destreggia bene: almeno fin quando, passata la metà, diventa palese la mancanza di valide idee, susseguendosi situazioni ripetitive, sfilacciate e inconcludenti come la discutibile sequenza della corsa in macchina sbronzi alla guida (oggi forse impensabile).
MEMORABILE: Gli incontri tra persone separate con esperimenti di "transfert".

Maxx g 8/08/22 22:09 - 635 commenti

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Enrico è un discreto disegnatore umorista. Viene improvvisamente lasciato dalla moglie dopo una serata con gli amici. Scopre che lei ha già un "amico" (P.G., che conquista già la figlia) e vuole vendicarsi. Ci si aspettavano maggiori risate e invece... Grande Bracardi, Bologna mal sfruttato mentre la coppia Montesano-Brasseur non riesce a incidere. Reder valido come spalla di Montesano. Ci voleva però maggior spessore, invece il tutto pare sfilacciarsi. Un vero peccato, se si pensa che doveva essere una riflessione sul tema dei divorzi.
MEMORABILE: Il nudo di Daniela Poggi.

Paulaster 22/03/23 19:10 - 4417 commenti

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Moglie di disegnatore vuol lasciare il marito ma non sa come dirglielo. Il soggetto (di Montesano, infatti è sempre in scena) ha anche implicazioni seriose, come quella dell'affidamento della figlia. La prima parte fronteggia il gioco delle parti ed è la più centrata (salvo un gratuito nudo integrale della Poggi). L'entrata di Brasseur fa leva sulla gelosia e diviene futile, la conclusione in macchina, tipo comica d'antan, è di basso livello. La Di Lazzaro ha pochissimo spazio, la Tanzi invece riesce a ritagliarsi alcune scene. Le seconde linee come Reder e Bracardi sono ininfluenti.
MEMORABILE: Il vestito nel baule; Il ring per strada; La Tanzi al dibattito.

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