Per comprenderlo, ad aperturam libri, non basterà scorrere l'intera pagina Wikipedia dedicata. Variazione aggrovigliante dei viaggi temporali, andrà a genio ai fan della scienza-presunta applicata alla celluloide. Ricorda Los cronocrimenes, ma l'aderenza ai principi cognitivi lo rendono visione ostica per chi lo sci-fi lo ordina liscio-con-disimpegno. Dialoghi sussurati, realistici, che non aiuteranno più di tanto nel disvelamento dell'enigma. Due ingegneri ed un potenziale Vaso di Pandora: sarà troppo forte la lusinga di manipolare il futuro.
Due ingeneri scoprono quasi per caso un sistema per fare delle capatine nel futuro, roba di poche ore ma è più che sufficiente come tentazione per combinare pasticci. Inutile fare pietosi giri di parole, non ho capito un accidente, e non parlo degli aspetti di fisica teorica (ovviamente oscuri per la sottoscritta che non era una cima nella materia trent'anni fa, figurarsi adesso) quanto proprio di cosa succede, a chi (a loro, ai loro doppioni, ai loro triploni), perchè succede e in che modo. Buio fitto... ma il tema resta affascinante.
Scusate se non commento il film, ma dopo aver memorizzato il formulario matematico di Peano mi sono quasiquantisticamente catapultato nel chissàquando per chiedere al mio doppio -che già sapeva che sarei andato là- se ha visto il mio triplo ballare il tuca-tuca col mio quadruplo vestito da Archimede Pitagorico che ha carpito al mio me rimasto incastrato nel trapassato remoto della dimensione alphaomega il centosedicesimo teorema di Pancrazio che dice che la logaritmica somma dei Lumiere costruita su Einstein è uguale al parametrico quadrato di una sperequativa rottura di ipotenuse.
MEMORABILE: Ah: nella 58° dimensione ho incontrato lo Zender n.209 che mi ha assicurato che in casi filmici simili oltre ai pallini si potrà usufruire di un bel "?"
Ha senso un film che (alla Donnie Darko) per essere pienamente compreso necessiti non solo di ulteriori visioni ma anche di approfondimenti extra? Quello che di buono si ha al primo impatto non sarà mediamente molto di più della sensazione di una pellicola tanto complicata quanto affascinante (nella costruzione realistica di ambienti, fotografia e dialoghi, nella paranoia crescente). Coi pallini sto largo perché labirinti-paradossi-doppioni ecc. mi intrigano sempre, ma la domanda iniziale resta.
Sì, i paradossi temporali sono sempre interessanti ed intriganti, però questa volta è bravo chi ci capisce qualcosa. Perché dopo una prima parte piena di tecnicismi scientifici ad appannaggio dei soli esperti e studiosi, il film sembra finalmente partire sul piano narrativo, ma quando si pensa di aver iniziato a comprendere qualcosa arriva il colpo, non di scena. Le realtà cominciano cioè a mescolarsi e si finisce col non capirci più nulla soprattutto quando si apprende dell'esistenza dei doppi dei protagonisti che agiscono in proprio e...Inutile continuare: alla fine ci si capisce quasi nulla
Il regista ha esplicitamente dichiarato di non aver voluto semplificare la struttura del film per i neofiti di fisica e ingegneria, ma rimane il dubbio che la complessità sia in realtà un facile alibi per la vuotezza di contenuti. Nonostante le modalità di viaggio nel tempo siano interessante e assolutamente originali, il film sembra perdersi in troppe elucubrazioni senza mai presentare un punto di vista che giustifichi uno stile così ellittico e teso.
Film da rivedere più volte, dato che non mostra chiaramente le dinamiche del viaggio nel tempo, ma sono intuibili piccolissime mutazioni psicologiche dei personaggi. Le implicazioni che si pongono sono interessanti e non banali. Un film per veri "aficionados" del filone: se non vi è piaciuto e cercate di trovarne il motivo tranquilli, non è un film godibile, non vuole esserlo. Poco entertainment, poca comprensibilità, tanti dialoghi. Ma la voglia di mettere in scena uno script quasi assurdo è ammirevole, visto il budget.
