Piccole donne - Scegli la tua storia - Film (2019)

Piccole donne - Scegli la tua storia
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Titolo originale: Little Women
Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto dal romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta con un diverso titolo in due volumi nel 1868 e 1869, poi in un unico volume con il titolo definitivo nel 1880.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/01/20 DAL BENEMERITO 124C
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Didda23 9/04/20 15:55 - 2426 commenti

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La trasposizione in celluloide della Gerwig (che sceneggia) si apprezza per la bontà della ricostruzione ambientale (soprattutto nei costumi premiati giustamente con l'Oscar) e per la straordinaria direzione attoriale. La Ronan (già presente nel precedente Lady Bird) calamita l'attenzione con un personaggio ben sfumato, ma non è da meno il resto del cast femminile (la Watson sotto la Pugh). Chalamet conferma un talento non indifferente e sorregge un ruolo delicato. La regista aggiunge gusto nella messa in scena, districandosi con delicatezza nei vari sbalzi temporali.
MEMORABILE: L'incontro fra la Ronan e Chalamet; Il pianoforte in regalo; Il lascito della zia (Streep).

Paulaster 26/04/20 12:24 - 4411 commenti

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Riadattamento del celebre racconto con la variante dei flashback. Confezione eccellente nel ricreare gli ambienti e dalla giusta, calda fotografia. Non tutte le quattro sorelle riescono a incidere e basta la fugace presenza della Streep per far capire la differenza a livello recitativo. La Gerwig aggiorna la storia ma non sempre gli sbalzi temporali sembrano chiari (a parte per il taglio di capelli della Ronan). Discreto Cooper.
MEMORABILE: Il ballo delle debuttanti; Le scene in spiaggia; La trattativa per i diritti; Come viene creato fisicamente un libro.

124c 13/01/20 10:39 - 2917 commenti

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Ennesima versione cinematografica della famosa novella; si gioca sul fatto che Jo, il maschiaccio della famiglia March nonché scrittrice in erba, non è altri che l'alter-ego dell'autrice stessa, Luisa May Alcott (vedi le diverse brevi scene fra la Jo adulta e il suo editore). Per una volta non è Emma Watson (Meg) al centro dei riflettori ma Saoirse Ronan (Jo) che, in un viavai di flashback, fa del suo personaggio un'eroina forte e romantica in cerca d'amore. Divertente l'apparizione di un'invecchiata Meryl Streep come zia March.
MEMORABILE: Zia March: "A che serve sposarmi, se sono ricca?".

Bruce 17/01/20 12:23 - 1007 commenti

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Viene, una volta ancora, rappresentato cinematograficamente il classico romanzo per ragazze di Louise May Alcott di fine Ottocento. Da parte della regista c'è un evidente desiderio di attenersi il più possibile al mondo descritto dalla scrittrice statunitense e di celebrare la forza innovativa e "femminista" delle sue idee. Detto ciò - e pur riconosciuta la cura nel ricreare l'ambientazione del romanzo - il film è troppo lungo e pure noioso, forse a causa della scarsa empatia dei personaggi e delle attrici protagoniste. in sintesi, evitabile.

Rambo90 1/02/20 17:33 - 7692 commenti

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Una trasposizione molto curata, dalla buona sceneggiatura, con una costruzione a flashback che in qualche modo rende inedita una storia già adattata molte volte. L'attenzione è spostata quasi tutta su Jo e la scelta della Ronan si rivela quanto mai azzeccata, capace di dare le giuste sfumature di volta in volta al suo personaggio. Bene anche il resto del cast, con menzioni speciali ai ruoli minori della Streep e di Cooper e molto bella la fotografia colorata che esalta scenografie e costumi. Notevole.

Lou 9/02/20 00:30 - 1121 commenti

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Nuova proposta cinematografica del celebre romanzo, in una versione che si mantiene aderente al testo pur giocando molto sui tempi e facendo ampio uso dei flashback, fino a una fase finale più aperta agli sviluppi dell’emancipazione femminile. Così Jo può rinunciare al classico matrimonio dettato dalle convenzioni dell’epoca in nome di una scelta più personale e consapevole. Grande cast, con Saoirse Ronan che conferma il suo talento dopo l’ottima prova in Lady Bird, sempre diretta dalla Gerwig.

Bubobubo 12/02/20 16:10 - 1847 commenti

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È una buona occasione per vedere all'opera, per la prima volta in questa combinazione, un cast che raccoglie alcune tra le migliori attrici delle loro rispettive generazioni (conferme di livello, in particolare, Pugh e Ronan, meno incisiva Watson), spalleggiate da buoni interpreti maschili (ottimo Chalamet) e dirette con mano sicura da una Gerwig che azzarda, riuscendoci, anche la carta dello scombinamento di piani temporali. Non aggiunge nulla a quanto già era stato girato sulla base del romanzo di Alcott, ma è un prodotto di gran classe.
MEMORABILE: Il triangolo fra Jo, Amy e Laurie.

