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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un classico di gran successo della nostra commedia, capace di generare nel tempo due sequel e uno pseudo-remake (tutti firmati da Dino Risi!). Una formula semplice, un film che punta tutto sulla frizzante spontaneità dei tre protagonisti e sulla regia svelta e intelligente di Risi, ingrediente fondamentale che rende POVERI MA BELLI moderno e godibile ancora adesso. Nient’altro che le giornate di due giovani amici (Renato Salvatori e Maurizio Arena) innamorati della stessa ragazza (Marisa Allasio), la quale si diverte a "non scegliere" scatenando una concorrenza a tratti sul punto di rompere il forte legame tra i due inseparabili...Leggi tutto a cui il titolo fa chiaro riferimento. Buona parte del merito, da distribuirsi naturalmente anche alla scanzonata vivacità di Salvatori e Arena, va concessa a una Marisa Allasio assolutamente perfetta per il ruolo. Con i suoi sguardi furbi, le risposte spiazzanti, il piglio risoluto alla Loren, è lei a condurre il gioco costringendo i due a regolarsi sulla sua lunghezza d'onda. Il clima allegro della Roma estiva è garantito poi da amici un po' scemi e dall'apporto comico dei due fratelli Carotenuto (Mario e Memmo) in due parti di contorno poco presenti ma simpatiche. Ottimo anche Virgilio Riento come padre di Giovanna; danno tutti spessore alla psicologia di personaggi altrimenti fin troppo evanescenti e superflui, in apparenza. Senza cercare chissà quali messaggi e fermandosi inevitabilmente in superficie, Risi dà un quadro abbastanza preciso della gioventú del tempo, trovando nelle sorelline dei due giovani le future coprotagoniste.

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Homesick 13/08/07 18:16 - 5737 commenti

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Commedia proletaria e scanzonata, con una briosa sceneggiatura ricca di gag che hanno fatto scuola (come il fingersi ciechi per poter toccare le ragazze) e affidata ad interpreti che funzionano sempre: i vitelloni Salvatori ed Arena, la bellisisma e maliziosa Allasio (che appare anche in un bikini dal top molto succinto) e le adolescenziali Panaro e De Luca. «Neorealismo adattato alle esigenze della nostra società»: così Risi stesso definì questo film.
MEMORABILE: Arena e Salvatori si cambiano in quello che sembra essere un camerino ed invece... si ritrovano in vetrina in mutande!

Cotola 9/06/08 13:48 - 8998 commenti

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Discreta commedia di Risi, forse un po' troppo sopravvalutata ma entrata ormai a far parte della storia del nostro cinema. Più che per la storia si segnala per aver dato vita a personaggi che restarono nella memoria e che costituirono dei veri e proprio "tipi" poi tante volte imitati in molte pellicole del cinema nostrano. In ogni caso gradevole: si lascia seguire dall'inizio alla fine senza problemi.

Galbo 11/06/08 07:24 - 12372 commenti

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Film piuttosto ingenuo se rivisto con lo sguardo odierno ma efficace nel raccontare l'Italia della ricostruzione socio-economica del dopoguerra che guardava al futuro in maniera piuttosto spensierata ed ottimista. Il film che si avvale di attori piuttosto efficaci nei rispettivi ruoli, è ben scritto e sceneggiato (con alcune situazioni comiche piuttosto naif ma comunque divertenti) e si avvale di una buona regia di Dino Risi.

Cangaceiro 24/06/09 14:55 - 982 commenti

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È uno di quei classici film da cinema italiano per antonomasia, calato in un' ambientazione popolare e con una storia d'amore/amicizia fresca ed agile girata benissimo. Vedere il bianco e nero poi fa sempre il suo splendido effetto anche oggi. I due protagonisti si esprimono al massimo delle possibilità in una parte adattissima a loro. Grandi gli indimenticabili Mario e Memmo Carotenuto. Una bella commedia, ormai intramontabile, secondo me da non perdere.
MEMORABILE: Salvatori quando finge di essere cieco.

Tarabas 14/08/10 22:08 - 1878 commenti

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Estate romana, belle ragazze, giovanotti fatti cor pennello... film fatto di niente che è entrato nella storia del nostro cinema e del costume. Attori perfetti per la parte, coi due bulletti innocui, la bellissima Marisa Allasio, le sorelline minori innamorate dei rispettivi fratelli. Regia tutta ritmo e Roma sullo sfondo. La storia, pur inevitabilmente legata al suo tempo, si lascia tuttora guardare con un sorriso e un pizzico di rimpianto per un'epoca che forse non è nemmeno mai esistita davvero, se non al cinema. Classicissimo.