Come quei dischi di criptica avanguardia concettuale, non è fatto per essere amato, ma per suscitare quell'ammirazione che sola deriva dalla vaga sensazione di essere stati presi a pugni per tutto il tempo. Fanta-fantascienza i cui assunti sono comprensibili, forse, a chi ha brillantemente discusso una tesi di dottorato in fisica quantistica: ma è questo impianto - anche linguistico - a chiusura ermetica, astrattissimo nella sua estrema concretezza, a fare il vero film nel film. Con approssimazione, se ne coglie comunque il senso.
MEMORABILE: Nell'ultimo quarto d'ora vale la pena di fare uno sforzo in più e aguzzare al massimo le antenne, o ciò che ne rimane.
Difficile non farsi affascinare dai viaggi nel tempo e dai paradossi a essi legati, tra loop, persone sdoppiate e chi più ne ha più ne metta. Il budget non è un ostacolo quando la storia intriga (si pensi all'interessante Coherence), ma se la si racconta in modo compiaciutamente criptico, in un flusso praticamente ininterrotto di frasi sconnesse o semplicemente troppo tecniche, rendendo la comprensione accessibile solo a pochi eletti, si rischia di sfiancare il pubblico anziché stimolarlo. Quasi nulla si capisce e a fine visione non viene voglia di riprovarci. Visivamente appetibile.
MEMORABILE: La muffa sull'ovetto; Le "scatole" nel garage; La scrittura a mano che peggiora di viaggio in viaggio; La registrazione; Il finale "risolutivo".
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DiscussioneDaniela • 23/04/10 17:45 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Schramm ebbe a dire: ma non basterebbe na treccani. nun se capisce un ciuffo.
"Mal comune mezzo gaudio" non sempre corrisponde al vero, però in questo caso allevia un poco l'amor proprio sapere che anche altri, come me, non sono riusciti a cogliere tutte le connessioni e le sfumature di quest'opera fisico/filmica (in termini più rozzi: non hanno capito una benedetta mazza)
aspetta di leggere come l'ho commentato!
ti piegherai in due!
DiscussioneDaniela • 24/04/10 08:48 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Schramm ebbe a dire: aspetta di leggere come l'ho commentato!
ti piegherai in due!
Ti dirò, se i sottotitoli invece che in italiano fossero stati in turco, non è che avrebbero peggiorato di molto il livello della mia comprensione... I 2 pallini e mezzo che gli ho appioppato sono frutto sia della fascinazione del tema dei viaggi nel tempo sia dell'opinione del figlio minore, appassionato fin da piccolo di fisica quantistica, che ha trovato interessanti i dialoghi iniziali, anche se poi ha finito per non capirci nulla neppure lui.
infatti i dialoghi sembrano redatti da un fisico nucleare in pre-coma etilico e la dice lunga sulla salute mentale degli sceneggiatori che anche un appassionato di fisica quantistica abbia alzato bandiera bianca. considerati i paradossi e gli sfondamenti di senso che il tema comporta non ha alcun senso essere così autistici e implosivi.
Film da rivedere più volte, dato che non mostra chiaramente le dinamiche del viaggio nel tempo, ma sono intuibili dalle piccolissime mutazioni psicologiche dei personaggi. Le implicazioni che si pongono sono interessanti e non banali. Lo reputo un film per veri "aficionados" del filone: se non vi è piaciuto e cercate di trovarne il motivo tranquilli, non è un film godibile, non vuole esserlo.
Poco entertainment, poca comprensibilità, tanti dialoghi. Ma la voglia di mettere in scena uno script quasi assurdo è ammirevole, visto il budget.
DiscussioneDaniela • 17/11/18 16:31 Gran Burattinaio - 5927 interventi
x Toto91
in tema di viaggi nel tempo a cortissimo raggio, ti consiglio Timecrimes lungometraggio d'esordio dello spagnolo Nacho Vigalondo (che purtroppo non si è più ripetuto a questi livelli). Probabilmente l'avrai già visto, dato il soggetto: se così non fosse, non perdere l'occasione: a mio parere, ha un grande vantaggio rispetto a Primer, ossia affascina lo spettatore ma senza rischiare di farlo sentire pateticamente inadeguato.
Per farti un esempio in rapporto all'esperienza personale: se Primer si è sembrato un integrale impossibile da comprendere, con Timecrimes alla fine ero soddisfatta come dopo aver risolto un'equazione di secondo grado. :o)