Caesars 20/02/20 09:17 - 3789 commenti

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Confezione tecnica notevole, con un'ottima fotografia e una bella ricostruzione d'epoca. Le interpreti fanno il loro dovere (soprattutto la protagonista Ronan) e la regia è al completo servizio della storia. Però il film è decisamente lungo (145') e ciò lo rende pesante in alcune parti. La scelta di alternare scene ambientate in periodi diversi dovrebbe servire a tener vivo il ritmo, ma ha come effetto quello di causare una certa confusione, aiutata dal fatto che l'aspetto delle ragazze a distanza di sette anni rimane identico. Così così.

Galbo 19/04/20 07:24 - 12390 commenti

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Ultima, in ordine di tempo, trasposizione cinematografica del celebre romanzo americano, trova nella Gerwig una regista in grado di sottolinearne i passaggi fondamentali e utilizzare con grande eleganza i flashback. La regista sceglie con grande attenzione il cast e individua nella Ronan la perfetta protagonista. Speciale menzione anche per Meryl Streep che dimostra la sua grandezza anche in un piccolo ruolo. Ambientazioni ricercate per un film di buon livello.

Leandrino 7/09/20 22:35 - 513 commenti

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Non del tutto convincente questo adattamento di Gerwig, che gode di un’ottima fotografia e di un buon cast (spicca la Pugh), ma che risulta un po' troppo confuso nella struttura a flashback. Inoltre la regia è depotenziata da un uso quasi esclusivo di piani e campi medi - sia negli esterni che negli interni - che prediligono il gioco degli attori a scapito del quadro generale, poco arioso e non sempre armonico. C’era da aspettarsi molto di più, dopo l’exploit di Lady bird.

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Anthonyvm 24/09/20 16:10 - 5679 commenti

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Sontuosa trasposizione del celeberrimo romanzo, riunisce un cast favoloso (specie il comparto femminile, fra stelle nascenti come la deliziosa Pugh e intramontabili dee del calibro della Streep) attorno a un impianto curato sotto ogni aspetto con precisione millimetrica: la cura per i dettagli, dalla composizione delle inquadrature all'attenzione per i costumi e le scenografie, è quasi entusiasmante. Riuscita e intelligente anche la sceneggiatura, caratterizzata da una continua alternanza di passato e presente, con raccordi analogici fra i vari flashback. Opera pregevolissima.
MEMORABILE: Le uscite ciniche della Streep; Mr. Laurence commosso da Beth che suona il piano; L'editore assillato dalle figlie che hanno trovato il manoscritto.

Enzus79 9/02/21 15:47 - 2891 commenti

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Ennesimo adattamento del classico americano omonimo della Alcott. Storia che potrebbe essere suddivisa in parti per farne una serie. La scorrevolezza è il punto forte del film: la durata di due ore e passa non si sente. La regista riesce nell'impresa di dare importanza non solo alla sostanza ma anche alla forma. Giustamente premiato con l'Oscar per i costumi.

Giùan 27/08/21 09:34 - 4559 commenti

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Ci voleva grande energia espressiva e dinamica disciplina cinematografica per ravvivare l'ennesima trasposizione del dittico della Alcott. La Gerwig ci riesce palesando una volta di più un talento che consegna priorità al disegno passionale dei personaggi, amalgamato a una costruzione ambientale di grande controllo e dall'impressionante apporto tecnico (scene e costumi in particolare). Gli attori tutti sembrano vivere come un regalo i loro ruoli: Ronan trascinante, Pugh ancora formidabilmente appuntita come la Dern, bellezza un po' in eccesso e finale troppo d'assalto. Emozionante.

Daniela 20/04/22 16:24 - 12654 commenti

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Nuova versione del classico di Alcott con qualche modifica per aggiornarlo a tempi in cui l'alternativa tra matrimonio o morte non sarebbe più accettata come unica scelta possibile per una fanciulla. La confezione è curata, le giovani attrici tutte belle e brave, il cast di supporto ben assortito però la lunga durata unita alla scelta di frammentare la narrazione in flashback talvolta non individuabili immediatamente come tali rende la visione faticosa. Inoltre si avverte la carenza di una lettura innovativa o di un taglio originale che giustifichi questa ennesima riproposizione.