Renato 24/02/10 11:57 - 1648 commenti

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Bella commedia che mette in mostra un'Italia fintissima ma senza dubbio divertente. La sceneggiatura (di Risi, Franciosa e Festa Campanile) procede speditamente fino all'ovvio finale, ed è valorizzata da interpreti molto in palla anche nei ruoli secondari (e per una volta, fa più ridere Memmo Carotenuto che non il fratello Mario). Inoltre la Allasio, in due pezzi sul Lungotevere, è un'apparizione che toglie il sonno... divina.

Daniela 5/09/10 14:29 - 12606 commenti

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Cosa vorrà significare quel MA, dato che contrappone due qualifiche non omologabili? Vabbè, comunque, si tratta di una commedia fasulla MA gradevole, ruffiana MA amabile, datata MA sempreverde. Il merito è di una sceneggiatura leggera MA non stupida, con personaggi che rinviano a quelli dei racconti romani moraviani, di una regia spigliata, della naturale simpatia dei due bulletti perdigiorno pronti a seguire la prima gonnella che passa, della bellezza fresca e prorompente di Allasio, dei bravi caratteristi di contorno.

Mdmaster 9/11/10 19:23 - 802 commenti

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Il lontano e nobile parente delle attuali ignobile commedie italiane, una leggera e frizzantina storia di due amici innamorati della stessa bella pupa, contornati da personaggi divertenti (i due Carotenuto, straordinari). Come la miglior commedia dell'epoca, però, anche Poveri ma Belli disegnava la società attuale, quella patinata pre-boom economico, pronta a fronteggiare un decennio a testa alta, ignara del buio futuro prossimo. Regia di Risi più che buona, interpreti bravi e una Roma fascinosa. Ingredienti perfetti, da gustarsi ancora adesso.

Saintgifts 20/04/11 09:58 - 4098 commenti

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Non è ancora la Roma delle già nascenti periferie popolari, anzi, gli interpreti, tanto poveri da affittare un letto durante il giorno, abitano a piazza Navona (forse nel '55 questo era possibile). Si può ancora balneare sul Tevere proprio nel bel mezzo della città... insomma un'Italia che non esiste più, ma che in questo senso di certo non è migliorata. Ora Roma la conosco, ma quando uscì il film quella città era un sogno per me e tanti tredicenni come me, e quello che il film faceva vedere, oltre che divertire meravigliava.
MEMORABILE: Virgilio Riento, il sarto, che aggiusta a morsi le spalle delle giacche.

Giùan 4/09/11 12:59 - 4528 commenti

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Fresca commedia borgatara e al contempo film-specchio di quella che si avviava ad essere l'italia del Boom: povera (ancora per poco) ma bella (dentro e fuori). Risi, insieme agli sceneggiatori Franciosa e Festa Campanile, ebbe il merito di portare sullo schermo una generazione di ragazzotti sfaticati, allupati, ma in fondo legati ai valori tradizionali (Arena e Salvatori), di ragazze sfrontate ma pie (Allasio) e di giovinette imbelli ma tenaci (Panaro e De Luca): insomma un nuovo che veniva da lontano e che i panni sporchi voleva continuar a lavarli in casa.

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Nando 11/06/12 12:23 - 3806 commenti

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Commedia leggera generazionale in cui si analizza in maniera piuttosto efficace la gioventù romana degli anni cinquanta, alle prese con schermaglie sentimentali che sfociano in facili ripicche. Cast ben amalgamato che vede i due bulli nostrani contrapposti alla prorompente bellezza dell'Allasio.

Roger 12/06/12 18:25 - 143 commenti

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Una briosa commedia ambientata in un contesto proletario che nella realtà magari non era così idilliaco come viene qui dipinto, ma sicuramente vitale, genuino, verace. I due bulli in fondo dal cuore tenero e le varie figure di contorno strappano sempre un sorriso. Considerando la successiva filmografia di Risi, queste si possono considerare le innocue avventure di alcuni "poveri ma belli" prima che diventino magari benestanti, ma imbruttiti, se non addirittura... mostri!

