Premutos - L'angelo caduto - Film (1997)

Splatterone semi-amatoriale con interpreti terribili e trama scritta in un fazzoletto, ma molto divertente una volta iniziata la sarabanda di zombi, contagi ed effettacci, con protagonisti i consueti effetti splatter di simili produzioni ma in maniera quantitativamente notevole e visivamente eccessiva.

Olaf Ittenbach o si ama o si detesta, senza mezze misure. Probabilmente, ai più, l'effetto che questo Premutos può provocare indirizza verso la seconda categoria. D'accordo che il tema è di tipo grottesco (al pari di Bad taste o Splatters) ma è davvero dura sopportare gli svarioni di sceneggiatura (angeli caduti, magia nera, metamorfosi mostruose e banali zombies come riempitivo per giustificare la mezz'ora finale). Trabocca di sangue, frattaglie e pezzi di corpo: vero motivo d'interesse del cineasta che pare avere superato, qui, la soglia di cento morti ammazzati. Molto meglio House of blood.

Premessa: siamo nel livello amatoriale. Detto questo la pellicola di Ittenbach è quanto di più "caro" possa richiedere un amante del gore-splatter-zombiesco. C'è di tutto un po', e soprattutto tanti, tanti sangue e violenza. Astenersi deboli di stomaco, ferventi cattolici e impressionabili.

The burning moon aveva perlomeno il dono della sintesi (grazie alla suddivisione in due storie), questo oltre ad essere presuntuoso (citazioni a caso a Hellraiser e Zombi) è pure snervante, didascalico e infinito. Trucco ed effetti speciali come sempre ottimi (opera dello stesso Ittenbach) ma non bastano per salvare un film al di sotto della catastrofe. Da evitare.

Alla terza entry nella filmografia ittenbachiana crescono il budget e la determinazione dell'autore: abbracciando una volta per tutte la linea umoristica di Raimi, Troma e compagnia, l'ormai maturato Olaf mette su uno show divertente, citazionista, dinamico, ma soprattutto madido di sangue e frattaglie. Dopo una godibile prima tranche tendente al grottesco familiare, monta un climax zombesco che grida paroline d'amore allo Splatters di Jackson, trasformando l'opera in un inarrestabile blood bath condito da notevoli SFX. I miglioramenti tecnici danno manforte al giudizio complessivo.