Pig-chicken suicide - Film (1981)

Quasi inclassificabile questa follia del regista underground nipponico Yoshihiko Matsui. Un vortice di immagini stranianti, in bianco e nero o virate al violaceo e al rossastro, in cui è difficile (o inutile) seguire un filo narrativo. Si va da scene inquietanti (gli uomini col volto coperto) ad altre trash (l'uomo gallina), ma sono quelle crudeli a colpire di più (maiali macellati, polli e cani seviziati). Non manca l'erotismo, malato, mai appagante. Il senso di disagio è acutissimo. Ma in mezzo c'è anche tanta noia. Per curiosi e coraggiosi.

Tutto il mondo(movie) è porcile o porcinema, spellicola: il sesso-trogolo, la vita-mattatoio, l'uomo poco più che zenonico impasto di fango e veleno. Com'è come non è quando il cinema si scopre avo del maiale (qui più che mai con quella fotografia di rosa suino pigmentata) la follia si fa insediativa e reticolare fiorendo primaverilmente in ogni giardino terrestre come dei supplizi, senza lasciarsi elementarizzare. Se Benny vedesse! Segni senza simboli, carta forbice sasso tra Wakamatsu e Kern, Brakhage che amoreggia con Franju. Giù legnate, e tanti saluti ai kit del pronto soccorso.