Graf 25/09/13 03:34 - 708 commenti

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Un film che ha segnato uno spartiacque nel nostro cinema al di là del suo valore artistico: d’ora in poi la commedia saluta il retroterra bucolico-paesano della provincia e diventa cittadina seguendo le orme del boom economico. Ragazze e ragazzi belli, poveri ma ricchi di vitalità e di ottimismo organizzano schermaglie amorose, giocano a fare i dongiovanni da condominio o le smorfiose da Piazza Navona, ma il traguardo ideale rimane per tutti quello, sicuro e irrimediabilmente segnato: il matrimonio. Un ritratto fresco, spontaneo e naif su “come eravamo”. Nel 1956 i "poveri ma belli" abitavano nel centro di Roma a due passi da Piazza Navona!
MEMORABILE: Marisa Allasio, Lorella De Luca, Alessandra Panaro: le Tre Grazie.

Il Gobbo 5/01/14 11:07 - 3015 commenti

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Certo erano altri tempi, c'è poco da dire. Eppure il film mantiene una sua verve, una sua freschezza, e tutto sommato continua a lasciarsi guardare ancora oggi. Merito del passo svelto di Risi, della scioltezza degli attori (ottima in tutti i sensi la Allasio), di dialoghi senza fronzoli. Tripudio al botteghino, secondo solo a Guerra e pace.

Belfagor 26/08/14 12:00 - 2689 commenti

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Commedia un po' povera di contenuti (scaramucce romantiche fra due simpatici perdigiorno e tre belle ragazze) ma comunque piacevole, fresca e girata con grande capacità. L'Italia ritratta è quella che sta entrando nel boom economico pur restando attaccata alle proprie radici, un po' come i protagonisti: all'apparenza ragazzi chiassosi e ragazze civettuole, ma in fondo tutti innocui e di buon cuore. Film decisamente ottimista, considerate le opere successive di Risi.
MEMORABILE: Convinti di essere in un camerino, i due si tolgono i pantaloni e si ritrovano in vetrina.

Markus 23/07/14 10:42 - 3680 commenti

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La vicenda in sé, diciamolo, è poca cosa: due bellocci coatti impomatati che hanno la passione dell’eterna caccia alle ragazze; quando poi l’oggetto del desiderio è la bella Allasio iniziano i guai. La pellicola, rivista con gli occhi di oggi, risulta datata, eppure rivela come Risi, con straordinaria lungimiranza, concepì situazioni e gag tipiche di quello che poi, in anni più recenti, sarà definito “giovanilistico”. Il bello di essere giovani e la fortuna di essere belli in una Roma solare degli Anni ’50; insomma, la leggerezza fatta film.

B. Legnani 19/10/14 15:00 - 5519 commenti

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Tre le cose che oggi colpiscono maggiormente: la freschezza della Allasio, il talento di Mario Carotenuto, la lentezza dello sviluppo narrativo. Film di clamoroso successo, fatto nel momento giusto, con attori giusti e moraleggiante al punto giusto, almeno secondo i canoni dell'epoca, fino al trionfo della "ragazza della porta accanto" ottenuto con gli sforzati e simultanei snodi conclusivi.
MEMORABILE: Mario Carotenuto, non giovane tombeur de femmes: "Magda, la vedo turbata. Venga: le faccio ascoltare un microsolco..."

Parsifal68 21/03/16 12:16 - 607 commenti

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Quanto era ingenua e romantica l'Italia del secondo dopoguerra, spensierata nei volti solari dei "poveri ma belli" Salvatori, Arena e la prorompente Allasio. Un film che è una cartolina difficile da dimenticare e che contribuisce, insieme ad altre pellicole di quel tempo, a farci riscoprire un paese ancora alle prese con la ricostruzione delle macerie belliche, un paese però dai sentimenti puri e dalle emozioni vere. Il maestro Dino Risi muove le sue pedine con grande padronanza dei mezzi. L'Allasio è mozzafiato.

Rambo90 23/09/16 02:22 - 7659 commenti

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Divertente commedia giovanile di Risi, ispiratrice di un vero e proprio filone ma che rimane la migliore nel suo genere, grazie a una trama semplice ma veloce e ricca di situazioni simpatiche. La coppia Arena/Salvatori funziona bene, i loro duetti sono divertenti così come i tentativi di approccio con la bella Allasio. Fondamentale l'apporto dei caratteristi dai grandi Carotenuto a Riento fino a Bocci. Sceneggiatura sicuramente non impegnata ma che riesce comunque a essere spaccato di un'epoca. Notevole.