Pigro 26/02/23 11:40 - 9662 commenti

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Più donne che piccole donne in questa ennesima versione del romanzo, destrutturato e ricomposto con andirivieni temporali come un puzzle in cui si rinuncia al racconto di formazione e crescita a vantaggio di un affresco dimostrativo della volitività e affermazione femminile. Insomma, una versione moderna e attivista, che sarebbe anche interessante, non fosse che i continui flashback rendono fastidiosa e a tratti dispersiva la narrazione. Splendida fotografia (caldo-onirica nel passato, freddo-reale nel presente) e ottima combinazione regia-attori.
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  • Curiosità Daniela • 18/01/20 11:37
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Soggetto dal romanzo della scrittrice statunitense Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta con un diverso titolo in due volumi nel 1868 e 1869, poi in un unico volume con il titolo definitivo nel 1880.

    Prima di questa, il romanzo ha avuto varie altre trasposizioni già a partire dal periodo del muto.
    Le più famose sono queste:
    Piccole donne (1933) regia di George Cukor con Katharine Hepburn e Joan Bennett;
    Piccole donne (1949) regia di Mervyn LeRoy con June Allyson, Elizabeth Taylor e Janet Leigh;
    Piccole donne (1994) regia Gillian Armstrong con Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst.
  • Curiosità Cotola • 10/02/20 03:01
    Consigliere avanzato - 3843 interventi
    Oscar 2020 per i migliori costumi.
  • Curiosità Siska80 • 12/02/20 12:07
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Greta Gerwig ha spiegato di aver voluto girare in Massachusetts, dove è cresciuta la scrittrice, e che proprio le location l'hanno aiutata a creare l'atmosfera voluta, oltre a ispirarsi a dipinti ottocenteschi. Nel film Jo, ispirandosi alla vera storia dell'autrice di Piccole Donne, si veste con indumenti maschili e si lamenta della propria femminilità, oltre a mostrare il suo rapporto con il vicino: "Jo è una ragazza con un nome maschile e Laurie è un ragazzo con un nome femminile. In vari modi sono quasi gemelli. Si incontrano prima di decidere il proprio genere. Entrambi hanno degli elementi androgini che li rendono perfetti per questi personaggi".
    Saoirse ha sottolineato che non si voleva etichettare in nessun modo Louisa May Alcott, anche se le sue lettere e i diari fanno ipotizzare che fosse a favore dell'amore libero dalle costrizioni sociali.
    La vita dell'autrice è stata inoltre all'insegna di problemi economici e il film darà particolarmente importanza ai tentativi di Meg di farsi accettare dalle coetanee di diversa estrazione sociale. Tutte le sorelle March, inoltre, esprimeranno la propria creatività, tramite varie forme d'arte, e saranno ambiziose.

    Fonte: https://movieplayer.it/news/piccole-donne-foto-curiosita_68323/
  • Discussione Galbo • 19/04/20 07:15
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Non si capisce mai il senso dei titoli italiani, in questo caso il motivo per cui si è dovuto aggiungere l’insulso sottotitolo
  • Discussione Caveman • 19/04/20 11:31
    Servizio caffè - 403 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Non si capisce mai il senso dei titoli italiani, in questo caso il motivo per cui si è dovuto aggiungere l’insulso sottotitolo

    Ma veramente. Cosa mi vorrebbe significare quell'aggiunta senza alcun senso?
  • Discussione Daniela • 19/04/20 15:18
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Bah, forse l'aggiunta è stata fatta solo per differenziare un poco il titolo, dato che il romanzo della Alcott ha già avuto tante trasposizione tra cinema, tv e manga, e quasi tutte si attenevano al titolo originale, comprese le tre cinematografiche più famose del 1933, 1949 e 1994.
  • Discussione Caveman • 19/04/20 15:51
    Servizio caffè - 403 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Bah, forse l'aggiunta è stata fatta solo per differenziare un poco il titolo, dato che il romanzo della Alcott ha già avuto tante trasposizione tra cinema, tv e manga, e quasi tutte si attenevano al titolo originale, comprese le tre cinematografiche più famose del 1933, 1949 e 1994.

    Capisco il voler differenziare, però è proprio bruttarello. Parere personale.
  • Discussione Galbo • 19/04/20 15:52
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Bah, forse l'aggiunta è stata fatta solo per differenziare un poco il titolo, dato che il romanzo della Alcott ha già avuto tante trasposizione tra cinema, tv e manga, e quasi tutte si attenevano al titolo originale, comprese le tre cinematografiche più famose del 1933, 1949 e 1994.

    Sarebbe stato meglio “Piccole donne- Il ritorno” :)
  • Discussione Caveman • 19/04/20 16:50
    Servizio caffè - 403 interventi
    Peccato perché il sottotitolo non invoglia a vedere un film che invece è ben fatto.
  • Discussione Daniela • 19/04/20 18:52
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Sulla scorta del suggerimento di Galbo, altre proposte alternative: Piccole donna La vendetta, Piccole donne colpiscono ancora, Piccole donne Capitolo finale, Piccole donne The End Game...