Prete fai un miracolo - Film (1975)

Verte sul desiderio di un suicidio di massa in Usa come reazione al capitalismo; un bel film, molto stars & stripes e girato da un regista italiano! Colori splendidi, atmosfera palpitante; stona l'utilizzo di termini già usati dalla Manson family e da Mike Nichols nel Laureato, ma si rilancia dimostrando che negli States anche l'evento più cruento o crudele è pronto a finire in pasto agli speculatori e alla pubblicità, salvo poi sciogliersi come neve al sole se salta fuori qualcuno che come convinzione va molto oltre la media dei presenti.

L'idea iniziale (una simil-Woodstock con suicidio di massa) poteva dar luogo al capolavoro assoluto del contestatario; il risultato, pur dignitosissimo (a partire dal livore dell'atmosfera), soffre di un ritmo non sempre puntuale (tirata per le lunghe la parte iniziale) e della gratuità di certi teatralismi (eccessivi nel ritratto della gang giovanile, con tanto di dialoghi inutilmente intellettuali) che inficiano su una regia abile nel far fruttare i pochi mezzi. Il finale non placa la sete di apocalisse dello spettatore cinico, ma funziona.

Difficile da giudicare poiché profondamente ancorato al suo tempo. I dialoghi mi sono sembrati banali ed insopportabili e le scelte dei personaggi risultano oggi risibili ma non lo erano all'epoca. Forse sarebbe stato meglio soffermarsi maggiormente sulla figura, scomoda: ecco perché il film è sparito, del prete piuttosto che su quelle dei soliti giovinastri ribelli anticapitalisti. Sarebbe stato meglio glissare anche sugli aspetti "cristologici" della vicenda. Ma è anche vero che il film ha una sua forza, specie la seconda parte, che è il vero perché che può spingere lo spettatore a vederlo.

La scene conclusive dimostrano le potenzialità dell'opera, in cui i riferimenti cristologici, seppur non particolarmente originali, donano finalmente compiutezza al prete, che fino a quel momento era rimasto un personaggio dimesso e anonimo, anche per colpa di un'interpretazione poco brillante di Lorenzo Piani (ex CSC, più sovente utilizzato per ruoli secondari). Molto più efficace invece l'ex vescovo (probabilmente ispirato a Lefebvre) a cui dà volto John Carlsen. Certi dialoghi degli hippies pescano a piene mani da un certo intellettualismo criptico-mistico di indubbia pesantezza.