Lou 19/10/16 20:23 - 1119 commenti

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Un ritratto leggero e brioso della gioventù popolare romana degli anni '50, dove le condizioni di vita e la sincera esuberanza dei due amici interpretati da Salvatori e Arena, in lotta per conquistare la stessa donna (la procace Allasio), mettono bene in evidenza lo spirito del tempo, senza però particolari approfondimenti di analisi sociale. Buone le caratterizzazioni e il ritmo, che rende ancor oggi godibile la pellicola.

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Il Dandi 7/07/18 19:04 - 1917 commenti

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Manifesto (a posteriori?) di un'epoca di mezzo, sospesa tra la solidarietà paesana di una Roma ancora antica e l'ottimismo post-bellico di un'Italia già pronta a tentare il "sorpasso": Piazza Navona appare come un quartiere popolare e i più machi gallismi e le più maliziose civetterie come manifestazioni genuine di buoni sentimenti. Il ritmo impresso da Risi è ancora valido e gli interpreti tutti perfetti: la nostra era una gioventù che non bruciava (anche se magari sognava di farlo).
MEMORABILE: Il cartello "Cic tu Cic" (sic!, con incorporata traduzione "guancia a guancia") sulla pedana da ballo dello stabilimento balneare Ciriola sul Tevere.

Modo 30/08/18 00:29 - 948 commenti

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Film di Risi leggero e gradevole che si avvicinerà molto a quella che sarà presto la commedia all'italiana. Attori sconosciuti che diventeranno famosissimi grazie a questa commedia. Fra bulli e belle ragazze (su tutte Marisa Alassio) si racconta egregiamente senza strafare la vita ancora rionale di una Roma che si sta preparando al grande boom economico. Sempre d'effetto il bianco e nero.

Paulaster 9/01/19 11:22 - 4373 commenti

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Due bellimbusti romani si innamorano della stessa ragazza. Commedia sulla gioventù che vuol vivere spensierata con minima voglia di lavorare. Baci pudicissimi, case di ringhiera e adulti con la stessa voglia di lasciarsi andare. Più che neorealismo è una neoleggerezza che il pubblico desiderava e che funziona grazie a Salvatori (meglio di Arena) e a una desiderabile Allasio (facile nei modi ma senza essere scostumata). Nella fase della gelosia ha un lieve calo.
MEMORABILE: L’affittuario sollevato con tutto il letto; Carotenuto che approfitta del suo negozio di dischi; Salvatori che finge di essere cieco.

Pinhead80 12/05/19 14:34 - 4715 commenti

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Due ragazzi che sono amici sin dall'infanzia finiscono per innamorarsi della stessa ragazza, una procace bionda di nome Giovanna. Tra un bisticcio e l'altro finiranno per fidanzarsi entrambi con lei. Commedia riuscita e prima di una trilogia che vedrà coinvolti molti degli stessi personaggi qui presenti. E' bello poter dare uno sguardo a quegli Anni Cinquanta con tanto disincanto. La semplicità con cui i giovani si divertivano tra balli sulle terrazze e piccoli scherzi fa tenerezza. La fotografia di un'Italia che era tra le più belle.

Faggi 11/08/19 09:31 - 1548 commenti

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Brio popolare in forma di schermaglie amorose (schermaglie che sono un pretesto, anche, per figurare altro): un dolcetto confezionato con ispirazione e cognizione di causa post-neorealista (o di neorealismo normalizzato), al quale il cinefilo contemporaneo non può resistere. Concettualmente una fotografia - in nitido bianco e nero a grana fine - di un periodo storico frizzante, saturo di desiderio, dell'Italia che fu. Bravi, come presi da incantamento, gli attori: Marisa Allasio memorabile, continuamente infonde ebbrezza erotica.

Gabrius79 11/04/20 01:20 - 1420 commenti

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Commedia giovanilistica e spensierata diretta da Dino Risi con un cast affiatato di attori in rampa di lancio. La pellicola ha una sceneggiatura all’insegna del disimpegno che ci regala qualche momento divertente grazie a Salvatori e Arena che tentano di conquistare una bella e procace Marisa Allasio. Grande successo all’epoca, tanto da generare due seguiti. Un tenero ricordo di un’Italia oramai scomparsa.

