Qualcuno deve morire - Miniserie TV (2020)

Le vicende si svolgono ai tempi bui del franchismo: e questo si rivelerà essere l'unico elemento interessante della serie. Per il resto la storia non propone nulla di nuovo e le tematiche sono state anch'esse affrontate copiose volte. Gli intenti potrebbero anche essere lodevoli, ma sembrano buttati lì. Lo script è quasi da telenovela di una volta con le sue ambientazioni prettamente familiari e con tutti i suoi eccessi melodrammatici. Finale granguignolesco. Anche tecnicamente nulla di rilevante da segnalare. Poca roba, decisamente evitabile. Avrà un seguito?  

Il ritmo è discreto e le interpretazioni dei tre giovani protagonisti non male a discapito di alcune recitazioni forzate e teatrali che risultano finte come i soldi del Monopoli. Malino anche la sceneggiatura e la messa in scena che, spesso, ricordano alcune telenovele conterranee che uniscono il dramma esasperato a intrecci prevedibili. Il tema dell'omosessualità, peraltro, è già stato affrontato in varie salse e, dunque, per colpire bisogna appellarsi a nuove idee o a rara sensibilità, qui - ahimè - mancanti. La breve durata (tre puntate) è stata senz'altro una mossa vincente.