Siska80 11/08/21 17:21 - 3714 commenti

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Commedia di poche pretese in cui spiccano i belli del titolo, la fotografia e la riproduzione più o meno fedele della Roma "caciarona" degli Anni Cinquanta. Soprattutto la trama è piuttosto banale, con l'immancabile triangolo amoroso che ad un certo punto (a sorpresa) diventa addirittura un quadrangolo, e la rissa finale tra i contendenti. Antipatico il personaggio di Arena (spesso acido e offensivo con le donne), ma qua e là scappa da ridere per le truci prese in giro alle quali i due protagonisti maschili vengono sottoposti da parte dei comuni amici.

T. hermill 15/09/21 03:05 - 17 commenti

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Metti insieme due simpatici fannulloni che passano le loro giornate a corteggiare le ragazze, le curve e il piglio civettuolo di una bella biondina capace di tenere loro testa e la Roma degli anni '50. Risultato? Una commedia fresca, leggera e frizzante che dopo settant'anni fa ancora il suo dovere: divertire. Bellissima (e forse oggi nostalgica) cartolina di un'Italia che non c'è più.

Pessoa 11/11/22 05:57 - 2476 commenti

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Risi s'incammina su una strada già aperta da Emmer portando al cinema piccoli e grandi amori giovanili finendo, per una serie di ragioni talvolta insondabili, per creare una specie di icona di celluloide. Il film ha sicuramente dalla sua un trio di protagonisti capaci, che sapranno farsi strada nel cinema successivo mentre l'intelligenza del regista milanese adegua le vicende a una società che sta cambiando in fretta, cogliendone tutte le sfumature. Lo script, solo apparentemente leggero, stilla vita reale in cui la gente si riconosceva. Un prodotto senz'altro valido, da vedere.

Minitina80 31/12/23 14:01 - 2976 commenti

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Dietro la leggerezza e la spensieratezza dei giovani protagonisti si nasconde un significato preciso che può essere compreso soltanto se contestualizzato al periodo storico di appartenenza. Con apparente ingenuità, dietro la corsa alle ragazze si cela una vitalità che è possibile percepire intatta ancora dopo tante decadi e una voglia di maggiore libertà in amore che all’epoca doveva, almeno in alcune sfumature, apparire audace. Tra i ritratti del tempo si pone tra quelli più piacevoli da guardare. Meravigliose sia la Allasio che la Roma degli anni Cinquanta.

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  • Homevideo Homesick • 23/06/09 08:54
    Scrivano - 1364 interventi
    Uscito in dvd per 01 Distribution.
  • Discussione Matemalex • 7/08/11 21:51
    Galoppino - 495 interventi
    Aggiungerei nel cast Gildo Bocci, simpatico ed apprezzato caratterista, nel ruolo del portiere dello stabile in cui vivono Romolo (Arena) e Salvatore (Salvatori), nonché padre dello stesso Romolo.
  • Discussione Romano1984 • 15/02/12 12:54
    Disoccupato - 1 interventi
    Sapete in quale palazzo sono i balconi di Romolo e Salvatore? L'uscita è in Piazza Navona, ma il dentro del palazzo è là? ne sapete qualcosa?
  • Discussione B. Legnani • 10/01/14 15:50
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    E' morta Lorella De Luca.
  • Discussione Markus • 10/01/14 15:57
    Scrivano - 4775 interventi
    Mi dispiace! Moglie di Duccio Tessari e mamma della bella Fiorenza Tessari (che è uguale alla mamma).
  • Discussione Zender • 10/01/14 17:59
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ah non sapevo proprio della parentela. Dispiace, sì.
  • Discussione Ciavazzaro • 10/01/14 21:49
    Scrivano - 5591 interventi
    Mi dispiace,la cito in un giallo la farfalla con le ali insaguinate del marito.
    R.I.P.
  • Discussione Orsobalzo • 11/01/14 14:10
    Pulizia ai piani - 1100 interventi
    Addio Lorella.
  • Discussione B. Legnani • 19/10/14 14:55
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Romano1984 ebbe a dire:
    Sapete in quale palazzo sono i balconi di Romolo e Salvatore? L'uscita è in Piazza Navona, ma il dentro del palazzo è là? ne sapete qualcosa?

    Probabilmente sono scene girate in studio.